Gaza, rientrate in Israele le prime tre donne liberate da Hamas: l'abbraccio con le madri
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Hamas: "Risorgeremo e ricostruiremo quello che Israele ha distrutto". "Prossimi ostaggi liberi domenica e non sabato"
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria e Iran, è giunta al giorno 473. Dalle 10:15 ora italiana di domenica 19 gennaio è scattato il cessate il fuoco a Gaza con la conseguente riconsegna di tre donne ostaggio di Hamas e la liberazione di 90 prigionieri palestinesi: 69 donne e 21 minori. Un portavoce di Hamas ha annunciato che il gruppo terroristico non rilascerà il prossimo gruppo di ostaggi prima di domenica 26 gennaio. Quindi non sabato come era stato previsto in un primo momento. A Gaza si cercano oltre 10mila corpi sotto le macerie e le operazioni vanno avanti da due giorni. Hamas dice che "Gaza risorgerà e ricostruiremo ciò che Israele ha distrutto". In serata l'agenzia di stampa palestinese Wafa ha reso noto che le forze di occupazione israeliane "hanno giustiziato un bambino e ne hanno ferito un altro" nel centro di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Il piccolo sarebbe stato ucciso da un cecchino.
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L'Ufficio Onu per i diritti umani in Palestina ha espresso "allarme" per "un'ondata di nuova violenza da parte dei coloni e dalle forze di sicurezza israeliane nella Cisgiordania occupata, in concomitanza con l'attuazione dell'accordo di cessate il fuoco di Gaza e il rilascio di ostaggi e detenuti". Un'ondata di violenza accompagnata "da maggiori restrizioni alla libertà di movimento dei palestinesi in Cisgiordania, tra cui la chiusura completa di alcuni posti di blocco e la creazione di nuovi ingressi, confinando di fatto intere comunità", secondo quanto riferito in un comunicato.