L'accordo: "Verranno rilasciati 30 bambini, 8 madri e 12 donne per 150 palestinesi". Il Papa: "In Palestina e Israele non è guerra, è terrorismo"
Prosegue la guerra in Medioriente. Tra Israele e Hamas è stato trovato l'accordo per la liberazione di 50 ostaggi nei primi quattro giorni di cessate il fuoco. Tel Aviv ha ricevuto la lista dei primi ostaggi che verranno rilasciati non prima di venerdì: tra questi c'è una bimba di tre anni. Secondo il quotidiano Haaretz, Hamas intende liberare in totale 30 minori, 8 madri e 12 donne, in cambio di 150 palestinesi. A fine mese, poi, dovrebbe avvenire un nuovo scambio di prigionieri. Netanyahu: "L'intesa sugli ostaggi è la decisione giusta", ma "la guerra con Hamas prosegue". L'invettiva di Papa Francesco: "In Palestina e Israele non è guerra, è terrorismo".
Una fonte israeliana ha riferito ad Haaretz che non ci sarà una tregua nella Striscia di Gaza fino a quando non verranno finalizzati i tempi per l'attuazione dell'accordo con Hamas. Il quotidiano israeliano cita inoltre una fonte politica israeliana che spiega che il ritardo nell'attuazione dell'accordo sul cessate il fuoco è dovuto al fatto che Hamas non ha ancora presentato l'elenco dei cittadini israeliani che intende rilasciare, né ha ratificato l'accordo raggiunto con il Qatar, che dovrebbe garantire che tutte le parti rispettino i termini concordati.
Il consigliere della sicurezza nazionale di Israele, Tzachi Hanegbi, ha detto che l'inizio della liberazione degli ostaggi è attesa non prima di venerdì. "I negoziati per il rilascio dei nostri prigionieri procedono e continueranno tutto il tempo", ha sottolineato Hanegbi in un comunicato diffuso dall'Ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu. Il consigliere ha poi aggiunto che la fase del rilascio dell'accordo di cessate il fuoco va avanti come programmato e che la prima parte degli ostaggi israeliani sarà liberata venerdì.
La Croce Rossa deve poter visitare gli ostaggi di Hamas e rifornirli di medicine: lo ha affermato Benjamin Netanyahu secondo cui la clausola rientra negli accordi sul cessate il fuoco. "La Cri - ha detto - è parte dell'accordo. La clausola è stata formulata dal mediatore, noi l'abbiamo accettata e anche Hamas. Ci aspettiamo che la Cri agisca su quella base. Non è possibile che essa non insista per attuarla". Alla domanda di una giornalista secondo la Cri si dice ignara, Netanyahu ha risposto: "Quando l'accordo sul cessate il fuoco parte, gli ostaggi che restano devono ricevere le visite. Se la Croce Rossa non lo sapeva, ora lo sa".
"Sia chiaro: la guerra continuerà fino alla distruzione di Hamas garantendo la sicurezza dei nostri cittadini sia al sud sia al nord". Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu dopo l'accordo per la liberazione degli ostaggi. Secondo il premier - che ha ringraziato Joe Biden per il suo determinante aiuto - l'intesa è frutto sia della pressione militare "incessante" nei confronti di Hamas sia di quella diplomatica, che "hanno portato alle condizioni per l'accordo". "E' stata - ha aggiunto - una trattativa dura ma non sempre, come abbiamo fatto in passato, si possono liberare ostaggi solo con operazioni militari".
Israele ha ricevuto la lista degli ostaggi che saranno rilasciati nel primo giorno di tregua. Lo ha riportato la tv Canale 12 secondo cui Israele non pubblicherà i nomi prima che siano rilasciati per "evitare fase speranze tra i familiari se l'accordo non dovesse concretizzarsi". La lista - ha aggiunto la tv - è stata data al capo del Mossad David Barnea che si trova in Qatar.
Lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi dovrebbe avvenire gradualmente attraverso il valico di Rafah, tra Egitto e Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti della sicurezza al valico, ricordando che l'ultima volta che c'era stato uno scambio di prigionieri era avvenuto con le stesse modalità. Gli ostaggi nelle mani di Hamas dovrebbero essere consegnati a Rafah ai servizi di sicurezza egiziani, e poi trasferiti in ambulanza al vicino valico di Karem Aboul Salem. Lì verrebbero poi affidati alla parte israeliana.
"Siamo parte dell'accordo" tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco a partire da domani. È quanto fa sapere il portavoce della Jihad islamica, Ali Abu Shaheen, membro dell'ufficio politico. Lo riporta Al Jazeera. Il portavoce ha annunciato che anche il movimento aderira' alla pausa umanitaria se Israele fara' lo stesso. "Ci incontriamo, ci consultiamo e ci coordiniamo costantemente con Hamas", ha aggiunto.
L'ufficio diplomatico di Gaza, controllato da Hamas, ha annunciato che il numero delle vittime dall'inizio della guerra è salito a 14.532. Il numero dei feriti supera i 35.000 e le persone scomparse sono circa 7.000, secondo la nota riportata da Haaretz.
Tra i circa 50 ostaggi che saranno rilasciati ci sono 3 americani e tra questi una bimba di 3 anni, Avigail Mor Idan, i cui genitori Roee e Smadar sono stati uccisi da Hamas il 7 ottobre scorso. Lo ha fatto sapere un funzionario dell'amministrazione Biden, ripreso dai media israeliani. Gli altri due sono entrambe donne che hanno doppio passaporto israeliano e americano.
La Corte suprema israeliana ha respinto una petizione contro l'accordo con Hamas che contestava il rilascio dei detenuti palestinesi previsto dall'intesa in cambio della liberazione degli ostaggi. Lo ha riferito Haaretz.
Ferma condanna di Hamas per l'ignobile e sanguinario assalto terroristico contro Israele dello scorso 7 ottobre, il diritto all'autodifesa di Israele e la convinzione che in prospettiva la soluzione del conflitto non potrà che passare attraverso la creazione di due Stati: sono i tre concetti sottolineati dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento alla riunione virtuale del G20, a cui ha partecipato in collegamento da Berlino, a fianco del cancelliere tedesco Olaf Scholz.
Il premier Benyamin Netanyahu terrà stasera una conferenza stampa al ministero della Difesa a Tel Aviv alle 21.15 (le 20.15 in Italia). Insieme a lui ci saranno il ministro della Difesa Yoav Gallant e quello del governo di emergenza nazionale Benny Gantz.
"Secondo quanto riferito, più di 5.300 bambini palestinesi sono stati uccisi a Gaza in soli 46 giorni, oltre 115 al giorno, e rappresentano il 40% dei morti. E riceviamo segnalazioni secondo cui più di 1.200 minori rimangono sotto le macerie degli edifici bombardati o risultano comunque dispersi". Lo ha detto la direttrice esecutiva di Unicef Catherine Russell alla riunione del Consiglio di Sicurezza Onu sostenendo che "Gaza è il posto più pericoloso al mondo per un bambino".
La tregua umanitaria tra Israele e Hamas è "frutto anche dell'impegno italiano". Lo sostiene il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ricordando che "la pressione internazionale di molti Paesi, tra cui l'Italia, su Israele è stata discreta ma forte e continua: uno stato democratico non può che rispettare le regole del diritto internazionale e del diritto umanitario, anche quando scende in guerra e lo fa legittimamente".
"E' pesante quello che sta accadendo in Terra Santa. E' molto pesante. Il popolo palestinese, il popolo di Israele, hanno il diritto alla pace, hanno il diritto di vivere in pace: due popoli fratelli". Lo dice il Papa in un video-appello. "Preghiamo per la pace in Terra Santa. Preghiamo perché le controversie vengano risolte con il dialogo e i negoziati e non con una montagna di morti da entrambe le parti. Per favore, preghiamo per la pace in Terra Santa", sottolinea Papa Francesco. Il video-appello è realizzato in spagnolo con sottotitoli in Inglese, francese, portoghese, italiano, arabo ed ebraico.
I soldati della brigata Givati delle Forze di difesa israeliane hanno fatto irruzione nel quartier generale di Hamas nella zona di Sheikh Zayed, nel nord della Striscia di Gaza. Lo fa sapere la stessa Idf sul proprio sito. "Il quartiere di Sheikh Zayed è un quartiere di lusso dove vivono molti membri anziani di Hamas", spiega l'esercito israeliano, "nelle vicinanze si trovano avamposti di Hamas, utilizzati anche dalle forze dell'organizzazione terroristica Najaba, e si trovano nel cuore della popolazione civile". I soldati israeliani hanno localizzato numerosi pozzi, tra cui uno strategico profondo 50 metri e largo 7. Nell'area sono stati rinvenuti anche un modello in scala che simulava un razzo dell'Idf e un muro che simulava la recinzione di confine a Gaza. Le forze israeliane rendono noto di aver "eliminato decine di terroristi nella zona".
L'accordo Israele-Hamas concordato ieri per la liberazione di 50 ostaggi tenuti a Gaza in cambio del rilascio di 150 prigionieri palestinesi sarà ripetuto alla fine di questo mese. Lo scrive la Reuters sul proprio sito web, citando un funzionario palestinese. "Il secondo gruppo seguirà il primo. Ci vorranno quattro o cinque giorni per organizzarlo" e "coinvolgerà 50 israeliani (ostaggi) in cambio di 150 palestinesi (prigionieri)", ha detto il funzionario a condizione di anonimato, sottolineando che tra i prigionieri ci saranno anziani, donne e bambini e che le condizioni saranno le stesse.
Un velivolo dell'aviazione israeliana ha intercettato e distrutto un missile lanciato verso la città di Eilat, dove poco prima erano risuonate le sirene di allarme. Lo ha fatto sapere l'esercito spiegando che il missile non è entrato in territorio israeliano.
