Gaza, detenuti palestinesi scarcerati da Israele
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Gli estremisti rilasceranno inoltre sei ostaggi, gli ultimi ancora in vita
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria e Iran, è giunta al giorno 501. Hamas rilascerà sabato sei ostaggi israeliani vivi. Si tratta degli ultimi ostaggi ancora in vita della lista dei 33 che devono essere liberati nella prima fase dell'accordo. In cambio farà entrare centinaia di altre roulotte nella Striscia di Gaza. Tel Aviv, inoltre, dovrebbe ricevere giovedì i corpi di 4 ostaggi (tra cui la famiglia Bibas). Migliaia di palestinesi sono in fuga dalle loro case in Cisgiordania sopo l'operazione militare di Tel Aviv che ha colpito i campi profughi del Paese nelle ultime settimane.
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È arrivato questa sera all'aeroporto di Fiumicino con un volo da Il Cairo un altro bambino palestinese, nel quadro dell'operazione che lo scorso 13 febbraio aveva permesso di accogliere nel nostro Paese quattordici piccoli malati oncologici di Gaza, insieme alle loro famiglie. Lo rende noto la Farnesina in una nota. Le condizioni sanitarie del bambino non ne avevano permesso il trasferimento con il resto del gruppo, la scorsa settimana.
Migliaia di palestinesi sono stati costretti a fuggire dalle loro case in Cisgiordania in seguito all'operazione militare israeliana che ha colpito i campi profughi di Jenin, Tulkarem e Nur Shams, in Cisgiordania nelle ultime settimane. Secondo l'Autorità palestinese, circa 17mila persone hanno lasciato il campo di Jenin, 6mila quello di Nur Shams e 10mila quello di Tulkarem, mentre la distruzione di infrastrutture e abitazioni continua. "Non sappiamo cosa stia accadendo nel campo, ma le demolizioni continuano e le strade vengono distrutte", ha dichiarato Mohammed al-Sabbagh, responsabile del comitato servizi del campo profughi di Jenin.
"Nelle ultime ore siamo stati in subbuglio dopo l'annuncio del portavoce di Hamas sul previsto ritorno di Shiri, Ariel e Kfir questo giovedì, come parte della fase di rilascio dei resti degli ostaggi. Vogliamo chiarire che, pur essendo a conoscenza di queste notizie, non abbiamo ancora ricevuto alcuna conferma ufficiale in merito. Finché non riceveremo una conferma definitiva, il nostro viaggio non sarà terminato". Lo afferma la famiglia Bibas in un comunicato emanato dal Forum dei familiari degli ostaggi. "Chiediamo ai media e al pubblico di rispettare la nostra privacy e di astenersi dal contattarci in merito a questa questione", si legge ancora.
Israele conferma che sabato saranno libeati sei ostaggi, gli ultimi vivi sulla lista di coloro che saranno rilasciati nella prima fase dell'accordo. Quattordici dei 33 ostaggi presenti nell'elenco originario della fase 1 devono ancora essere liberati; Hamas ha detto che otto di loro sono morti, e Israele ha detto che questo corrisponde alle sue stesse informazioni. L'unico nome sulla lista di cui Israele ha confermato la morte è Shlomo Mantzur. Israele ha affermato di nutrire "gravi preoccupazioni" per la sorte di Shiri Bibas e dei suoi figli Ariel e Kfir. Il leader di Hamas a Gaza, Khalil al Hayya, ha detto che tra i sei ostaggi vivi ci saranno due israeliani, Avera Mengistu e Hisham al Sayed, che sono detenuti da oltre un decennio. Al Hayya ha anche affermato che il rilascio sarà condizionato al fatto che Israele rispetti la sua parte della prima fase dell'accordo. Inizialmente tre ostaggi vivi sarebbero stati liberati sabato. Si ritiene che altri 24 ostaggi vivi verranno rilasciati durante la fase 2 dell'accordo.
Il capo negoziatore di Hamas a Gaza, Khalil al Hayya, in un discorso registrato ha riferito che giovedì saranno consegnati a Israele anche i corpi dei membri della famiglia Bibas, la madre Shiri e i due bambini Kfir e Ariel. Lo riferisce l'agenzia turca Anadolu.
Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, ha affermato oggi che l'esercito rimarrà "temporaneamente" in cinque località strategiche del Libano.
