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Israele sospende l'ingresso di aiuti umanitari a Gaza: "Non cesseranno le ostilità senza il rilascio degli ostaggi"

Netanyahu: "Israele pronto per i negoziati sulla seconda fase dell'accordo". Il "piano Witkoff", che prevede un cessate il fuoco temporaneo durante il periodo del Ramadan e della Pasqua ebraica, è stato accettato da Israele ma non da Hamas

di Redazione online
02 Mar 2025 - 14:09

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria e Iran, è giunta al giorno 513. Israele, dopo giorni di stallo dei colloqui per il proseguimento dell'accordo di tregua, ha accettato il cosiddetto "piano Witkoff". La proposta Usa prevede un cessate il fuoco temporaneo durante il periodo del Ramadan e della Pasqua ebraica. "Il segretario di Stato Usa Steve Witkoff ha definito la sua proposta come un corridoio per i negoziati sulla fase due. Israele è pronto per questo", ha detto il primo ministro Benyamin Netanyahu all'inizio della riunione di governo. Hamas, però, ha respinto il piano, insistendo sull'attuazione della seconda fase del cessate il fuoco. In risposta a ciò, il premier israeliano ha deciso di stoppare l'ingresso di merci e forniture nella Striscia di Gaza: "Israele non permetterà una cessazione delle ostilità senza il rilascio dei nostri ostaggi. Se Hamas continuerà nel suo rifiuto, ci saranno ulteriori conseguenze". Secondo i media israeliani, la decisione di sospendere gli aiuti (bollata da Hamas come un "crimine di guerra") è solo "simbolica", perché lo Stato ebraico ritiene che "nelle ultime settimane siano arrivati a Gaza aiuti umanitari sufficienti per 4 mesi".

Gaza, rilasciati centinaia di detenuti palestinesi

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"L'Unione europea condanna il rifiuto di Hamas di accettare l'estensione della prima fase dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza". Lo afferma il portavoce del servizio di azione esterna della Ue. "La successiva decisione di Israele di bloccare l'ingresso di tutti gli aiuti umanitari a Gaza potrebbe potenzialmente comportare conseguenze umanitarie", prosegue la stessa fonte, che ha chiesto "una rapida ripresa dei negoziati sulla seconda fase del cessate il fuoco, esprimendo il suo fermo sostegno ai mediatori".


Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Brian Hughes ha espresso sostegno e appoggio alla decisione di Israele di interrompere gli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza, affermando che "Israele ha negoziato in buona fede fin dall'inizio di questa amministrazione per garantire il rilascio degli ostaggi. Sosterremo la loro decisione sui prossimi passi, dato che Hamas ha annunciato di non essere più interessato a un cessate il fuoco".


"Israele adotta il piano dell'inviato del presidente Trump, Steve Witkoff, per un cessate il fuoco temporaneo durante il mese di Ramadan e la Pasqua ebraica. Siamo pienamente coordinati con il presidente Donald Trump e il suo team. Secondo le informazioni in possesso di Israele, Hamas tiene attualmente 59 ostaggi: fino a 24 vivi e almeno 35 deceduti. Non abbandoneremo nessuno di loro, e siamo determinati a riportarli tutti a casa". Lo ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu.


"Voglio chiarire: a Gaza non ci saranno pasti gratis. Se Hamas pensa che sia possibile continuare il cessate il fuoco o godere delle condizioni della fase A dell'accordo senza che otteniamo gli ostaggi, si sbaglia di grosso. E bisogna sottolineare: Hamas ha il controllo di tutte le forniture inviate nella Striscia. Maltratta la popolazione che cerca di ricevere gli aiuti, spara contro di loro, e trasforma gli aiuti in un bilancio per il terrorismo contro di noi. Non lo accetteremo". Ha dichiarato Benjamin Netanyahu, ribadendo che se Hamas non libererà gli ostaggi, ci saranno ulteriori conseguenze.


"Il segretario di Stato Usa Steve Witkoff ha definito la sua proposta come un corridoio per i negoziati sulla fase due. Israele è pronto per questo". Lo ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu all'inizio della riunione di governo.


Hamas chiede agli Stati Uniti di interrompere il supporto al "criminale di guerra" Netanyahu. Il gruppo palestinese ha esortato il governo degli Stati Uniti ad agire più come un mediatore neutrale nel processo di cessate il fuoco. Lo riporta al Jazeera citando una nota di uno dei portavoce di Hamas, Hazem Qassem.


La protezione civile della Striscia di Gaza, gestita da Hamas, ha riferito di colpi di artiglieria e attacchi di carri armati nella zona di Khan Yunis, nel sud del territorio. "Bombardamento di artiglieria e fuoco di carri armati israeliani contro aree ai margini della città di Abassan al-Kabira, a est di Khan Yunis", si legge in un breve comunicato stampa. Interrogato dall'Afp l'esercito israeliano ha affermato che sta verificando queste informazioni. 


Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar ha definito "una menzogna" i ripetuti avvertimenti di Hamas sul rischio di carestia a Gaza, dopo che il governo ha sospeso le consegne di aiuti a causa del rifiuto dell'organizzazione fondamentalista di estendere la fase 1 dell'accordo. "Per quanto riguarda l'allarme fame, è stata una menzogna durante tutta la guerra. È una bugia", ha detto Sa'ar in una conferenza stampa a Gerusalemme, in risposta a una domanda su cosa sarebbe successo se la gente avesse iniziato a morire di fame.


Hamas afferma di aver sollecitato i Paesi mediatori affinché costringano "Israele a revocare la decisione di sospendere il passaggio di aiuti umanitari a Gaza". "La decisione del primo ministro Netanyahu di bloccare l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza è un'estorsione a basso costo, un crimine di guerra e un palese attacco all'accordo di cessate il fuoco", ha affermato Hamas.


Hamas ha dichiarato questa mattina che "Israele si sottrae ripetutamente agli accordi firmati e continua a eludere l'adempimento dei suoi impegni sul cessate il fuoco. Questa manipolazione in corso non restituirà i rapiti alle loro famiglie, ma al contrario, porterà a continue sofferenze e metterà in pericolo le loro vite, se non si esercita pressione su Israele affinché rispetti i suoi obblighi". E ha aggiunto: "L'unico modo per raggiungere la stabilità nella regione e liberare i rapiti è completare l'accordo, iniziando con l'attuazione della seconda fase".


"La mossa di Israele di sospendere gli aiuti è simbolica. Israele ritiene che nelle ultime settimane siano arrivati a Gaza aiuti umanitari sufficienti per 4 mesi. I magazzini di Hamas sono pieni di beni, dopo che 25.200 camion di aiuti sono entrati nella Striscia durante gli ultimi 42 giorni di cessate il fuoco. Secondo le stime, l'organizzazione dispone di scorte sufficienti per almeno quattro mesi". Lo riferiscono i media israeliani. 


L'ufficio comunicazioni di Hamas ha risposto alla decisione di Israele di sospendere gli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza, dichiarando al canale televisivo qatariota al-Arabi che "la decisione di Netanyahu di interrompere gli aiuti sta ancora una volta confermando il suo disprezzo per le leggi internazionali e impedendo la distribuzione di medicine e cibo". Ha aggiunto che "fermare l'ingresso degli aiuti significa la decisione di Israele di far morire di fame i residenti della Striscia di Gaza. Deve essere presa una posizione internazionale dura per fare pressione su Israele affinché fermi tutto questo".


"Israele non permetterà una cessazione delle ostilità senza il rilascio dei nostri ostaggi. Se Hamas continuerà nel suo rifiuto, ci saranno ulteriori conseguenze". Lo sostiene una nota dell'ufficio del premier israeliano Netanyahu. "Con la fine della fase A dell'accordo sulla liberazione degli ostaggi, e in seguito al rifiuto di Hamas di accettare il piano Witkoff per continuare i colloqui - che Israele ha accettato - il premier Netanyahu ha deciso che, a partire da questa mattina, cesserà l'ingresso di merci e forniture nella Striscia di Gaza", aggiunge il comunicato.


Israele ha sospeso l'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e ha chiuso i valichi di accesso, lo riferisce l'ufficio del primo ministro Netanyahu. La decisione è stata presa durante una riunione notturna tra sabato e domenica, in coordinamento con gli Stati Uniti, dopo la conclusione della prima fase dell'accordo sugli ostaggi. Il provvedimento è legato al rifiuto di Hamas di accettare il cosiddetto "piano Witkoff".


Almeno una persona è stata uccisa e un'altra è rimasta ferita in un attacco israeliano con droni lanciato su Beit Hanun, una città nel nord della Striscia di Gaza: lo riporta Al Jazeera, che cita il giornale palestinese Al Quds Today e l'agenzia di stampa palestinese Shehab.


Il gruppo militante palestinese Hamas insiste sull'attuazione della seconda fase del cessate il fuoco, dopo che Israele ha deciso di estendere la prima fase della tregua a Gaza. "L'unico modo per raggiungere la stabilità nella regione e il ritorno dei prigionieri - ha detto il leader di Hamas Mahmoud Mardawi - è completare l'attuazione dell'accordo, iniziando con l'attuazione della seconda fase".


Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha reso noto di aver firmato una dichiarazione per accelerare circa 4 miliardi di dollari di aiuti militari a Israele. "Ho firmato una dichiarazione per utilizzare le autorità di emergenza per accelerare la consegna di circa 4 miliardi di dollari di aiuti militari a Israele", ha detto Rubio in una breve dichiarazione, sottolineando che l'embargo parziale sulle armi imposto dall'ex presidente Joe Biden è stato revocato.


L'ufficio del premier israeliano rende noto che "dopo una discussione sulla sicurezza presieduta da Benyamin Netanyahu, Israele adotta il piano proposto dal delegato Usa Steve Witkoff, per un cessate il fuoco temporaneo durante il periodo del Ramadan e della Pasqua. Nel primo giorno del piano, metà degli ostaggi vivi e dei caduti saranno liberati, e al termine - se si raggiunge un accordo su un cessate il fuoco permanente - saranno liberati gli altri rapiti vivi e i caduti". 

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