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Gaza, Netanyahu: "Pronto a riprendere la guerra in ogni momento"

Israele ferma il rilascio dei detenuti palestinesi: "Basta umiliare gli ostaggi". Hamas: "Nessuna umiliazione, ora tregua a rischio". Beirut migliaia di persone per il funerale di Nasrallah

di Redazione online
23 Feb 2025 - 21:38

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria e Iran, è giunta al giorno 506. Netanyahu minaccia: "Pronto a riprendere la guerra in ogni momento". Israele ferma il rilascio dei detenuti finché Hamas non porrà fine alle "umilianti cerimonie" con gli ostaggi. Hamas fa poi sapere di considerare a rischio l'intera tregua alla luce del rinvio dei suoi prigionieri. A Beirut decine di migliaia di persone assistono ai funerali di Nasrallah, l'ex capo di Hezbollah ucciso cinque mesi fa in un raid israeliani.

I funerali di Nasrallah a Beirut: jet israeliani sorvolano la città

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"Oggi l'impegno non può che essere diretto a evitare una ripresa dei combattimenti, a tenere aperto il filo dei colloqui faticosamente costruito in questi mesi, a rimuovere i sedimenti di rancore. Il ritorno alle ostilità non è foriero né di sicurezza futura per Israele, né, tanto meno, di soluzioni per il popolo palestinese, che versa, a Gaza, in condizioni drammatiche". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel brindisi in occasione della cena al Quirinale con il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed Al Nahyan. 


Hamas sospenderà i negoziati con Israele tramite mediatori, a meno che Israele non liberi i 602 prigionieri palestinesi in cambio dei sei ostaggi israeliani consegnati ieri, come da accordo. Lo ha ribadito il funzionario di Hamas Mahmoud Mardawi, riporta The Times of Israel, precisando che su Telegram il funzionario ha invitato i mediatori a fare pressione su Israele affinché attui le disposizioni dell'accordo di cessate il fuoco. 


Benyamin Netanyahu ha detto di essere pronto "in qualsiasi momento" a riprendere i combattimenti a Gaza. Il premier ha poi chiesto la "smilitarizzazione totale" della Siria meridionale. 


L'inviato di Trump Steve Witkoff sarà in Medioriente mercoledì per cercare di estendere la prima fase dell'accordo su Gaza. Lo ha detto Witkoff in un'intervista a Cnn.


Il leader di Hezbollah, Naïm Qassem, ha promesso oggi di "proseguire il cammino" del suo predecessore Hassan Nasrallah, ucciso da un attacco israeliano. Durante le esequie a Beirut, a cui hanno partecipato decine di migliaia di persone, Qassem ha dichiarato che Nasrallah "vive in noi". "Resteremo fedeli all'eredità che ci è stata affidata e continueremo su questa strada", ha aggiunto Qassem in un discorso televisivo trasmesso su maxischermi giganti davanti alla folla in lutto.


Mentre i jet israeliani sorvolavano lo stadio di Beirut dove si svolgono i funerali dell'ex capo di Hezbollah Hassan Nasrallah e del suo successore Hashem Safieddine, la folla ha iniziato a urlare "Morte a Israele, rispondiamo alla tua chiamata, Nasrallah". Lo scrive il Times of Israel.


E' in corso la cerimonia funebre di Hassan Nasrallah e Hachem Safieddine, rispettivamente l'ex segretario generale del partito sciita libanese filo-iraniano Hezbollah e uno dei suoi probabili successori, a Beirut, la capitale del Libano. Nel frattempo, secondo quanto riferito dal quotidiano libanese francofono "L'Orient le Jour", i caccia israeliani stanno sorvolando a bassa quota Beirut e proseguono gli attacchi aerei sul sud del Libano e sulla Valle della Beqaa, nell'ovest del Paese. A partire da ieri, decine di migliaia di persone provenienti da tutto il Libano e dall'estero sono accorse a Beirut in vista dei funerali tenuti nello stadio Città dello sport Camille Chamoun.


L'aviazione israeliana ha effettuato dei sorvoli a bassa quota su Beirut durante i funerali del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah e del suo successore Hashem Safieddine, assassinati dagli israeliani. Lo affermano i media di Stato libanesi. 


Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha ordinato all'Idf di rimanere per il prossimo anno in 3 campi profughi della Cisgiordania, che sono stati sgomberati da terroristi e civili e di non permettere a nessuno di tornare. "Finora 40mila palestinesi sono stati evacuati dai campi di Jenin, Tulkarem e Nur Shams, e ora sono vuoti. Anche l'attività dell'Unrwa è stata interrotta", afferma Katz, scrive il Times of Israel. L'Idf sta sgomberando i "nidi del terrore" dai terroristi e distruggendo infrastrutture e armi "su vasta scala. Ho ordinato all'esercito di prepararsi per una lunga permanenza", afferma Katz.


