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Autorità Gaza: "Oltre 500mila palestinesi sono tornati nel nord della Striscia" | Israele riceve la lista degli ostaggi liberi giovedì

Alcuni ostaggi israeliani tenuti prigionieri sottoterra anche per 8 mesi. Libano, Hezbollah: "Non siamo d'accordo sulla proroga del cessate il fuoco"

di Redazione online
29 Gen 2025 - 16:08

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria e Iran, è giunta al giorno 481. L'ufficio del premier Netanyahu ha ricevuto dai fondamentalisti la lista degli ostaggi israeliani che saranno liberasti giovedì. Più di mezzo milione di palestinesi sfollati sono tornati nei governatorati settentrionali di Gaza attraverso le strade di al-Rashid e Salah al-Din nelle ultime 72 ore. Lo ha riferito l'ufficio stampa del governo di Gaza gestito da Hamas. La Jihad islamica ha pubblicato un video di Arbel Yehoud, l'israeliana rapita da Hamas il 7 ottobre 2023 che sarà rilasciata giovedì insieme ad altre due persone. Otto ostaggi dei 33 da liberare sono morti. Un ufficiale medico israeliano ha dichiarato che alcuni degli ostaggi rilasciati a Gaza nel cessate il fuoco in corso sono stati tenuti prigionieri nei tunnel di Hamas anche per otto mesi di fila, privati della luce del giorno e con poco o nessun contatto umano. Hezbollah: "Non siamo d'accordo sull'estensione della durata del cessate il fuoco" in Libano fino al 18 febbraio.

Gaza, il rilascio delle quattro soldatesse israeliane e il ritorno a casa

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Le nuove autorità siriane hanno annunciato formalmente la nuova fase dell'era post-Assad. In particolare, è stata sospesa la Costituzione e sono stati sciolti il Parlamento, l'esercito del regime, il partito Baath, e tutti i gruppi armati. Il leader della ribellione Jolani (Ahmed al-Sharaa) è stato nominato presidente ad interim. 


Israele ha inviato un messaggio perentorio ad Hamas, attraverso alcuni intermediari, chiedendo di avere una "risposta chiara su quello che è successo a Shiri Bibas e ai suoi figli Ariel e Kfir di 5 e 2 anni" rapiti il 7 ottobre. Il padre dei bambini e marito di Shiri è stato rapito separatamente dal resto della famiglia ed è previsto che venga rilasciato nella prima fase dell'accordo. Hamas ha dichiarato che la madre e i due piccoli sono stati uccisi durante un bombardamento israeliano più di un anno fa ma l'intelligence israeliana non ha trovato alcuna conferma. 


"L'Unrwa equivale ad Hamas. Israele ha reso pubbliche prove inconfutabili che l'agenzia dell'Onu è piena di miliziani di Hamas". Lo ha detto il portavoce del governo israeliano David Mencer in un incontro con la stampa alla vigilia della chiusura degli uffici Unrwa a Gerusalemme prevista domani. "Israele vuole chiarire: se uno Stato finanzia l'Unrwa, quello Stato sta finanziando i terroristi. L'agenzia Onu impiega oltre 1.200 membri di Hamas, tra cui i terroristi che hanno compiuto il massacro del 7 ottobre", ha affermato Mencer. "Questo non è un aiuto, è un sostegno finanziario diretto al terrore".


Domani Hamas rilascerà, dopo 481 giorni di prigionia a Gaza, tre ostaggi israeliani: la 29enne civile Arbel Yehud, la soldatessa 20enne Agam Berger e Gadi Moses che ha compiuto 80 anni durante la detenzione. Lo riferisce Ynet. 


Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha ricevuto il capo del Consiglio Shura di Hamas, Muhammad Darwish, e una delegazione di leader del gruppo palestinese ad Ankara. Lo riferisce la presidenza della Repubblica turca, pubblicando su X una foto della sala dell'incontro, non annunciato, dove si vedono assieme ad Erdogan e Darwish anche il capo dei servizi segreti turchi, Ibrahim Kalin, il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, e altri leader di Hamas, come Khalil al-Hayya, Zaher Jabarin e Khaled Mashaal.


Cinque ostaggi di nazionalità thailandese verranno rilasciati giovedì da Hamas. Lo riferiscono i media israeliani.


L'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu rende noto che Israele ha ricevuto l'elenco degli ostaggi che dovrebbero essere liberati da Hamas domani.


"La deportazione e lo sfollamento del popolo palestinese sono un'ingiustizia alla quale non possiamo prendere parte". Lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi in una conferenza stampa con il presidente kenyano William Ruto. Lo riferisce Sky News Arabia. "I principi della storica posizione egiziana sulla questione palestinese non potranno mai essere abbandonati", ha spiegato. "L'Egitto è determinato a collaborare con Trump per raggiungere un'auspicabile pace basata sulla soluzione a due Stati", ha aggiunto.


Steve Witkoff, l'inviato del presidente americano Donald Trump in Medioriente, è arrivato in Israele e ha visitato il corridoio Netzarim a Gaza (presidiato dall'esercito), accompagnato dal ministro degli Affari strategici Ron Dermer. Lo riferiscono i notiziari israeliani. Durante la sua visita, Witkoff ha voluto "vedere da vicino" il luogo in cui si trova la compagnia di sicurezza americana di stanza allo scopo di controllare i veicoli palestinesi che si dirigono verso il nord della Striscia. Più tardi ci sarà un incontro presso l'ufficio del primo ministro, con Dermer e i ministri di Difesa e Esteri Israel Katz e Gideon Sa'ar. 


Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato che l'esercito rimarrà nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, anche dopo l'operazione militare in corso, "per garantire che il terrore non ritorni". Lo riporta Times of Israel. "Abbiamo dichiarato guerra al terrorismo palestinese in Giudea e Samaria", ha dichiarato Katz durante una visita a Jenin, utilizzando il nome biblico per la Cisgiordania. "L'operazione Muro di Ferro nasce per sconfiggere l'infrastruttura terroristica costruita nei campi profughi palestinesi con finanziamenti e forniture iraniane", ha aggiunto. Katz ha chiarito che il campo di Jenin "non tornerà a essere quello di una volta". "Dopo il completamento dell'operazione - ha chiarito - le truppe israeliane rimarranno nel campo per assicurarsi che il terrore non ritorni".


Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dovrebbe partire domenica per Washington per incontrare il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e tornare poi in Israele giovedì. Secondo quanto comunicato dal suo ufficio, Netanyahu decollerà dall'aeroporto Ben Gurion domenica mattina, incontrerà Trump alla Casa Bianca martedì e ripartirà da Washington giovedì. Lo riportano i media dello Stato ebraico, precisando che il programma è soggetto a modifiche.


"Oltre 500mila palestinesi tornati al nord in 72 ore". È quanto rendono noto le autorità di Gaza.


"L'Ue e la Giordania sono fianco a fianco per aiutarsi reciprocamente ad affrontare le straordinarie sfide che tutti noi abbiamo davanti. Visti gli attuali cambiamenti geopolitici e le crescenti crisi nella regione, il rafforzamento del partenariato tra l'Ue e la Giordania è la decisione giusta al momento giusto". Lo dichiara la presidente della Commissione Europea in occasione della firma dell'intesa con Amman.


Fonti di Hamas hanno riferito all'Afp che Israele ritarda gli aiuti a Gaza e ciò potrebbe influire sul rilascio degli ostaggi.


Hamas dovrebbe fornire oggi a Israele il nome del terzo ostaggio che sarà liberato domani da Gaza, in base all'accordo di cessate il fuoco, insieme alla civile Arbel Yehoud e alla soldatessa Agam Berger. Lo scrive il Times of Israel. Nei giorni scorsi si ipotizzava che si potesse trattare di Keith Siegel, 65 anni, originario degli Stati Uniti, ma non vi è alcuna conferma. In cambio degli ostaggi, Israele libererà 30 prigionieri per ogni civile e 50 per la soldatessa Berger, tra cui 30 terroristi che stanno scontando l'ergastolo.


L'inviato dell'amministrazione Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, arrivato in Israele, visiterà in giornata il corridoio Netzarim a Gaza per vedere la situazione sul campo. Previsto anche un incontro con il ministro degli Affari strategici, Ron Dermer, e con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. All'ordine del giorno c'è, tra l'altro, il lavoro per attuare la seconda fase dell'accordo tra Israele e Hamas sul cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Lo riferiscono i media locali.


Due palestinesi sono stati uccisi durante la notte dal fuoco delle Forze di difesa israeliane in Cisgiordania. Lo ha reso noto il ministero della Salute palestinese. Osama Omar Abu Al-Hijah, 25 anni, è stato ucciso da un attacco israeliano a Jenin e il suo corpo è stato scoperto questa mattina. Ayman Fadi Kasem Naji, 23 anni, è morto invece per colpi d'arma da fuoco dell'esercito a Tulkarem.


L'inviato di Trump in Medio Oriente, Steve Witkoff, avrebbe promesso al primo ministro Benjamin Netanyahu che gli Stati Uniti rinvieranno il processo di ricostruzione della Striscia di Gaza settentrionale finché non saranno concordati piani di sicurezza per garantire la sicurezza delle comunità israeliane vicine al confine con la Striscia. Lo riporta Al-Araby Al Jadeed citando un piano, che sarebbe finanziato dagli Stati Uniti e dai paesi del Golfo, per impedire il ripetersi del massacro del 7 ottobre 2023. Il rapporto sostiene che Washington vuole ritardare la ricostruzione nel nord di Gaza per rendere l'area inabitabile a lungo termine e promuovere la recente proposta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che la Giordania, l'Egitto e altre nazioni arabe aumentino il numero di rifugiati palestinesi per "semplicemente ripulire" l'area devastata dalla guerra.


Il movimento sciita libanese Hezbollah avrebbe consegnato una struttura missilistica sotterranea alle Forze armate libanesi, dopo che Israele e Libano hanno concordato di estendere la scadenza per la partenza delle truppe israeliane dalle aree meridionali del Libano nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco entrato in vigore a fine novembre. Al-Arabiya ha riferito che una struttura sotterranea nel Libano meridionale, che ha grandi tunnel attraverso cui possono passare i camion, è stata svuotata di tutte le attrezzature pesanti prima che le forze armate libanesi ne prendessero il controllo. L'emittente ha pubblicato dei filmati che mostrano truppe libanesi che ispezionano i locali della struttura, denominata Imad 4. 


Nel corso di un colloquio con il omologo egiziano Badr Abdelatty il nuovo segretario di Stato Marco Rubio ha discusso degli "ultimi sviluppi a Gaza". Secondo quanto riferito in una nota Rubio ha elogiato il ruolo dell'Egitto nella mediazione dell'accordo per il cessate il fuoco con gli ostaggi e nella fornitura di assistenza umanitaria a Gaza e ha ribadito "l'importanza di una stretta cooperazione per far progredire la pianificazione post-conflitto per garantire che Hamas non possa mai più governare Gaza o minacciare Israele". 

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