Spari contro un bus nella Cisgiordania occupata, ucciso un 12enne
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Il Pontefice: "Non fanno entrare il Patriarca a Gaza", ma Israele smentisce. Netanyahu: "Non firmo per liberare gli ostaggi senza sradicare Hamas"
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas che coinvolge Libano, Siria e Iran giunge al giorno 442. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato al "Wall Street Journal" che non firmerà un accordo per la liberazione degli ostaggi senza aver prima sradicato Hamas da Gaza. Israele: "Il Papa sceglie di ignorare la crudeltà di Hamas: così il ministero degli Esteri israeliano replica al Pontefice che ha condannato gli attacchi aerei israeliani a Gaza. Sempre il Papa: "Non hanno fatto entrare il Patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, a Gaza", ma l'ambasciata israeliana alla Santa Sede smentisce. Sul fronte siriano, gli Stati Uniti giudicano positivamente l'incontro con Al Jolani e tolgono la taglia sulla sua testa. Yemen, cacciabombardieri statunitensi e britannici hanno colpito diverse aree nella capitale Sanaa. Ne dà notizia il sito del quotidiano israeliano Haaretz. Le autorità israeliane avevano riferito di 23 feriti a causa di un missile lanciato dallo Yemen.
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I colloqui tra Israele e Hamas per raggiungere un accordo di cessate il fuoco a Gaza e di rilascio degli ostaggi sono completati al 90%, ma restano questioni chiave che devono essere risolte. Lo ha detto alla Bbc un alto funzionario palestinese coinvolto nei colloqui. Uno dei principali punti critici è la continua presenza militare israeliana nel corridoio di Filadelfia, una striscia di terra strategicamente importante nella parte meridionale di Gaza, lungo il confine con l'Egitto.
Il ministero degli Esteri israeliano replica a Papa Francesco che ha condannato gli attacchi aerei israeliani a Gaza. "La crudeltà è quando i terroristi si nascondono dietro i bambini mentre cercano di uccidere i bambini israeliani; la crudeltà è quando i terroristi prendono in ostaggio 100 persone per 442 giorni, tra cui un neonato e dei bambini, e abusano di loro", precisa il ministero in una nota. "Purtroppo il Papa ha scelto di ignorare tutto questo, così come il fatto che le azioni di Israele hanno preso di mira i terroristi che hanno usato i bambini come scudi umani". Lo riporta The Times of Israel.
Il Comando centrale americano ha annunciato di aver colpito obiettivi dei ribelli Houthi nella capitale dello Yemen, Sanaa. "Le forze del Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) hanno condotto attacchi aerei di precisione contro un impianto di stoccaggio missilistico e una struttura di comando e controllo gestita dagli Houthi", si legge in una nota del Comanda pubblicata su X.
Secondo il quotidiano yemenita A -Masirah, legato agli Houthi sostenuti dall'Iran, le esplosioni avvenute poco fa a Sanaa nello Yemen sono state causate da attacchi aerei. Lo riporta The Times of Israel, precisando che secondo fonti israeliane, gli attacchi sono stati condotti dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti e non da Israele.
"Contrariamente alle false accuse pubblicate sui media, la richiesta del Patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, di entrare a Gaza è stata accolta, come già avvenuto in passato e secondo le sue preferenze". Lo afferma su X l'ambasciata d'Israle presso la Santa Sede. Era stato Papa Francesco, nel discorso alla Curia, a dire che al Patriarca era stato negato l'accesso a Gaza.
Il capo della direzione dell'intelligence militare dell'Idf, Shlomi Binder, si è recato al Cairo per incontrare le controparti egiziane. Lo riporta il portale israeliano Walla, citando un funzionario israeliano. I colloqui, ha detto, non si sono concentrati sulle trattative in corso per la presa degli ostaggi. La scorsa settimana, secondo il portale, Binder avrebbe visitato la Giordania e venerdì avrebbe avuto dei colloqui con i generali giordani sulla situazione in Siria.
Le nuove autorità siriane, appartenenti ai gruppi ribelli che hanno rovesciato il presidente Bashar Al Assad quasi due settimane fa, hanno annunciato la nomina di Assaad al Shibani a capo della diplomazia del governo responsabile della transizione. "Il comando generale annuncia la nomina di Assaad Hassan al Shibani a ministro degli Affari Esteri nel nuovo governo siriano", si legge in una nota. Si è unito alla rivoluzione siriana nel 2011, si legge nel testo, che sottolinea che ha partecipato alla "fondazione del governo di salvezza". Creato nel 2017 nell'enclave ribelle di Idlib, nel nordovest del Paese, per fornire servizi alle popolazioni tagliate fuori dalle infrastrutture statali, questo governo autoproclamato aveva i propri ministeri e le proprie autorità. La maggior parte dei nuovi ministri provengono da questo "governo della salvezza". Nato nel 1987 nella regione di Hassake, Shibani si è laureato in letteratura inglese presso l'Università di Damasco e ha conseguito un master in scienze politiche e relazioni internazionali. Conosciuto anche come Zaid al Attar, ha incontrato in particolare le delegazioni tedesca e francese che si sono recate questa settimana a Damasco per stabilire contatti con le nuove autorità.
