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Tel Aviv e Hamas nella notte hanno annunciato la firma ufficiale dell'accordo. Il ministro Ben Gvir: "Pronto a dimettermi"
di Redazione online© Afp
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La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas che coinvolge Libano, Siria e Iran giunge al giorno 469. L'ufficio del primo ministro Netanyahu ha annunciato che i primi tre ostaggi, che sono donne, saranno rilasciati domenica alle 16 (ora locale), la tregua dovrebbe entrare in vigore qualche ora prima (alle 12.15, sempre ora locale). I negoziatori di Israele, Hamas, Stati Uniti e Qatar nella notte hanno firmato ufficialmente a Doha l'accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani. Ma la riunione per il via libera del governo dello Stato ebraico prevista per oggi potrebbe slittare a sabato, con l'avvio del cessate il fuoco non prima di lunedì. Inizialmente l'accordo (ECCO COSA PREVEDE L'ACCORDO) prevedeva l'inizio della tregua da domenica 19 gennaio. Il ministro israeliano Ben Gvir, contrario a trovare un'intesa con Hamas, ha annunciato di essere pronto a dimettersi.
"Appoggiamo pienamente e sosterremo l'accordo di cessate il fuoco raggiunto tra Israele e Hamas": lo affermano in un comunicato i leader dei Paesi del G7, sottolineando che "si tratta di uno sviluppo significativo che ha il potenziale per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi rimanenti, facilitare ulteriormente gli aiuti umanitari urgentemente necessari e aprire la strada ai civili per tornare alle loro case e alle loro vite e ricostruirle". I leader del G7 rimangono allo stesso tempo "inequivocabili" nella loro "condanna di Hamas".
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu "deve trovare un modo per soddisfare le legittime preoccupazioni dei palestinesi sulla sostenibilità a lungo termine di Israele". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden a Msnbc, nella sua ultima intervista prima del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. "Ho continuato a ricordare al mio amico, ed è un amico, anche se ultimamente non andiamo molto d'accordo, Netanyahu, che deve trovare un modo per soddisfare le legittime preoccupazioni di un vasto gruppo di persone chiamate palestinesi, che non hanno un posto dove vivere in modo indipendente", ha dichiarato Biden.
Si è appreso quali siano stati gli ultimi dettagli che hanno portato alla firma della tregua tra Israele e Hamas, che era stata annunciata mercoledì da Doha ma che si è conclusa solo nella notte tra giovedì e venerdì. Le squadre negoziali hanno infatti proseguito i colloqui per finalizzare tutti i particolari e risolvere le ultime questioni in sospeso, come quella relativa ai nomi dei detenuti palestinesi da scarcerare in cambio della liberazione degli ostaggi che si trovano ancora nella Striscia di Gaza.
"La resistenza palestinese" ha costretto Israele ad arrendersi e ad accettare l'accordo sul cessate il fuoco a Gaza e lo scambio di prigionieri: lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, durante una telefonata con il vice capo dell'ufficio politico di Hamas, Khalil al-Hayya. Araghchi si è congratulato con il gruppo palestinese parlando di una "vittoria della resistenza e del popolo palestinese" contro Israele nella guerra a Gaza. L'agenzia di stampa Irna riporta inoltre che Araghchi "ha elogiato la leggendaria fermezza del popolo palestinese di fronte al genocidio israeliano e ai crimini senza precedenti del regime negli ultimi 15 mesi".
Gli sviluppi in Medio Oriente, compresa la Siria, e il programma nucleare di Teheran, saranno tra gli argomenti in discussione oggi tra i presidenti russo Vladimir Putin e iraniano, Massud Pezeskhian, che si incontreranno al Cremlino. I due leader parleranno anche di ""altre questioni dell'agenda globale e regionale di reciproco interesse", riferisce l'agenzia Ria Novosti.
I leader del G7 definiscono l'accordo di cessate il fuoco a Gaza "uno sviluppo significativo" ed esortano Israele e Hamas a lavorare per la sua "piena attuazione". "Questo è uno sviluppo significativo", afferma il G7 in una dichiarazione, esortando "tutte le parti a impegnarsi in modo costruttivo" nelle prossime fasi dei colloqui "per contribuire a garantire la sua piena attuazione e la fine permanente delle ostilità".
L'Ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha confermato che è stato raggiunto un "accordo per liberare gli ostaggi" e che ha ordinato al gabinetto politico di sicurezza israeliano di riunirsi nella giornata odierna. "Netanyahu è stato informato dal team negoziale che sono stati raggiunti accordi sull'intesa per liberare gli ostaggi", ha affermato l'ufficio del premier israeliano in un comunicato aggiungendo che il governo si riunirà "per approvare l'accordo" dopo la riunione di oggi del gabinetto politico di sicurezza.
I negoziatori di Israele, Hamas, Stati Uniti e Qatar hanno firmato ufficialmente a Doha l'accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani. Lo riferisce il media Ynet.
L'amministrazione Biden si dice stupita dalle notizie secondo cui Israele starebbe pianificando di ritardare di un giorno l'attuazione dell'accordo sugli ostaggi, secondo quanto afferma l'emittente israeliana Channel 12. L'emittente ha riferito che il Primo Ministro Benyamin Netanyahu intende convocare una riunione di gabinetto per votare l'approvazione dell'accordo solo sabato, anziché domani. Secondo Channel 12, la Casa Bianca è "furiosa" per la decisione e avverte che il giorno in più potrebbe portare a ulteriori complicazioni nell'attuazione dell'accordo.
Secondo alcuni funzionari israeliani, citati dai media nazionali, è molto probabile che il rilascio degli ostaggi avvenga lunedì 20, mentre il presidente Usa eletto Donald Trump si insedia alla Casa Bianca. La votazione sull'accordo del governo e del gabinetto israeliani prevista per domani continuerà fino a sabato, è stato spiegato, quindi è molto ragionevole pensare che il primi tre rapiti vengano rilasciati lunedì e non domenica.
Il presidente dell'opposizione israeliana Yair Lapid si è rivolto con un messaggio al primo ministro Benyamin Netanyahu affermando che gli fornirà una rete di sicurezza per portare a termine l'operazione sull'accordo con Hamas. E ha osservato: "Questo è più importante di qualsiasi divisione che abbiamo mai avuto". La dichiarazione di Lapid è arrivata dopo che il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ha affermato che il suo partito si ritirerà dal governo se l'intesa sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi sarà votata.
"Se l'accordo sul rilascio dei rapiti sarà approvato, presenteremo lettere di dimissioni e non faremo parte del governo. Ritorneremo a far parte dell'esecutivo se la guerra a Gaza riprenderà", ha dichiarato il ministro israeliano della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, fermamente contrario all'accordo tra Israele e Hamas. Secondo Channel 12, il governo è pronto a rinviare la votazione sull'accordo a sabato sera, quindi l'attuazione potrebbe slittare a lunedì. I ministri si incontreranno come previsto domani ma la riunione proseguirà sabato sera. Dopo il voto gli oppositori avranno 48 ore per presentare ricorso alla Corte Suprema.