L'esercito israeliano ha schierato i carri armati in Cisgiordania mentre espande l'operazione antiterrorismo in corso nell'area di Jenin: è la prima volta dall'operazione 'Scudo difensivo' del 2002 che i tank dell'Idf operano in Cisgiordania. Le truppe della Brigata di fanteria Nahal e dell'Unità di commando Duvdevan, scrive il Times of Israel, hanno iniziato le operazioni in diversi villaggi vicino a Jenin questa mattina, afferma l'esercito. Allo stesso tempo, un plotone della 188ma Brigata corazzata si sta preparando a operare a Jenin. I media palestinesi hanno pubblicato immagini che mostrano tre carri armati nell'area.


Hamas ha condannato la decisione di Israele di rinviare a tempo indefinito il rilascio di 600 detenuti palestinesi, affermando che così facendo si mette in pericolo la tenuta della tregua. La milizia palestinese fa appello ai mediatori perché premano su Israele perché faccia quanto pattuito. Hamas nega inoltre l'accusa con cui Israele ha giustificato il rinvio, di aver messo in scena cerimonie "umilianti" per gli ostaggi israeliani rilasciati: "La cerimonia di consegna dei prigionieri non include alcun insulto, ma riflette invece il trattamento nobile e umano loro riservato", scrive Hamas, citata da Al Jazeera.


L'esercito israeliano ha confermato di aver effettuato attacchi aerei nel sud del Libano sostenendo che uno degli obiettivi era un sito militare di Hezbollah contenente lanciarazzi e altre armi e dove è stato individuato attività del gruppo terroristico. Lo scrive Times of Israel. L'Idf afferma che l'attività di Hezbollah nel sito è una "violazione degli accordi tra Israele e Libano". L'esercito ha anche colpito diversi altri lanciarazzi di Hezbollah nel Libano meridionale, "che hanno rappresentato una minaccia per i civili israeliani".


"Le forze israeliane hanno lanciato una serie di raid mirati alla periferia delle città di Al-Qalila e Al-Ansar" mentre un "drone di ricognizione sta attualmente sorvolando Beirut". Lo riferisce l'Agenzia di Stato libanese Nna, a poche ore dall'inizio del funerale dell'ex leader di Hezbollah, Nasrallah, ucciso cinque mesi in un attacco aereo israeliano. Alle esequie nello stadio nella capitale libanese sono attesi il presidente del parlamento iraniano Mohammad Bagher Qalibaf e il ministro degli esteri Abbas Araghchi.


Il ministro degli Esteri dell'Iran, Abbas Araghchi, è partito alla volta del Libano, dove a Beirut oggi parteciperà ai funerali dell'ex leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, ucciso in un raid israeliano lo scorso settembre, e del suo successore, Hashem Saffieddine, ucciso una settimana dopo Nasrallah. Stamattina intanto è arrivato a Beirut il presidente del parlamento iraniano, Mohammad Bagher Ghalibaf.


Decine di migliaia di persone si sono radunate a Beirut per partecipare ai funerali dell'ex leader di Hezbollah, quasi cinque mesi dopo la sua uccisione in un attacco aereo israeliano su un sobborgo meridionale della capitale libanese. Hassan Nasrallah fu ucciso quando l'aeronautica militare israeliana sganciò più di 80 bombe sulla sala operativa principale del gruppo militante. La sua morte fu un duro colpo per il gruppo sostenuto dall'Iran che il defunto leader trasformò in una potente forza in Medio Oriente.


Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto oggi che la liberazione dei prigionieri palestinesi, ai sensi dell'accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, sarà posticipata finché Hamas non porrà fine alle "umilianti cerimonie" che tiene durante la consegna degli ostaggi israeliani.


Il governo israeliano ha deciso di rilasciare nelle prossime ore i prigionieri palestinesi che avrebbero dovuto essere liberati sabato in cambio di sei ostaggi vivi rilasciati da Hamas a Gaza. Lo scrive il Times of Israel. Una decisione sui prigionieri era attesa in seguito alla consultazione sulla sicurezza che il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato nella serata di sabato. A Ramallah, decine di palestinesi continuano ad aspettare il rilascio dei familiari, nonostante le temperature gelide, davanti a un centro comunitario dove sono allineati gli autobus destinati a trasportare i prigionieri in Cisgiordania.

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