"Le azioni israeliane nella striscia di Gaza non possono essere giustificate dal diritto all'autodifesa, ma costituiscono un crimine contro l'umanità". Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un intervento in video conferenza durante il Virtual Summit del G20, come riporta la Tass.
L'accordo tra Israele e Hamas per una tregua umanitaria e il rilascio degli ostaggi è "un importante passo avanti" ma "molto resta da fare". Lo sostengono le Nazioni Unite.
Fonti di Hezbollah hanno detto ad Al Jazeera che pur non avendo partecipato ai negoziati per la tregua tra Israele e Hamas si uniranno "alla cessazione dei combattimenti".
Gran parte dei 50 ostaggi che saranno rilasciati dal gruppo estremista palestinese Hamas hanno cittadinanza straniera. Lo ha detto in un'intervista ad al Jazeera l'esponente di Hamas, Moussa Abu Marzouk, dopo aver precisato che la tregua umanitaria concordata con Israele entrerà in vigore domani a partire dalle 10.
Le famiglie degli israeliani tenuti in ostaggio a Gaza vivono oggi una giornata di grande tensione in attesa che Hamas, entro stasera, informi Israele dell'identità di quanti (almeno 10) saranno liberati domani, nel contesto degli accordi relativi al cessate il fuoco. Nell'ambito dell'accordo, come riporta Ynet, Israele ha già indicato ad Hamas una lista dei circa 100 nomi di ostaggi israeliani.
Dall'inizio delle operazioni di terra a Gaza, l'esercito israeliano ha scoperto e distrutto circa 400 imbocchi di tunnel nella Striscia. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui "gli ingressi dei tunnel sono stati trovati nel profondo delle strutture civili, inclusi edifici residenziali, scuole, ospedali e altri luoghi".
"Accolgo con grande sollievo l'accordo per garantire il rilascio degli ostaggi presi da Hamas durante il cruento assalto contro Israele del 7 ottobre. Un accordo che permetterà anche una pausa umanitaria quantomai necessaria a Gaza". Lo dichiara il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Continueremo a lavorare per il rilascio di tutti gli ostaggi e per una pace duratura in Medio Oriente - aggiunge -. Oggi pensiamo alle famiglie che potranno finalmente riabbracciare i propri cari".
Il Papa, alla fine dell'udienza generale, ha riferito di avere incontrato due delegazioni, una israeliana e una palestinese. "Ho sentito come soffrono ambedue". "Le guerre fanno questo ma qui siamo andati oltre le guerre: questa non è guerra, è terrorismo. Per favore andiamo avanti per la pace, pregate per la pace", ha chiesto Papa Francesco.
Il presidente palestinese Abu Mazen ha accolto "con favore" l'accordo "umanitario" raggiunto tra Hamas e Israele chiedendo al tempo stesso "soluzioni più ampie" per il conflitto israelo-palestinese. La leadership di Ramallah - ha scritto su X Hussein Al-Sheikh, segretario dell'Olp e consigliere di Abu Mazen - "apprezza lo sforzo di mediazione qatariota-egiziana", vuole una tregua prolungata con Israele e "l'attuazione di una soluzione politica basata sulla legittimità internazionale".
Yair Lapid, leader dell'opposizione israeliana al governo di Benyamin Netanyahu, ha detto di "appoggiare" l'accordo per la liberazione di una parte degli ostaggi votato la notte scorsa dall'esecutivo. Sottolineando che circa 200 ostaggi rimarranno nelle mani di Hamas a Gaza, Lapid ha affermato su X che "Israele ha il supremo obbligo di continuare a lavorare per riportare tutti gli ostaggi, fino all'ultimo, a casa".
Il presidente americano Joe Biden ha rilasciato una dichiarazione in cui accoglie favorevolmente l'accordo per la pausa nei combattimenti a Gaza e il rilascio di ostaggi e prigionieri tra Hamas e Israele. Nella nota Biden ringrazia "lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani del Qatar e il presidente Abdel-Fattah al-Sisi dell'Egitto per la loro collaborazione nel raggiungimento di questo accordo" e si dice "straordinariamente gratificato" al pensiero della imminente liberazione degli ostaggi.
Il numero totale degli ostaggi liberati da Hamas potrebbe aumentare. Lo ha detto un alto funzionario Usa in un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti. "L'accordo è stato studiato per rilasciare 50 tra donne e bambini nella prima fase, ma ci aspettiamo che altri ostaggi siano liberati in un secondo momento", ha detto.
Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha in programma di recarsi in Israele all'inizio della prossima settimana. Sarà il quarto di viaggio di Blinken idall'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre.
I ministri presenti alla riunione di gabinetto sullo sviluppo dell'accordo sugli ostaggi sono stati informati che il primo lotto di ostaggi a Gaza potrebbe essere rilasciato giovedì di questa settimana. Lo riferisce il canale televisivo israeliano Channel 12.