Gaza, nuovi raid di Israele sulla Striscia: uccisi cinque reporter
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Si discute dell'ipotesi del rilascio di 1.200 detenuti palestinesi in cambio di ostaggi israeliani. Ma restano ancora alcuni nodi da sciogliere
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas che coinvolge Libano, Siria e Iran giunge al giorno 465. Sono ore cruciali per il futuro di Gaza e degli ostaggi israeliani ancora nelle mani dei fondamentalisti. Israele ha presentato un piano ai mediatori di Doha con la richiesta di una zona cuscinetto di circa un chilometro e mezzo lungo il confine di Gaza che rimarrà sotto il controllo israeliano. Tra i nodi ancora da sciogliere c'è il rifiuto di Israele di impegnarsi a porre fine alla guerra. Per quanto riguarda la prima fase dell'accordo, invece lo Stato ebraico si sarebbe detto disponibile a rilasciare fino a 1.200 detenuti palestinesi, fra cui 200 che stanno scontando l'ergastolo, per ottenere in cambio il rilascio di un numero cospicuo di ostaggi. Le pressioni affinché si arrivi a un accordo fra le parti sono fortissime, a partire da quelle americane da parte sia di Joe Biden sia del presidente eletto Donald Trump.
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Nel corso del suo colloquio con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, il presidente americano Joe Biden ha sottolineato "l'immediata necessità di un cessate il fuoco a Gaza e del ritorno degli ostaggi". Lo rende noto la Casa Bianca. Biden e Netanyahu, si legge in una nota, "hanno discusso delle trattative in corso a Doha per un cessate il fuoco e un accordo di rilascio degli ostaggi basato sull'accordo del 27 maggio 2024 descritto dal presidente l'anno scorso e approvato all'unanimità dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite". Biden, viene spiegato ancora, "ha discusso delle circostanze regionali fondamentalmente cambiate in seguito all'accordo di cessate il fuoco in Libano, alla caduta del regime di Assad in Siria e all'indebolimento del potere dell'Iran nella regione". Netanyahu dal canto suo "ha ringraziato" il presidente Biden "per il suo sostegno duraturo a Israele e per lo straordinario sostegno degli Stati Uniti alla sicurezza e alla difesa nazionale di Israele".
Una delegazione di sicurezza israeliana è arrivata oggi in Qatar per colloqui su un eventuale accordo di cessate il fuoco a Gaza e per il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas, ha detto un portavoce del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. L'ufficio di Netanyahu aveva fatto sapere ieri che la delegazione sarebbe stata composta dal capo del Mossad David Barnea, dal capo del servizio di sicurezza Shin Bet Ronen Bar e dal capo della Divisione soldati dispersi e prigionieri dell'Idf, Nitzan Alon.