Gaza, la liberazione dei tre ostaggi israeliani Sharabi, Or Levy e Ohad Ben Ami
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Eli Sharabi, Or Levy e Ohad Ben Ami sono apparsi smagriti e dall'aspetto fragile: le loro condizioni hanno scatenato emozione e indignazione in Israele
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria e Iran, è giunta al giorno 491. I fondamentalisti della Striscia hanno liberato a Deir al-Balah i tre ostaggi israeliani Eli Sharabi, Or Levy e Ohad Ben Ami. Prima di consegnarli alla Croce Rossa, Hamas li ha "intervistati" sul palco. Netanyahu, commentando le "immagini scioccanti", ha detto: "Non passeranno inosservate". Le condizioni degli ostaggi, apparsi smagriti e dall'aspetto fragile, hanno scatenato emozione e indignazione in Israele. In cambio della loro liberazione lo Stato ebraico ha rilasciato 183 detenuti palestinesi. Lo scambio (il quinto dall'inizio della tregua) si è tenuto nonostante la proposta a sorpresa di qualche giorno fa del presidente Usa Trump di trasferire la popolazione palestinese da Gaza per trasformare la Striscia nella "Riviera del Medioriente", una proposta accolta con favore da Israele ma respinta con veemenza dai palestinesi e dalla maggior parte della comunità internazionale.
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"Dopo 490 strazianti giorni di prigionia, Eli, Or e Ohad sono finalmente a casa in Israele". Lo scrive su X il segretario di Stato americano Marco Rubio dopo il rilascio avvenuto oggi. Il presidente Donald Trump "è stato chiaro: Hamas DEVE rilasciare TUTTI gli ostaggi ORA!", aggiunge.
Il Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani ha chiesto al premier Netanyahu di convocare immediatamente il gabinetto di sicurezza per portare avanti i colloqui sulla seconda fase dell'accordo di cessate il fuoco in corso con Hamas, dopo le indiscrezioni secondo cui l'incontro avrà luogo solo lunedì. "Come mai, dopo le immagini scioccanti di Eli, Ohad e Or di questa mattina, il gabinetto non si riunisce immediatamente? Di quali altre prove hanno bisogno i decisori per comprendere l'urgenza di riportare a casa i 76 ostaggi?", dice il forum in una dichiarazione rilanciata dal Times of Israel. La nota giunge dopo che l'ufficio di Netanyahu ha confermato che una delegazione israeliana andrà a Doha per discutere solo di questioni tecniche dell'accordo di Gaza con i negoziatori. "Primo ministro, invii un team negoziale in Qatar con un mandato chiaro: completare l'accordo con urgenza, fino all'ultimo ostaggio", è invece il messaggio delle famiglie. Intanto, i manifestanti si stanno radunando in più località di Israele per la consueta protesta del sabato per chiedere il rilascio dei rapiti.
L'Idf ha affermato di aver effettuato un attacco aereo nella valle orientale della Beqaa in Libano questa mattina, prendendo di mira gli operativi di Hezbollah. Lo riporta il Times of Israel. "L'attacco è stato effettuato dopo che i terroristi sono stati identificati mentre operavano in un sito per la produzione e lo stoccaggio di armi strategiche", afferma l'esercito israeliano, mentre l'agenzia di stampa statale libanese riporta sei morti e due feriti nell'attacco. Secondo l'Idf l'attività nel sito di Hezbollah "è una palese violazione" dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Libano.
Hagar Mizrahi, funzionaria del ministero della Salute israeliano, ha dichiarato che i tre ostaggi liberati oggi soffrono di grave malnutrizione e hanno perso molto peso. Lo riporta il Times of Israel. "Queste sono scene difficili", ha detto Mizrahi, in una conferenza stampa dall'ospedale Ichilov di Tel Aviv, dove due degli ostaggi rilasciati stanno iniziando la loro convalescenza. In ogni caso, i medici erano anche "emozionati nel vederli camminare sulle loro gambe, eretti e fieri", ha aggiunto la funzionaria. .
Un alto responsabile di Hamas ha detto alla Afp che che la "mancanza di impegno" di Israele mette in pericolo il cessate il fuoco di Gaza. Tuttavia il movimento "è sempre pronto" a partecipare ai negoziati per il cessate il fuoco. La "procrastinazione e la mancanza di impegno di Israele nell'implementare la prima fase certamente espone questo accordo al pericolo e quindi potrebbe fermarsi o crollare", ha detto Basem Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas. In ogni caso, "tornare alla guerra non è certamente un nostro desiderio né una nostra decisione", ha dichiarato Naim, che ha anche esortato i Paesi arabi a non riconoscere Israele, mentre "l'Arabia Saudita è corteggiata dagli Stati Uniti per unirsi a un piccolo gruppo di Paesi vicini a normalizzare i legami". "Chiediamo a tutti i Paesi arabi, sia a quelli che stanno normalizzando i rapporti che a quelli che stanno valutando la normalizzazione, di fare un passo indietro" ha detto Naim.
Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha lanciato un appello affinché i prossimi scambi di prigionieri tra Israele e Hamas siano "dignitosi e privati", a seguito delle polemiche innescate dalla cerimonia di liberazione dei tre ostaggi israeliani apparsi visibilmente provati fisicamente dalla prigionia a Gaza.
Sono arrivati a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, due autobus con a bordo alcuni detenuti palestinesi rilasciati oggi nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco, in cambio del rilascio dei 3 ostaggi israeliani liberati oggi da Hamas. Lo riferisce Al-Jazeera.
Hamas ha accusato Israele di imporre una "morte lenta" ai prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, dopo che sette detenuti liberati sabato sono stati ricoverati in ospedale. "Il fatto che sette prigionieri siano stati trasferiti in ospedale subito dopo il loro rilascio riflette le aggressioni sistematiche e i maltrattamenti dei nostri prigionieri da parte delle autorità carcerarie israeliane", ha affermato Hamas in una dichiarazione, aggiungendo che questo "fa parte della politica del governo estremista israeliano, che persegue la lenta uccisione dei prigionieri all'interno delle carceri".
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha parlato di "crimine contro l'umanità" commentando le immagini dei tre ostaggi israeliani ripresi sul palco di Hamas e apparsi fisicamente provati, rilasciati questa mattina. "Ecco come appare un crimine contro l'umanità! - ha scritto Herzog su X -. Il mondo intero deve guardare direttamente Ohad, Or ed Eli, che tornano dopo 491 giorni di inferno, affamati, emaciati e addolorati, sfruttati in uno spettacolo cinico e crudele da vili assassini. Ci consola il fatto che vengano restituiti vivi alle braccia dei loro cari".
Un autobus carico di prigionieri palestinesi ha lasciato la prigione israeliana di Ofer, nella Cisgiordania occupata, a mezzogiorno ora locale, nell'ambito dello scambio concordato con gli ostaggi israeliani rilasciati da Gaza, ha osservato un giornalista dell'Afp. Israele deve liberare un totale di 183 prigionieri palestinesi, ha annunciato venerdì la Ong Palestinian Prisoners Club. Tra i prigionieri ci sono "18 condannati all'ergastolo, 54 condannati a pene severe e 111 arrestati a Gaza dopo il 7 ottobre", ha spiegato la Ong.
"Il governo di Israele abbraccia i tre rimpatriati", afferma l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu riferendosi alla consegna di tre ostaggi appena conclusa mentre il premier trascorre il fine settimana negli Stati Uniti. Ma "le immagini scioccanti che abbiamo visto oggi non passeranno inosservate", viene spiegato. I tre - Eli Sharabi, Or Levy e Ohad Ben Ami - apparivano magri e malfermi alla ormai consueta cerimonia sul palco di Hamas. "Il governo, insieme ai funzionari della sicurezza, sosterrà loro e le loro famiglie. Israele si impegna a riportare indietro tutti gli ostaggi e i dispersi", conclude.
I tre ostaggi israeliani sono arrivati in Israele scortati dalle forze dell'esercito (Idf) e della sicurezza (Isa). Saranno ora trasferiti in un primo punto di accoglienza nel sud del Paese, dove si riuniranno con le loro famiglie.
I tre ostaggi israeliani liberati da Hamas sono stati trasferiti alle forze dell'esercito (Idf) e della sicurezza (Isa) nella Striscia di Gaza.
I tre ostaggi israeliani sono saliti sul palco allestito da Hamas, affiancati da miliziani armati e a volto coperto che li hanno fatti parlare al microfono. Un funzionario della Croce Rossa e un funzionario dei fondamentalisti hanno firmato il documento per il rilascio dei tre ostaggi israeliani.
Hamas ha liberato i tre ostaggi israeliani Eli Sharabi, Or Levy e Ohad Ben Ami nella piazza di Deir al-Balah, nel centro di Gaza. In cambio lo Stato ebraico libererà 183 prigionieri palestinesi. Gli ostaggi sono giunti sul posto a bordo di tre mezzi della Croce Rossa e saranno trasferiti in Israele in elicottero.
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Un convoglio di veicoli della Croce Rossa è giunto verso il luogo di consegna degli ostaggi a Deir al-Balah, nel centro di Gaza.
Gli Stati Uniti hanno approvato la vendita di 6,75 miliardi di dollari di munizioni e altri armamenti a Israele. Lo rende noto il Dipartimento di Stato.