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Gaza, media: "Accordo Hamas-Israele, sabato rilascio di tre ostaggi"

L'Egitto intende "presentare una visione globale per la ricostruzione" della Striscia che garantisca ai palestinesi il mantenimento delle loro terre

di Redazione online
13 Feb 2025 - 19:46

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria e Iran, è giunta al giorno 496. Secondo fonti palestinesi che hanno parlato con Haaretz, Israele e Hamas avrebbero raggiunto un accordo sulla prossima fase del piano di cessate il fuoco che avrà luogo questo sabato, in cui saranno rilasciati tre ostaggi, in conformità con quanto concordato in precedenza. Israele aumenterà l'ingresso di aiuti nella Striscia, soprattutto tende, gas e attrezzature mediche. La delegazione di Hamas a Il Cairo avrebbe ottenuto "un impegno da parte di Israele di attuare le disposizioni del protocollo umanitario" già previste dell'accordo e da parte sua Hamas avrebbe "confermato ai funzionari egiziani di essere pronta a portare a termine il sesto scambio di prigionieri in tempo, non appena Israele rispetterà il suo impegno". L'Egitto intende "presentare una visione globale per la ricostruzione" della Striscia di Gaza che garantisca ai palestinesi il mantenimento delle loro terre. Il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin: "La popolazione palestinese deve rimanere nella sua terra. Questo è uno dei punti fondamentali della Santa Sede: nessuna deportazione".

Gaza, la liberazione dei tre ostaggi israeliani Sharabi, Or Levy e Ohad Ben Ami

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Atterrato a Ciampino l'aereo proveniente da Gaza con a bordo 14 bambini palestinesi e i loro accompagnatori. L'iniziativa si è svolta nell'ambito delle evacuazioni sanitarie di bambini palestinesi, nel quadro di aiuti umanitari che il governo italiano ha avviato dopo lo scoppio della guerra a Gaza il 7 ottobre 2023. Alla cerimonia erano presenti il ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, e la ministra dell'Universita' e della Ricerca, Anna Maria Bernini.


"Si è accennato alla questione mediorientale", afferma sul vertice bilaterale di oggi tra Italia e Santa Sede il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, che alla domanda più specifica sul trasferire la popolazione palestinese risponde: "la popolazione palestinese deve rimanere nella sua terra. Questo è uno dei punti fondamentali della Santa Sede: nessuna deportazione. Nessuna deportazione anche perché qualcuno ha sottolineato dalla parte italiana come questo creerebbe tensione nell'area".


L'esercito israeliano ha confermato di aver effettuato un attacco aereo nel centro della Striscia di Gaza, affermando che questo pomeriggio ha preso di mira un lanciatore utilizzato per lanciare un razzo verso Israele. Il razzo è caduto all'interno di Gaza, uccidendo un giovane palestinese.


La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha accettato un invito a visitare Israele e i territori palestinesi occupati. Nella visita anche l'incontro con la dirigenza palestinese a Ramallah, poi Hussein al-Sheikh, segretario generale del comitato esecutivo dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina, e la candidata al premio Sacharov 2024, Reem Al Hajajra, direttrice di Women of the Sun. La presidente Metsola è il primo leader europeo a entrare a Gaza in più di un decennio. Il suo attraversamento del confine in un momento cruciale intende evidenziare il ruolo cruciale dell'Ue nel sostenere gli sforzi umanitari a Gaza.


"Gaza appartiene ai nostri fratelli di Gaza, se Dio vuole sarà così per sempre". Lo afferma il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, tornando a criticare il piano del presidente americano, Donald Trump, per trasferire i palestinesi di Gaza altrove. "Continueremo a fare la nostra parte in ogni campo per impedire una nuova Nakba", ha detto il leader turco, utilizzando il termine, noto nel mondo arabo, che indica l'esodo della popolazione palestinese durante la guerra arabo israeliana del 1948. "Credo con tutto il cuore che l'alleanza dell'umanità, in particolare del mondo arabo e islamico, non lascerà la popolazione di Gaza sola e indifesa durante questo periodo critico", ha detto Erdogan, come riferisce Anadolu, intervenendo a un forum economico assieme al primo ministro pachistano, Muhammad Shehbaz Sharif, a Islamabad, dove si trova in visita ufficiale.


Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, ha promesso che, in caso ci fosse un attacco da parte di "nemici" contro gli stabilimenti nucleari di Teheran, la Repubblica islamica ne costruirebbe mille nuovi. "Il nemico minaccia di colpire il nostro impianto nucleare. Venite e colpitelo, è il cervello dei nostri appassionati esperti che l'ha costruito. Se ne colpite 100, i nostri esperti ne costruiranno 1000", ha detto Pezeshkian, come riferisce Mehr, mentre secondo il Washington Post l'intelligence degli Usa ritiene che Israele potrebbe tentare di colpire gli stabilimenti nucleari iraniani nei prossimi mesi. 


Almeno 14 corpi sono stati recuperati dalle macerie nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Lo ha riferito il ministero della Sanità dell'enclave palestinese, gestito dal movimento islamista Hamas, aggiungendo che altre 3 persone sono state uccise, mentre due sono rimaste ferite. Secondo la stessa fonte, almeno 48.239 persone sono state uccise e 111.676 ferite dalle Forze di difesa israeliane a Gaza dal 7 ottobre 2023, giorno dell'attacco di Hamas contro lo Stato ebraico. Secondo l'Ufficio per i media del governo di Hamas, il bilancio sarebbe di oltre 61.700 vittime se si considerano le persone disperse sotto le macerie come presumibilmente morte.



I camper e i macchinari pesanti non entreranno a Gaza. Lo afferma Omer Dostri, portavoce del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, dopo che Hamas ha annunciato che avrebbe continuato con il rilascio degli ostaggi dopo che era stato raggiunto un accordo sull'ingresso degli aiuti nella Striscia. Lo scrive il Times of Israel. Al Jazeera ha trasmesso le immagini dei camion in attesa di entrare a Gaza, apparentemente carichi di camper e attrezzature. Tuttavia, l'ufficio del premier ha smentito sostenendo che è una "fake news" e "non ha fondamento".


Hamas ha annunciato che rilascerà gli ostaggi israeliani come previsto dall'accordo con Israele, risolvendo un'importante disputa che minacciava il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Hamas ha sottolineato che i mediatori egiziani e del Qatar hanno assicurato che lavoreranno per "rimuovere tutti gli ostacoli" e che il gruppo attuerà l'accordo per il cessate il fuoco. Altri tre ostaggi israeliani saranno quindi liberati sabato.


Secondo fonti palestinesi che hanno parlato con Haaretz, Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo sulla prossima fase del piano di cessate il fuoco che avrà luogo questo sabato, in cui saranno rilasciati tre ostaggi, in conformità con quanto concordato in precedenza. Israele aumenterà l'ingresso di aiuti nella Striscia, soprattutto tende, gas e attrezzature mediche. 


Due fonti palestinesi vicine ai colloqui per risolvere la crisi che minaccia la tregua tra Israele e Hamas hanno riferito che si stanno compiendo progressi che potrebbero portare a un nuovo scambio di prigionieri che si terrà sabato, come previsto. "Ci sono progressi", ha dichiarato all'Afp una di queste fonti, indicando che i mediatori hanno ottenuto questa mattina "un impegno da parte di Israele di attuare le disposizioni del protocollo umanitario" dell'accordo di tregua. "Hamas ha confermato ai funzionari egiziani a portare a termine il sesto scambio di prigionieri in tempo, non appena Israele rispetterà il suo impegno". 


Le agenzie di intelligence statunitensi ritengono che Israele stia "prendendo in considerazione" la possibilità di "attacchi significativi contro i siti nucleari iraniani" nel corso del 2025, sfruttando il recente indebolimento di Teheran. Lo hanno detto alcuni funzionari anonimi al Wall Street Journal, aggiungendo che la segnalazione dell'intelligence Usa sarebbe arrivata all'interno di un rapporto prodotto negli ultimi giorni dell'amministrazione Biden. Il documento mette anche in guardia le autorità federali in merito alla possibilità di "ulteriori attività militari ad alta intensità" in Medioriente, alla luce del progressivo deterioramento delle capacità militari iraniane nel corso del 2024. Secondo il rapporto, Israele potrebbe fare pressione sull'amministrazione Trump per ottenere il sostegno statunitense agli attacchi, per "timore che il tempo per impedire all'Iran di sviluppare una arma nucleare si stia esaurendo".


Il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha dichiarato che il gruppo fondamentalista è "impegnato" a rispettare il calendario precedentemente concordato per l'accordo sugli ostaggi, ma anche che non rilascerà "tutti" gli israeliani sabato. Secondo i termini originali della prima fase dell'accordo sul cessate il fuoco, tre ostaggi dovrebbero essere rilasciati proprio questo sabato.


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