Gaza, rilasciati centinaia di detenuti palestinesi
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In Siria oltre 600 vittime in due giorni di scontri fra le forze di sicurezza e i sostenitori del presidente deposto Assad
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria e Iran, è giunta al giorno 519. Italia, Parigi, Berlino e Londra promuovono il piano arabo per Gaza definendolo "realistico" e giudicandolo valido per la ricostruzione della Striscia. Cresce il bilancio delle vittime degli scontri in Siria fra i sostenitori del presidente deposto Assad e le forze di sicurezza: almeno 600 le persone uccise. Intanto, un gruppo di oltre 50 ex ostaggi di Hamas ha sottoscritto una lettera al primo ministro Netanyahu chiedendo a Israele di rispettare l'accordo di cessate il fuoco affinché i prigionieri rimasti a Gaza possano tornare a casa.
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Hamas ha accettato di rilasciare alcuni ostaggi vivi in cambio di un'estensione di due mesi della prima fase del cessate il fuoco a Gaza, riferisce la rete saudita Al Hadath citata dal Times of Israel. Secondo fonti anonime, i recenti progressi nei negoziati al Cairo hanno portato alla decisione di Israele di inviare una squadra negoziale in Qatar lunedì, come annunciato questa sera dall'Ufficio del Primo Ministro.
I rappresentanti di Hamas hanno tenuto colloqui diretti con funzionari statunitensi a Doha prima della conclusione della prima fase dell'accordo sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, ha dichiarato il portavoce dell'Ufficio Politico di Hamas, Taher Al-Nunu. "Abbiamo tenuto diversi incontri con funzionari statunitensi a Doha. Ciò è avvenuto prima della fine della prima fase dell'accordo su Gaza", ha affermato Al-Nunu in un'intervista all'emittente Al Qahera Al Ekhbariya ripresa dalla Tass.
Lunedì Israele invierà una delegazione a Doha per colloqui sulla fase 2 della tregua a Gaza. Lo ha annunciato l'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu.
Se Israele dovesse decidere che i colloqui con Hamas sugli ostaggi fossero infruttuosi o se giudicasse le richieste dell'organizzazione palestinese troppo elevate allora avrebbe in programma una campagna militare di escalation contro Hamas su larga scala. Lo riporta il Wall Street Journal. Il rapporto indica come prossima tappa la possibilità di interrompere l'erogazione di elettricità e acqua, dopo che Israele ha dichiarato che non avrebbe consentito l'ingresso di nuovi aiuti nella Striscia di Gaza. Citando un analista della sicurezza israeliano informato sul piano, il WSJ afferma che Israele potrebbe quindi utilizzare attacchi aerei e raid. L'analista afferma che la fase successiva potrebbe essere quella di cacciare di nuovo i palestinesi dalla Striscia di Gaza settentrionale.
Il governo israeliano "sta esacerbando la catastrofe umanitaria che ha causato nella Striscia di Gaza commettendo il crimine di guerra di punizione collettiva attraverso la fame e la privazione dei beni di prima necessità per il settimo giorno consecutivo", afferma in un comunicato il movimento islamico palestinese. Anche gli ostaggi israeliani ancora detenuti a Gaza "sono colpiti dalla mancanza di cibo, medicine e cure", aggiunge. Israele ha autorizzato un aumento degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza durante la tregua entrata in vigore il 19 gennaio, prima di bloccarli il 2 marzo, il giorno dopo la scadenza della prima fase del cessate il fuoco. Secondo il ministro degli Esteri israeliano, questi aiuti sono diventati "la principale fonte di reddito" di Hamas.
Un gruppo di familiari degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas ha accusato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, di sabotare i colloqui sulla seconda fase dell'accordo per il cessate il fuoco in nome dei suoi propri interessi e avvertendo che la ripresa degli scontri ucciderà i prigionieri ancora in vita. "La guerra potrebbe riprendere questa settimana", ha affermato Einav Zangauker, il cui figlio Matan è tenuto in ostaggio a Gaza. Zangauker aggiunge che la continuazione della guerra è nell'interesse del primo ministro, poiché gli consentirebbe di prolungare il processo penale in corso, di rinviare la costituzione di una commissione d'inchiesta statale sulla gestione della guerra e di mantenere il governo con i suoi alleati di estrema destra.
