Gaza, la liberazione dei tre ostaggi israeliani Sharabi, Or Levy e Ohad Ben Ami
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Il gruppo islamista replica al presidente americano: la Striscia "non è una proprietà immobiliare"
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria e Iran, è giunta al giorno 493. Secondo una fonte palestinese, Hamas pensa che Israele voglia far saltare l'accordo puntando invece sul "Piano Trump" per trasformare Gaza nella "Riviera del Medioriente". E il gruppo islamista si dice "pronto a far pagare un caro prezzo" a Tel Aviv se ciò avvenisse. Sospendendo, come prima cosa, il rilaascio di ostaggi. Hamas risponde poi a Trump, secondo il quale "i palestinesi non avranno il diritto di tornare a Gaza": la Striscia di Gaza "non è un pezzo di proprietà immobiliare da acquistare e vendere, è una parte inseparabile della nostra terra palestinese occupata".
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Il capo di Hamas a Gaza, Khalil al-Hayya, ha detto che i piani di Donald Trump per la Striscia di Gaza sono "condannati": "Li abbatteremo come abbiamo abbattuto i progetti che li hanno preceduti", ha dichiarato durante una commemorazione del 46° anniversario della rivoluzione iraniana a Teheran, come riporta il Guardian. Hamas, che governa la Striscia di Gaza dal 2007, ha già detto che il piano di Trump "metterà benzina sul fuoco" nella regione.
La Striscia di Gaza "non è un pezzo di proprietà immobiliare da acquistare e vendere, è una parte inseparabile della nostra terra palestinese occupata". Lo ha dichiarato un membro dell'ufficio politico di Hamas, Izzat al-Rishq, commentando le ultime dichiarazioni del presidente americano Donald Trump sulle intenzioni degli Stati Uniti di "acquistare e possedere" l'enclave palestinese. Parole che secondo al-Rishq denotano "profonda ignoranza" sulla Palestina e la regione.
La Russia non commenta per ora l'annuncio di Donald Trump di voler controllare la Striscia di Gaza, dicendo che occorre "aspettare di conoscere i dettagli". "A questo proposito - ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalle agenzie russe - dovremmo aspettare di conoscere alcuni dettagli, per sapere se stiamo parlando di un piano d'azione coerente". Ha aggiunto che "ci sono 1,2 milioni di palestinesi che vivono lì, e questa è la questione principale". "Queste - ha insistito Peskov - sono le persone a cui è stata promessa una soluzione statale al problema del Medio Oriente dalle relative risoluzioni del Cs dell'Onu.
"Il costo finanziario stimato della distruzione a Gaza è 100 miliardi di dollari. Il motivo di questo alto conto è Israele e il governo di Netanyahu". Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, aggiungendo che l'amministrazione israeliana dovrebbe pagare per la ricostruzione. "Invece che cercare un posto per gli abitanti di Gaza che non riesce a sradicare, Netanyahu dovrebbe cercare una fonte per coprire i 100 miliardi di dollari di distruzione che ha causato", ha affermato il leader turco, come riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara, durante un discorso a Kuala Lumpur, dove si trova in visita ufficiale.
Nessuno può costringere la popolazione della Striscia di Gaza ad abbandonare la sua patria eterna, che ha abitato per migliaia di anni. Lo ha detto ai giornalisti il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, prima di partire da Istanbul per la Malesia. "Gaza, la Cisgiordania e Gerusalemme Est appartengono ai palestinesi", ha detto il presidente turco, aggiungendo che la proposta del presidente statunitense Donald Trump di trasferire la popolazione della Striscia di Gaza nei paesi arabi, che è stata "avanzata sotto la pressione del regime sionista", non merita di essere discussa.