Israele, da Tel Aviv a Gerusalemme: proteste contro Netanyahu per la ripresa della guerra
© Ansa
© Ansa
L'Alta Corte di Giustizia d'Israele ha congelato il licenziamento del capo dello Shin Bet. Il Cairo smentisce: "Falso che accoglieremo 500mila sfollati"
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria, Iran e Yemen, è giunta al giorno 533. Un missile balistico è stato lanciato dallo Yemen verso Israele: le sirene di allarme hanno suonato nel centro del Paese e nell'area di Gerusalemme. L'Idf ha fatto sapere che il capo dell'intelligence militare di Hamas nel sud della Striscia di Gaza è stato ucciso in un raid aereo. Intanto l'Egitto ha negato le indiscrezioni secondo cui avrebbe intenzione di consentire temporaneamente a 500mila abitanti di Gaza di entrare in una città nel Sinai settentrionale nel periodo della ricostruzione della Striscia. L'Alta Corte di Giustizia d'Israele ha congelato il licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar.
© Ansa
© Ansa
Gli Houthi dello Yemen hanno rivendicato l'attacco missilistico balistico di venerdì notte contro Israele, sostenendo ancora una volta di aver preso di mira l'aeroporto Ben Gurion. Lo riporta Times of Israel. I ribelli sostenuti dall'Iran, si legge in una dichiarazione, "avvertono tutte le compagnie aeree che il cosiddetto aeroporto Ben Gurion è diventato pericoloso per il traffico aereo e rimarrà tale finché l'aggressione contro Gaza non cesserà e il blocco non verrà revocato". Gli Houthi affermano inoltre di aver lanciato altri droni contro le navi da guerra statunitensi nel Mar Rosso, coinvolte negli attacchi contro di loro.
Attacchi aerei israeliani hanno colpito in serata l'aeroporto militare di Palmira, nella Siria centrale. Lo ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani. "Aerei da guerra israeliani hanno lanciato raid contro l'aeroporto militare di Palmira, nella parte orientale di Homs", ha precisato l'Osservatorio, aggiungendo che almeno quattro attacchi hanno colpito lo scalo, che ospita forze affiliate alle autorità siriane.