LIVE
Ultimo aggiornamento: 4 giorni fa
Speciale Il conflitto in Medioriente

Le notizie in tempo reale

Gaza, Netanyahu: "Se residenti vanno via, è una loro scelta"

Il premier israeliano avverte: "Se tutti gli ostaggi non tornano, si scatenerà l'inferno". Hamas accusa Tel Aviv di aver commesso una "grave violazione" del cessate il fuoco 

di Redazione online
16 Feb 2025 - 21:14

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria e Iran, è giunta al giorno 499. Netanyahu è tornato a parlare del piano di Trump per la Striscia di Gaza: per il premier israeliano si tratta di una "nuova visione coraggiosa". Perché, ha detto, "non dare agli abitanti di Gaza una scelta? Noi permettiamo alle persone di andarsene". Netanyahu ha anche avvertito Hamas: "Se tutti gli ostaggi non torneranno, si scatenerà l'inferno". Il movimento islamista ha accusato Israele di aver commesso una "grave violazione" del cessate il fuoco dopo che un attacco aereo avvenuto domenica mattina a ha ucciso tre agenti di polizia vicino a Rafah. Nella notte era arrivato in Israele un carico di bombe pesanti dagli Usa.

Gaza, detenuti palestinesi scarcerati da Israele

1 di 13
© Ansa
© Ansa
© Ansa

© Ansa

© Ansa


"Il presidente Trump ha presentato una nuova visione coraggiosa e l'unico piano che penso possa funzionare per un futuro diverso per il popolo di Gaza, di Israele". Lo ha dichiarato il premier israeliano Netanyahu. "Perché non dare agli abitanti di Gaza una scelta? Tutti dicono che è la più grande prigione del mondo a cielo aperto? Non è colpa nostra. Noi permettiamo alle persone di andarsene. Negli ultimi due anni 150mila abitanti di Gaza se ne sono andati. I ricchi potevano andarsene. Ma se altri vogliono emigrare, è una loro scelta. Non è un'espulsione forzata, non è un'epurazione etnica. In guerra, le persone se ne vanno", ha aggiunto.


L'inviato Usa per il Medio Oriente Steve Witkoff, parlando con Fox news, ha detto di ritenere che tutti i 19 soldati dell'Idf ancora prigionieri di Hamas a Gaza siano vivi.


I media ufficiali del Libano hanno affermato che aerei israeliani hanno effettuato oggi tre attacchi nella valle della Bekaa, nell'est del paese, due giorni prima della scadenza di un fragile cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah.


 "Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha parlato con l'inviato speciale Usa per il Medio Oriente Steve Witkoff e gli ha riferito che domani convocherà il gabinetto di sicurezza e politica per una discussione sulla fase due dell'accordo di tregua e rilascio degli ostaggi". Lo rende noto l'ufficio del premier israeliano.


Hamas ha accusato Israele di aver commesso una "grave violazione" del cessate il fuoco dopo che un attacco aereo avvenuto questa mattina ha ucciso tre agenti di polizia vicino a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. "Il vile bombardamento compiuto questa mattina da un drone sionista a est della città di Rafah contro gli agenti di polizia incaricati di garantire l'ingresso degli aiuti (umanitari), è considerato una grave violazione dell'accordo di cessate il fuoco" in vigore dal 19 gennaio dopo 15 mesi di guerra, ha dichiarato in una nota Hamas.



In una dichiarazione congiunta con il Segretario di Stato americano Marco Rubio, oggi a Gerusalemme, il premier Benjamin Netanyahu ha dichiarato: "A differenza di alcuni report, il presidente Trump e io lavoriamo in piena collaborazione e coordinamento. Abbiamo una strategia comune e non sempre è possibile condividerla con il pubblico, incluso quando si apriranno le porte dell'inferno. E si apriranno se tutti i nostri ostaggi non torneranno, fino all'ultimo di loro".


Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha affermato, in una dichiarazione congiunta con il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu a Gerusalemme che il presidente statunitense Donald "Trump ha chiaramente espresso la sua visione per Gaza: Hamas non può continuare a essere la forza dominante lì".


Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump "è il più grande amico che Israele abbia mai avuto alla Casa Bianca", ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu al segretario di Stato americano Marco Rubio in conferenza stampa a Gerusalemme. "Israele e America sono spalla a spalla nel contrastare la minaccia dell'Iran. Siamo d'accordo che agli ayatollah non deve essere permesso di avere armi nucleari. Siamo anche d'accordo che l'aggressione dell'Iran nella regione deve essere ritirata". Con il sostegno di Trump, ha affermato Netanyahu, "possiamo e vogliamo portare a termine il lavoro".


Il segretario di Stato degli Usa Marco Rubio, arrivato sabato sera in Israele, darà il via oggi al primo tour in Medioriente. Il focus è sul piano del presidente Donald Trump di trasferire la popolazione palestinese della Striscia di Gaza in altri paesi e di ricostruirla sotto la proprietà degli Stati Uniti. Alla sua prima visita nella regione mediorientale come massimo diplomatico americano, è probabile che Rubio riceva un caloroso benvenuto da parte del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha elogiato il piano, a fronte del rifiuto da parte dei leader arabi, che lo hanno respinto e si stanno affrettando per presentare una controproposta. 


Il ministero della Difesa israeliano ha annunciato oggi che un carico di bombe "pesanti" di fabbricazione statunitense è arrivato durante la notte in Israele, mentre il Segretario di Stato americano Marco Rubio iniziava la sua prima visita nel Paese. "Un carico di bombe aeree pesanti recentemente inviato dal governo degli Stati Uniti è stato ricevuto e scaricato durante la notte in Israele", ha affermato il ministero in un comunicato stampa, riferendosi alle bombe MK-84 recentemente autorizzate dall'amministrazione del presidente Donald Trump.  


Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non ha dato l'approvazione per ora all'ingresso di caravan e attrezzature pesanti nella Striscia di Gaza durante le consultazioni sulla sicurezza di sabato sera. Lo riferisce Times of Israel, citando l'emittente pubblica Kan. Alla base del rifiuto da parte del premier di Israele di approvare l'ingresso dell'attrezzatura nella Striscia, secondo quanto riferito- si legge sempre su Times of Israel - ci sarebbe il fatto che Netanyahu vuole estendere l'attuale prima fase dell'accordo oltre i 42 giorni designati, che dovrebbero concludersi il 1 marzo, e garantire la libertà di più ostaggi come parte della fase uno, compresi altri ostaggi che Israele ora sa essere in cattive condizioni di salute.  

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri