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Gaza, 50 morti negli ultimi attacchi israeliani | Houthi: "Almeno 80 morti nei raid Usa nello Yemen"

Hamas: "I colloqui con Israele non sono crollati e sono ancora in corso"

di Redazione online
18 Apr 2025 - 23:08

La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria, Iran e Yemen, è giunta al giorno 560. Il bilancio degli attacchi aerei statunitensi contro un porto petrolifero controllato dai ribelli Houthi nello Yemen è salito a 80 morti, secondo quanto ha riferito lo stesso gruppo. Nuovi raid israeliani sulla Striscia di Gaza, i morti sarebbero almeno 50. Dopo il rifiuto da parte di Hamas della proposta israeliana per una tregua nella Striscia di Gaza, due fonti palestinesi coinvolte nei negoziati hanno dichiarato al canale saudita Al-Sharq che "i colloqui non sono crollati e sono ancora in corso".

L'ospedale di Gaza City bombardato da Israele: distrutto il pronto soccorso

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© Afp
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Gli Stati Uniti ridurranno il numero di soldati schierati in Siria da circa 2.000 a meno di 1.000 nei prossimi mesi, ha dichiarato il Pentagono. "Oggi il Segretario alla Difesa ha ordinato il consolidamento delle forze statunitensi in Siria... in località selezionate", ha dichiarato il portavoce del Pentagono Sean Parnell in una nota. "Questo processo ponderato e basato su determinate condizioni ridurrà la presenza statunitense in Siria a meno di 1.000 soldati nei prossimi mesi", ha affermato.


Sono saliti ad almeno 80 i morti negli attacchi statunitensi che ieri hanno colpito un porto di rifornimento nello Yemen. Lo hanno dichiarato i ribelli Houthi, ribadendo che si tratta dell'attacco più mortale della campagna di 15 mesi di Washington contro il gruppo sostenuto dall'Iran. Gli attacchi al porto di Ras Issa miravano a interrompere rifornimenti e finanziamenti per i ribelli, che controllano vaste aree del Paese più povero della Penisola Arabica, ha dichiarato l'esercito statunitense. L'emittente televisiva dei ribelli, Al-Masirah, citando funzionari locali, ha dichiarato che il bilancio dell'attacco è "salito a 80 morti e 150 feriti". In seguito ai raid, gli Houthi hanno annunciato attacchi missilistici contro Israele e due portaerei statunitensi, con l'esercito dello Stato ebraico che ha dichiarato di aver intercettato un missile lanciato dallo Yemen.


Dopo il rifiuto da parte di Hamas della proposta israeliana per una tregua nella Striscia di Gaza, due fonti palestinesi coinvolte nei negoziati hanno dichiarato al canale saudita Al-Sharq che "i colloqui non sono crollati e sono ancora in corso". Un alto esponente di Hamas ha aggiunto: "Il movimento ha inviato la sua risposta ai mediatori dopo consultazioni approfondite e responsabili. Non accetteremo nulla di meno di un accordo globale che protegga il nostro popolo e consenta la ricostruzione di Gaza". Ieri, il leader di Hamas Khalil al-Hayya, aveva annunciato il rifiuto della proposta, affermando che l'organizzazione "non accetterà accordi parziali".


Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha incontrato l'omologo omanita Badr Albusaidi, a Roma nel ruolo di mediatore nel nuovo round di colloqui Usa-Iran. "C'è il totale sostegno dell'Italia alla mediazione dell'Oman fra Usa e Iran", ha detto Tajani, mentre Albusaidi ha espresso profondo apprezzamento per la disponibilità del governo a facilitare il dialogo tra le parti in un ambiente sereno e produttivo. "Davanti alle numerose sfide politiche e securitarie in un contesto di forte volatilità regionale, l'Italia sia pronta ad accompagnare ogni ulteriore iniziativa in favore della pace e la stabilità internazionale", ha detto Tajani.


Almeno 50 persone sono morte dall'alba nei raid israeliani a Gaza. Lo riporta Al Jazeera, citando fonti mediche. Più della metà delle vittime è stata segnalata a Gaza City e nel nord di Gaza, ma attacchi mortali si sono verificati in tutta l'enclave palestinese, inclusi Khan Younis e Rafah nel sud.