Il bilancio delle vittime dei due giorni di scontri tra le forze di sicurezza e i sostenitori del presidente siriano deposto Bashar Assad è salito a oltre 600. Lo ha dichiarato un gruppo di monitoraggio della guerra, rendendolo uno degli atti di violenza più feroci dall'inizio del conflitto siriano 14 anni fa. Gli scontri, esplosi giovedì, hanno segnato una forte escalation nella sfida al nuovo governo di Damasco, tre mesi dopo che i ribelli hanno preso il potere dopo aver rimosso Assad. Le uccisioni per vendetta iniziate venerdì da parte di uomini armati musulmani sunniti fedeli al governo contro membri della minoranza alawita di Assad sono un duro colpo per Hayat Tahrir al-Sham, la fazione che ha guidato il rovesciamento del precedente governo. Gli alawiti hanno costituito per decenni gran parte della base di sostegno di Assad. I residenti dei villaggi e delle città alawite hanno parlato con l'Associated Press delle uccisioni durante le quali uomini armati hanno sparato agli alawiti, per lo più uomini, per le strade o davanti alle loro case.
Hamas in una nota ha detto di vedere "indicatori positivi" per l'avvio dei colloqui sulla seconda fase dei colloqui di cessate il fuoco a Gaza. I colloqui sui termini di una potenziale seconda fase avrebbero dovuto iniziare il 3 febbraio. Lo riporta il Times of Israel.
"Entrano casa per casa e uccidono chiunque vi sia all'interno, non sono solo siriani ma ci sono anche di altri Paesi, sembrano caucasici e cinesi": è un frammento di una testimonianza raccolta telefonicamente da Baniyas, città costiera siriana da due giorni messa a ferro e fuoco dalle milizie jihadiste filo-governative. Le fonti locali confermano quanto riferito dall'Osservatorio siriano per i diritti umani e da altre testimonianze locali incrociate, secondo cui dopo i massacri compiuti ieri, oggi le uccisioni indiscriminate hanno preso di mira gli abitanti del quartiere Qusur, a maggioranza alawita. E' impossibile al momento verificare in maniera indipendente sul terreno le notizie che giungono intermittenti da Baniyas, ma i necrologi pubblicati nelle ultime due ore da Baniyas mostrano intere famiglie - inclusi bambini e neonati - uccisi dai miliziani.
"Noi, ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia e Regno Unito, accogliamo con favore l'iniziativa araba di un piano di ripresa e ricostruzione per Gaza. Il piano indica un percorso realistico per la ricostruzione di Gaza e promette - se attuato - un miglioramento rapido e sostenibile delle catastrofiche condizioni di vita dei palestinesi che vivono a Gaza". E' quanto si legge in una dichiarazione congiunta dei quattro Paesi, sottoscritta per l'Italia del ministro degli Esteri Antonio Tajani.
L'Idf fa sapere di aver condotto un attacco con drone nel Libano meridionale, mirato un agente di Hezbollah ritenuto "coinvolto nella riabilitazione delle infrastrutture terroristiche e nella direzione delle operazioni terroristiche di Hezbollah nel Libano meridionale", afferma l'esercito israeliano citato da Times of Israel.
L'Organizzazione per la cooperazione islamica ha adottato il piano egiziano approvato dalla Lega araba per il futuro di Gaza come controproposta al piano di Donald Trump di prendere il controllo della Striscia e trasferire i palestinesi, hanno detto due ministri all'Afp. "La riunione ministeriale di emergenza dell'Organizzazione per la cooperazione islamica ha adottato il piano egiziano, che ora è diventato un piano arabo-islamico", ha affermato il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty. La sua controparte sudanese ha confermato l'adozione della proposta da parte dell'organizzazione, che conta 57 Paesi membri.
Gli Houthi riprenderanno le operazioni navali contro Israele se lo Stato ebraico non rimuoverà il blocco degli aiuti a Gaza entro quattro giorni. Lo ha affermato il leader del gruppo yemenita, Abdul Malik al-Houthi. Lo riporta Al Jazeera.