Il Libano ha condannato oggi la presenza di Israele sul suo territorio definendola una "occupazione", dopo che l'Idf ha affermato che le sue truppe rimarranno in 5 località nonostante la scadenza del termine fissato dall'accordo di tregua con Hezbollah per il loro ritiro: lo riporta il Guardian. Un portavoce della presidenza ha affermato che il Libano ha il diritto di utilizzare tutti i mezzi per garantire un completo ritiro israeliano. Il Libano, inoltre, cercherà l'aiuto del Consiglio di sicurezza dell'Onu per "affrontare le violazioni israeliane e costringere Israele a ritirarsi immediatamente".
Secondo Hamas c'è "un'alta probabilità" che gli ultimi sei ostaggi vivi da rilasciare nella prima fase dell'accordo vengano effettivamente liberati sabato prossimo come chiede Israele, anziché solo tre come prevede l'intesa. Un alto funzionario dell'organizzazione ha riferito questa mattina a Ynet che "ci sono trattative in corso, e dipende dal prezzo che Israele pagherà": impegno israeliano a procedere alla fase due, a rispettare 'il protocollo umanitario", incluso l'ingresso di roulotte e attrezzature pesanti.
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha affermato che l'esercito applicherà "con la forza" l'accordo di cessate il fuoco in Libano e agirà contro qualsiasi minaccia di Hezbollah, poiché le truppe rimarranno in cinque postazioni strategiche. Lo riporta il Times of Israel. "A partire da oggi, l'Idf rimarrà in una zona cuscinetto in Libano in 5 avamposti strategici e continuerà ad agire con forza e senza compromessi contro qualsiasi violazione da parte di Hezbollah", ha detto Katz. "Hezbollah deve ritirarsi completamente oltre la linea del fiume Litani", ha aggiunto.
L'Idf si è ritirato dai villaggi di confine del Libano, ma rimane in 5 postazioni oltre la linea di demarcazione Onu. Lo ha detto una fonte della sicurezza libanese. Oggi è scaduto il termine per il ritiro in base a un accordo di pace con Hezbollah. "L'esercito israeliano si è ritirato da tutti i villaggi di confine tranne che in 5 punti, mentre l'esercito libanese si sta gradualmente schierando a causa della presenza di esplosivi in alcune zone e dei danni alle strade", secondo la fonte. Lunedì un funzionario israeliano ha detto che Israele rimarrà nel Paese in "cinque punti strategici" che controllano le comunità nel sud del Libano.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha pubblica un videomessaggio dell'ostaggio rilasciato da Hamas, Agam Berger, che lo ringrazia per aver fornito un contributo decisivo per la sua libertà e lo invita ad andare avanti, facendo liberare tutte le persone ancora in mano al gruppo palestinese. Berger era stata rapita dalla base militare Nahal Oz dell'Idf il 7 ottobre 2023 ed è stata liberata da Hamas il mese scorso nella prima fase dell'accordo di cessate il fuoco con Israele. Nel suo primo messaggio da quando è stata rilasciata, Berger ha ringraziato Trump "dal profondo del cuore per tutto quello che ha fatto" e "per tutto quello che continua a fare per gli ostaggi".
L'Egitto starebbe sviluppando un piano per ricostruire Gaza senza costringere i circa 2 milioni di palestinesi che vivono lì a lasciare la Striscia, in contrasto con la proposta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di trasferire i residenti in Paesi terzi in modo che gli Stati Uniti possano prendere il controllo dell'enclave e ricostruirla come una "Riviera del Medioriente". Il quotidiano egiziano Al-Ahram ha affermato che la proposta prevede la creazione di "aree sicure" all'interno di Gaza dove i palestinesi possano inizialmente vivere, mentre le aziende edili egiziane e internazionali ricostruiscono le infrastrutture della Striscia.
Le forze armate israeliane hanno iniziato la ritirata dal Libano meridionale martedì, ma manterranno circa tre volte più truppe sulla linea di difesa del confine rispetto a prima della guerra. Lo scrive il Jerusalem Post spiegando che l'esercito di Israele manterrà cinque avamposti nel Libano meridionale vicino al confine, ognuno presidiato da una compagnia di soldati per un periodo di tempo indefinito.