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Netanyahu: "Trump determinato a realizzare il suo piano per Gaza" | L'Egitto convoca un vertice arabo il 27 febbraio

Il premier israeliano: "I palestinesi potranno tornare nelle loro case dopo la ricostruzione"

di Redazione online
09 Feb 2025 - 20:45

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria e Iran, è giunta al giorno 492. Il premier israeliano Netanyahu giudica il piano per trasformare Gaza nella "Riviera del Medioriente" "molto buono, la prima idea nuova da anni. Trump è determinato a realizzare il suo piano". E spiega che il palestinesi "potranno tornare nelle loro case dopo la ricostruzione". I fondamentalisti della Striscia hanno liberato a Deir al-Balah i tre ostaggi israeliani Eli Sharabi, Or Levy e Ohad Ben Ami. Prima di consegnarli alla Croce Rossa, Hamas li ha "intervistati" sul palco. Netanyahu, commentando le "immagini scioccanti", ha detto: "Non passeranno inosservate". L'Egitto annuncia un vertice arabo di emergenza il 27 febbraio per discutere "gli ultimi gravi sviuppi" nei Territori palestinesi. 

Gaza, la liberazione dei tre ostaggi israeliani Sharabi, Or Levy e Ohad Ben Ami

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Donald Trump ha detto di essere impegnato ad acquistare e controllare Gaza, secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg.


L'esercito israeliano ha detto di avere individuato, attaccato e distrutto un tunnel sotterraneo tra Libano e Siria, usato, secondo informazioni di intelligence, da Hezbollah per contrabbandare armi nell'area della valle della Bekaa. Il tunnel era già stato colpito in passato. 


Benyamin Netanyahu ha dichiarato che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è "determinato" a realizzare il suo piano per Gaza, definendolo "rivoluzionario". Il primo ministro israeliano, rientrato in Israele da Washington, ha affermato di aver ottenuto "risultati straordinari" nei colloqui con Trump. 


"Il presidente Trump incontrerà i principali leader arabi, prima di tutto il re di Giordania (Abdullah II) e il presidente dell'Egitto (Abdel Fattah al-Sisi) e penso anche il principe ereditario dell'Arabia Saudita", Moḥammed bin Salman. Lo ha detto il presidente israeliano Isaac Herzog in un'intervista a Fox News, rilanciata dal Guardian, in risposta a una domanda sulla proposta di Trump di prendere il controllo di Gaza.



Le autorità della Striscia di Gaza annunciato l'uccisione di una giovane donna palestinese, di vent'anni circa, da parte delle forze armate israeliane nel campo profughi di Nur Shams, a est di Tulkarem. E' quanto riporta l'agenzia palestinese Wafa. Fonti locali hanno riferito che Rahaf Fuad Abdullah, 21 anni, è stata colpita dalle forze israeliane nel campo e che è morta sul colpo. Nel frattempo, la Mezzaluna Rossa Palestinese ha dichiarato che i suoi team a Tulkarem hanno accolto un ragazzo di 14 anni ferito dagli spari dell'esercito a Nur Shams, nonché il padre del bambino, che ha riportato una ferita da arma da fuoco al piede.


Almeno 110 palestinesi sono stati uccisi dall'esercito israeliano nella Striscia di Gaza da quando è entrato in vigore l'accordo di cessate il fuoco lo scorso 19 gennaio. Lo ha riferito l'Euro-Med Human Rights Monitor, citato dall'emittente qatariota "Al Jazeera". Secondo l'organizzazione indipendente basata a Ginevra, almeno sei persone sono morte ogni giorno. Più di 900 altre persone sono state ferite dal cessate il fuoco, con una media di 47 feriti al giorno, secondo la stessa fonte. 


Il ministero degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese ha condannato l'uccisione di una donna incinta da parte delle Forze di difesa di Israele nel campo profughi di Nur Shams, in Cisgiordania. "L'esercito di occupazione prende deliberatamente di mira civili indifesi, mentre il numero dei martiri civili aumenta di giorno in giorno, con l'occupazione che espande la sua aggressione nella Cisgiordania settentrionale", si legge in una dichiarazione della diplomazia palestinese, rilasciata in seguito all'uccisione, domenica mattina, da parte delle forze armate di Tel Aviv di Sundus Shalabi, 23 anni, dopo l'annuncio dell'esercito di aver esteso l'operazione militare in corso nel nord della Cisgiordania. "Stiamo indagando sui crimini di omicidio, pulizia etnica e sfollamento forzato commessi dalle forze di occupazione con vari organismi internazionali e istituzioni delle Nazioni Unite per assicurare alla giustizia i criminali di guerra israeliani", conclude la nota del ministero. 


L'Egitto ospiterà un vertice delle nazioni arabe il 27 febbraio per discutere "gli ultimi gravi sviluppi" riguardanti i Territori palestinesi. Lo ha riferito un comunicato del ministero degli Esteri egiziano. L'iniziativa giunge mentre Il Cairo ha detto di aver intensificato i contatti diplomatici con i Paesi della regione per opporsi al piano proposto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump di trasferire forzatamente la popolazione palestinese dalla Striscia di Gaza. Il vertice, richiesto dai funzionari palestinesi, si svolgerà in coordinamento con il Bahrein, che attualmente presiede la Lega Araba.


Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha dichiarato che il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per lo sfollamento dei palestinesi da Gaza è "una grave minaccia per la sicurezza e la stabilità regionale". In una conversazione telefonica con il suo omologo egiziano Badr Abdelatty, Araghchi ha aggiunto che il piano è in linea con il complotto per l'annientamento della Palestina attraverso il colonialismo. Secondo l'Irna, ha anche chiesto di tenere una riunione straordinaria dell'Organizzazione della Cooperazione Islamica per discutere e prendere una decisione sulla questione. "Gli Stati islamici dovrebbero assumere una posizione unita e ferma a questo proposito", ha aggiunto. 


Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha affermato che Teheran non negozierà sotto pressione sulla questione del nucleare, sottolineando che i negoziati dovrebbero essere condotti con saggezza e che l'Iran non permetterà il ripetersi del mancato rispetto dell'accordo del 2015 da parte degli Stati Uniti. Araghchi ha inoltre sottolineato la necessità di una chiara comprensione dell'attuale panorama geopolitico, delineando due strategie essenziali per affrontare le sanzioni: negoziare e impegnarsi con i partner internazionali per rimuoverle e neutralizzarne l'impatto attraverso l'autosufficienza e le iniziative interne.


Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu definisce il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di trasferire i palestinesi da Gaza "molto buono, la prima idea nuova da anni. Ha il potenziale per cambiare tutto a Gaza", Netanyahu in un'intervista rilasciata a Fox News spiega che "non è uno sfratto forzato, né una pulizia etnica. Tutti parlano di Gaza come di una prigione a cielo aperto, e allora perché tenere questa gente in prigione? I cittadini di Gaza potranno tornare nelle loro case dopo la ricostruzione, a patto che rinneghino il terrorismo".


L'ambasciatore di Israele all'Onu, Danny Dannon, chiede al segretario generale Antonio Guterres di condannare "inequivocabilmente il trattamento crudele e disumano degli ostaggi da parte di Hamas". In una lettera al segretario generale delle Nazioni Uniti, Dannon invita a chiedere "il rilascio incondizionato" dei restanti 73 ostaggi che restano nelle mani di Hamas.

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