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Hamas "tentenna" sulla proposta di tregua americana e gli Usa minacciano: "Pronti a conseguenze"

Alta tensione a Doha con la delegazione di Israele che lascia il tavolo delle trattative. La tregua fin dopo la Pasqua ebraica vacilla

di Redazione online
15 Mar 2025 - 01:29

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria e Iran, è giunta al giorno 526. Gli Usa hanno presentato mercoledì una proposta di "ponte" a Doha, in Qatar, che prevede il rilascio immediato di metà degli ostaggi detenuti dal gruppo islamista a Gaza, un cessate il fuoco fino alla fine della Pasqua ebraica e l'eventuale rilascio di tutti gli altri ostaggi se si raggiunge un accordo sulla fine della guerra. "Purtroppo, Hamas ha scelto di rispondere affermando pubblicamente di essere flessibile, mentre privatamente avanza richieste del tutto impraticabili senza un cessate il fuoco permanente", ha dichiarato l'inviato presidenziale speciale per il Medioriente Steve Witkoff. "Hamas è ben consapevole della scadenza e dovrebbe sapere che risponderemo di conseguenza se tale scadenza verrà superata", ha spiegato in una nota, ripresa dai media statunitensi. La delegazione israeliana presente a Doha ha lasciato il tavolo delle trattative in aperta polemica con l'atteggiamento di Hamas. Parziale passo indietro di Trump: "Nessuno sta espellendo alcun palestinese" da Gaza, ha detto infatti il presidente Usa parlando con il primo ministro irlandese Martin. Hamas ed Egitto: "Bene dietrofront". Continua nella Striscia l'interruzione, decisa da Israele, della fornitura di energia elettrica alla Striscia. Intanto, l'Aeronautica militare israeliana ha colpito un sito della jihad islamica palestinese a Damasco. Lo riferisce l'emittente emiratina "Sky News Arabia". La notizia è stata riportata anche dai media israeliani. I ribelli Houthi dello Yemen hanno annunciato "la ripresa del divieto di attraversamento del Mar Rosso e del Mar Arabico per le navi israeliane".

Gaza, rilasciati centinaia di detenuti palestinesi

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"Hamas sta facendo una scommessa molto sbagliata, pensando che il tempo sia dalla sua parte. Non lo è. Hamas è ben consapevole della scadenza e dovrebbe sapere che risponderemo di conseguenza se essa scade": lo afferma in una nota l'inviato presidenziale speciale per il Medioriente Steve Witkoff in merito alla "proposta ponte" Usa. "Purtroppo Hamas ha scelto di rispondere rivendicando pubblicamente flessibilità, mentre in privato avanza richieste del tutto impraticabili senza un cessate il fuoco permanente", ha detto Witkoff. "Mercoledì sera a Doha - si legge nella nota - l'inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente Steve Witkoff e il direttore senior del Consiglio per la sicurezza nazionale per il Medioriente e il Nord Africa Eric Trager hanno presentato una proposta 'ponte' per estendere il cessate il fuoco oltre il Ramadan e la Pasqua ebraica e dare tempo per negoziare un quadro per un cessate il fuoco permanente. In base alla proposta 'ponte', Hamas rilascerebbe ostaggi in vita in cambio di prigionieri in conformità con le formule precedenti; il cessate il fuoco di fase uno verrebbe esteso per consentire la ripresa di un'assistenza umanitaria significativa; e gli Stati Uniti lavoreranno per una soluzione duratura a questo conflitto intrattabile durante il periodo di cessate il fuoco esteso". "Tramite i nostri partner qatarioti ed egiziani, ad Hamas è stato detto in termini inequivocabili che questo 'ponte' avrebbe dovuto essere implementato presto e che il cittadino statunitense-israeliano Edan Alexander avrebbe dovuto essere rilasciato immediatamente", prosegue la nota, che si conclude con il monito ad Hamas.

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