Cinque civili sono rimasti uccisi in attacchi con "droni turchi" nel nord-est della Siria. Lo ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Solo ieri avevano perso la vita due giornalisti curdi in circostanze simili. Dalla caduta di Bashar al Assad, Ankara ha sostenuto l'offensiva dei gruppi armati contro le forze curde che controllano parte della Siria settentrionale. "Due civili, una donna e un membro di un partito politico, sono morti a causa delle ferite riportate, portando a cinque il numero delle persone uccise oggi negli attacchi con i droni turchi", vicino alla città di Tal Brak, nella provincia di Hassaké, ha precisato l'Ong. "La Turchia ha colpito con un drone un'auto sulla strada che collega la città di Al-Hawl a Tal Brak uccidendo tre civili", aveva riferito in precedenza Hawar l'agenzia di stampa curda in Siria. "Questo crimine fa parte di una serie di flagranti violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani che vietano di prendere di mira i civili", hanno affermato in una nota le forze di sicurezza interne curde.
Einav Zangauker, la madre dell'ostaggio Matan Zangauker, ha attaccato il primo ministro Benyamin Netanyahu, che in un'intervista al Wall Street Journal ha dichiarato che avrebbe rifiutato un accordo che richiedesse la fine della guerra, e lo ha accusato di aver tentato di affossare i negoziati per un accordo. "Lo stesso primo ministro che deliberatamente non è intervenuto per sostituire il governo di Hamas, ora lo sta usando come scusa per prolungare la guerra e abbandonare gli ostaggi", ha affermato Zangauker in un discorso tenuto fuori dalla sede delle Idf e del ministero della Difesa a Tel Aviv. Lo riporta Haaretz. "Il crudele Netanyahu si rifiuta di porre fine alla guerra e restituire tutti gli ostaggi a causa di considerazioni politiche criminali", ha aggiunto, affermando che "porre fine alla guerra non è né un ostacolo né un prezzo. Porre fine alla guerra per restituire tutti gli ostaggi è l'obiettivo".
"Cordiale e importante incontro" del ministro della Difesa, Guido Crosetto, con l'omologo dell'Iraq, Thabet Mohammed al Abbasi. Lo riferisce su X il ministero della Difesa. "Abbiamo rinnovato l'impegno dell'Italia a fornire il massimo supporto e mi sono complimentato per la professionalità e le competenze acquisite dalle Forze armate irachene. Italia e Iraq condividono una relazione di reciproca stima e amicizia. Ho ribadito la volontà di rafforzare la collaborazione tra i nostri Paesi, sia nell'ambito delle missioni multinazionali e della Nato, sia nei rapporti bilaterali, soprattutto nel complesso contesto geopolitico attuale, segnato dalle crisi in Gaza, Libano e Siria", ha detto Crosetto.
L'Iran ha dichiarato che uomini armati hanno ucciso un dipendente locale dell'Ambasciata iraniana a Damasco. Ne ha dato notizia l'agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna. Il portavoce del ministero degli Esteri, Esmail Baghaei, ha dichiarato che "terroristi" hanno aperto il fuoco contro l'auto di Davood Bitaraf domenica scorsa. Baghaei ha detto che Teheran considera il governo provvisorio siriano responsabile di trovare e perseguire i responsabili dell'omicidio. L'Iran è stato un alleato chiave del leader siriano Bashar Assad il cui regime è caduto nei giorni scorsi.
Il Qatar ha riaperto oggi la sua ambasciata in Siria, chiusa da 13 anni, mentre diverse cancellerie straniere, inizialmente caute, stanno inviando delegazioni a Damasco per stabilire un contatto con il nuovo potere che ha spodestato Bashar al-Assad. La bandiera del Qatar è stata issata sull'edificio nella capitale siriana, ha osservato un giornalista dell'Afp sul posto.
Tre persone sono morte a ovest di Gaza City, nel centro della Striscia di Gaza, a causa di un bombardamento israeliano. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese "Wafa". I feriti sono stati trasferiti dalla Mezzaluna rossa all'ospedale Al Shifa.
Il Papa, nell'incontro per gli auguri alla Curia, ha informato i cardinali della situazione in Terra Santa. "Ieri il Patriarca non lo hanno lasciato entrare a Gaza", riferendosi evidentemente al cardinale Pierbattista Pizzaballa, "e ieri sono stati bombardati bambini". "Questa è crudeltà, questa non è guerra", "voglio dirlo perché tocca il cuore".
L'esercito israeliano ha dichiarato di non essere riuscito a intercettare un "proiettile" lanciato dallo Yemen che è atterrato vicino a Tel Aviv. "In seguito alle sirene suonate poco fa nel centro di Israele, è stato identificato un proiettile lanciato dallo Yemen e sono stati effettuati tentativi di intercettazione senza successo", ha affermato l'esercito israeliano sul suo canale Telegram.
Sono 14 i feriti, lievi, dal "proiettile" lanciato nella notte dallo Yemen su Israele, secondo il servizio medico nazionale israeliano. L'esercito israeliano ha dichiarato di non essere riuscito a intercettare un "proiettile" lanciato dallo Yemen che è atterrato vicino a Tel Aviv. "In seguito alle sirene suonate poco fa nel centro di Israele, è stato identificato un proiettile lanciato dallo Yemen e sono stati effettuati tentativi di intercettazione senza successo", ha affermato l'esercito israeliano sul suo canale Telegram.
"Dall'incontro abbiamo avuto segnali positivi". Lo ha detto un alto funzionario americano che faceva parte della delegazione guidata dall'inviata speciale Barbara Leaf, che ha incontrato a Damasco Abu Mohammad Al Jolani, il leader di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), un'organizzazione classificata come terroristica da Washington. L'inviata ha anche comunicato ad Al Jolani che gli Stati Uniti hanno tolto la taglia sulla sua testa, un compenso nel caso di collaborazione all'arresto.