Due minorenni, uno arabo-israeliano e uno palestinese, sono stati incriminati con l'accusa di aver pianificato un attentato terroristico contro una sinagoga a Lod (Lidda), in Israele, dopo aver giurato fedeltà all'Isis. Lo riferisce l'ufficio del procuratore di Stato israeliano. 


Il bilancio degli attacchi aerei statunitensi contro un porto petrolifero controllato dai ribelli Houthi nello Yemen è salito a 74 morti e 171 feriti, secondo quanto ha riferito lo stesso gruppo. Si tratta dell'attacco più sanguinoso della nuova campagna del presidente Usa Donald Trump contro i ribelli. 


I ribelli Houthi affermano che il bilancio delle vittime degli attacchi statunitensi al porto yemenita di Ras Issa è salito a 58 morti. 


Il portavoce del ministero degli Esteri dell'Iran ha condannato gli attacchi degli Stati Uniti in Yemen contro gli Houthi, sostenuti da Teheran, definendo i raid "barbari".


Il ministero della Salute degli Houthi ha di nuovo aggiornato il bilancio dell'attacco aereo statunitense di ieri sul porto di rifornimento di carburante di Ras Issa, nel governatorato di Hodeidah in Yemen, affermando che almeno 38 persone sono state uccise e circa 102 sono rimaste ferite. Lo riporta l'emittente Al Jazeera. 


Almeno 22 palestinesi, tra cui due bambini e una donna, sono rimasti uccisi in una serie di attacchi aerei israeliani condotti la scorsa notte nel nord e nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta l'agenzia di stampa Wafa citando fonti locali. 


I media israeliani hanno riferito di un attacco di un drone israeliano su un veicolo questa mattina, nei pressi di Tiro, nel sud del Libano. Il veicolo ha preso fuoco. 


La Protezione civile di Gaza gestita da Hamas ha annunciato che il bilancio di due attacchi dell'esercito israeliano (Idf) avvenuti durante la notte nella Striscia è di almeno 15 morti. Nel primo attacco avvenuto vicino a Khan Younis, nel sud della Striscia sono morte 10 persone, mentre in un altro raid condotto a Tal Al-Zaatar, nella Striscia di Gaza settentrionale, hanno perso la vita altre cinque persone. L'esercito israeliano, che non ha commentato immediatamente gli attacchi, ha intensificato i bombardamenti aerei e ampliato le operazioni terrestri nel territorio palestinese assediato da quando ha ripreso l'offensiva il 18 marzo, rompendo una tregua di due mesi. La Protezione Civile ha segnalato la morte di almeno 40 residenti negli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza nella giornata di ieri. 


L'Aeronautica militare israeliana ha abbattuto questa mattina un razzo proveniente dallo Yemen: lo ha reso noto su Telegram l'esercito (Idf). Le sirene d'allarme sono risuonate in diverse zone del Paese dopo il lancio del razzo, si legge in un comunicato. 


La Protezione civile di Gaza gestita da Hamas ha annunciato la morte di 10 membri della stessa famiglia in un attacco dell'esercito israeliano avvenuto durante la notte vicino a Khan Younis, nel sud della Striscia. "I nostri team hanno trovato i corpi di 10 martiri (morti, ndr) e di molti feriti nella casa della famiglia Baraka e nelle case circostanti prese di mira dalle forze di occupazione israeliane nella zona di Bani Suhaila, a est di Khan Younis", ha dichiarato su Telegram il portavoce della Protezione civile, Mahmoud Bassal. 


Hamas "non accetterà alcun accordo di cessate il fuoco parziale" a Gaza: lo ha detto il capo negoziatore del gruppo palestinese, rifiutando di fatto l'ultima proposta di Israele. "Gli accordi parziali sono usati da Benyamin Netanyahu come copertura per la sua agenda politica, non saremo complici di questa politica", ha detto Khalil al-Hayya, aggiungendo che Hamas "cerca un accordo globale in cambio della fine della guerra".


Il ministro delle Finanze di estrema destra Bezalel Smotrich ha chiesto a Israele di intensificare i combattimenti a Gaza, dopo il rifiuto di Hamas all'ultima proposta di cessate il fuoco. "È giunto il momento di aprire le porte dell'inferno su Hamas, di intensificare i combattimenti fino alla completa conquista della Striscia di Gaza", ha dichiarato Smotrich. 

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