Gaza, il rilascio delle quattro soldatesse israeliane e il ritorno a casa
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Alcuni ostaggi israeliani tenuti prigionieri sottoterra anche per 8 mesi. Libano, Hezbollah: "Non siamo d'accordo sulla proroga del cessate il fuoco"
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria e Iran, è giunta al giorno 481. L'ufficio del premier Netanyahu ha ricevuto dai fondamentalisti la lista degli ostaggi israeliani che saranno liberasti giovedì. Più di mezzo milione di palestinesi sfollati sono tornati nei governatorati settentrionali di Gaza attraverso le strade di al-Rashid e Salah al-Din nelle ultime 72 ore. Lo ha riferito l'ufficio stampa del governo di Gaza gestito da Hamas. La Jihad islamica ha pubblicato un video di Arbel Yehoud, l'israeliana rapita da Hamas il 7 ottobre 2023 che sarà rilasciata giovedì insieme ad altre due persone. Otto ostaggi dei 33 da liberare sono morti. Un ufficiale medico israeliano ha dichiarato che alcuni degli ostaggi rilasciati a Gaza nel cessate il fuoco in corso sono stati tenuti prigionieri nei tunnel di Hamas anche per otto mesi di fila, privati della luce del giorno e con poco o nessun contatto umano. Hezbollah: "Non siamo d'accordo sull'estensione della durata del cessate il fuoco" in Libano fino al 18 febbraio.
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"L'Ue e la Giordania sono fianco a fianco per aiutarsi reciprocamente ad affrontare le straordinarie sfide che tutti noi abbiamo davanti. Visti gli attuali cambiamenti geopolitici e le crescenti crisi nella regione, il rafforzamento del partenariato tra l'Ue e la Giordania è la decisione giusta al momento giusto". Lo dichiara la presidente della Commissione Europea in occasione della firma dell'intesa con Amman.
Fonti di Hamas hanno riferito all'Afp che Israele ritarda gli aiuti a Gaza e ciò potrebbe influire sul rilascio degli ostaggi.
Hamas dovrebbe fornire oggi a Israele il nome del terzo ostaggio che sarà liberato domani da Gaza, in base all'accordo di cessate il fuoco, insieme alla civile Arbel Yehoud e alla soldatessa Agam Berger. Lo scrive il Times of Israel. Nei giorni scorsi si ipotizzava che si potesse trattare di Keith Siegel, 65 anni, originario degli Stati Uniti, ma non vi è alcuna conferma. In cambio degli ostaggi, Israele libererà 30 prigionieri per ogni civile e 50 per la soldatessa Berger, tra cui 30 terroristi che stanno scontando l'ergastolo.
L'inviato dell'amministrazione Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, arrivato in Israele, visiterà in giornata il corridoio Netzarim a Gaza per vedere la situazione sul campo. Previsto anche un incontro con il ministro degli Affari strategici, Ron Dermer, e con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. All'ordine del giorno c'è, tra l'altro, il lavoro per attuare la seconda fase dell'accordo tra Israele e Hamas sul cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Lo riferiscono i media locali.
Due palestinesi sono stati uccisi durante la notte dal fuoco delle Forze di difesa israeliane in Cisgiordania. Lo ha reso noto il ministero della Salute palestinese. Osama Omar Abu Al-Hijah, 25 anni, è stato ucciso da un attacco israeliano a Jenin e il suo corpo è stato scoperto questa mattina. Ayman Fadi Kasem Naji, 23 anni, è morto invece per colpi d'arma da fuoco dell'esercito a Tulkarem.
L'inviato di Trump in Medio Oriente, Steve Witkoff, avrebbe promesso al primo ministro Benjamin Netanyahu che gli Stati Uniti rinvieranno il processo di ricostruzione della Striscia di Gaza settentrionale finché non saranno concordati piani di sicurezza per garantire la sicurezza delle comunità israeliane vicine al confine con la Striscia. Lo riporta Al-Araby Al Jadeed citando un piano, che sarebbe finanziato dagli Stati Uniti e dai paesi del Golfo, per impedire il ripetersi del massacro del 7 ottobre 2023. Il rapporto sostiene che Washington vuole ritardare la ricostruzione nel nord di Gaza per rendere l'area inabitabile a lungo termine e promuovere la recente proposta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che la Giordania, l'Egitto e altre nazioni arabe aumentino il numero di rifugiati palestinesi per "semplicemente ripulire" l'area devastata dalla guerra.
Il movimento sciita libanese Hezbollah avrebbe consegnato una struttura missilistica sotterranea alle Forze armate libanesi, dopo che Israele e Libano hanno concordato di estendere la scadenza per la partenza delle truppe israeliane dalle aree meridionali del Libano nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco entrato in vigore a fine novembre. Al-Arabiya ha riferito che una struttura sotterranea nel Libano meridionale, che ha grandi tunnel attraverso cui possono passare i camion, è stata svuotata di tutte le attrezzature pesanti prima che le forze armate libanesi ne prendessero il controllo. L'emittente ha pubblicato dei filmati che mostrano truppe libanesi che ispezionano i locali della struttura, denominata Imad 4.
Nel corso di un colloquio con il omologo egiziano Badr Abdelatty il nuovo segretario di Stato Marco Rubio ha discusso degli "ultimi sviluppi a Gaza". Secondo quanto riferito in una nota Rubio ha elogiato il ruolo dell'Egitto nella mediazione dell'accordo per il cessate il fuoco con gli ostaggi e nella fornitura di assistenza umanitaria a Gaza e ha ribadito "l'importanza di una stretta cooperazione per far progredire la pianificazione post-conflitto per garantire che Hamas non possa mai più governare Gaza o minacciare Israele".