Il premier israeliano: "La guerra continuerà per molti mesi, l'obiettivo è controllare il confine con l'Egitto". L'Onu: "Il 40% di Gaza è a rischio carestia". L'Idf annuncia: "Cinque brigate stanno per lasciare la Striscia"
La guerra in Medioriente giunge al giorno 86. Almeno il 40% della popolazione della Striscia di Gaza è a rischio carestia, secondo l'Agenzia Onu per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa). Uno dei fondatori dell'ala militare di Hamas, Abdel Fattah Ma'ali, è stato ucciso in un bombardamento israeliano a Gaza. Per il premier israeliano Benjamin Netanyahu, "la guerra proseguirà ancora per molti mesi. L'obiettivo è riprendere il controllo della zona di confine tra la Striscia di Gaza e l'Egitto". Poi lancia un monito: "Noi assestiamo duri colpi agli Hezbollah. Se loro estenderanno la guerra, subiranno colpi che nemmeno si immaginano. Lo stesso vale per l'Iran". E su Gaza afferma: "Il suo futuro sarà deciso solo dopo la sconfitta di Hamas". Intanto, l'esercito israeliano annuncia che cinque brigate impegnate in operazioni di terra nella Striscia, stanno per lasciare Gaza. Intanto gli Usa prevedono di ritirare la portaerei Gerald Ford dal Medioriente.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ribadito che le discussioni sul futuro della Striscia di Gaza potranno aprirsi solo "il giorno dopo" la fine della guerra e "la sconfitta" di Hamas. "Per poter parlare del dopodomani, bisogna prima arrivare qui. Solo l'Idf avrà il controllo e ovviamente, la Striscia sarà smilitarizzata. Non ci sarà altra potenza tranne Israele", le parole che, secondo i media israeliani, Netanyahu ha pronunciato durante una riunione del Gabinetto di guerra.
"La guerra di sterminio lanciata da Israele non spezzerà la nostra volontà, rimarremo con fermezza nella nostra terra e continueremo la lotta fino alla vittoria e alla indipendenza": lo ha affermato il presidente palestinese Abu Mazen in un discorso pronunciato nel 59/mo anniversario della fondazione di al-Fatah. "La Cisgiordania, Gerusalemme e la Striscia di Gaza sono un'area geografica unita e indivisibile. Non consentiremo che avvengano da essa espulsioni, né da Gaza né dalla Cisgiordania, mentre prosegue una guerra frenetica condotta dall'esercito israeliano e da coloni terroristi". Abu Mazen ha ribadito che l'Autorità nazionale palestinese resta l'unico pilastro per una soluzione politica del conflitto e che l'Olp è l'unico rappresentante del popolo palestinese. Lo ha riferito la agenzia di stampa ufficiale Wafa.
Naim Qassem, leader di spicco di Hezbollah, ha affermato che i combattimenti al confine settentrionale di Israele continueranno finché non si fermerà la guerra a Gaza. Lo riporta Al Jazeera. "Israele non è nella posizione di imporre le sue opzioni", ha dichiarato avvertendo che affinché cessino gli attacchi dal Libano lo Stato ebraico "deve fermare la guerra di Gaza". "I persistenti bombardamenti sui civili in Libano significano che la risposta sarà più forte e proporzionata all'aggressione israeliana", ha aggiunto Qassem.
Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, leader del partito di estrema destra Sionismo religioso, ha affermato che i palestinesi dovrebbero essere incoraggiati a emigrare dalla Striscia di Gaza per lasciare una situazione diversa sul terreno alla fine della guerra. Lo riporta il Times of Israel. "Se ci fossero 100.000-200.000 arabi nella Striscia e non due milioni, l'intero discorso sul giorno dopo sarebbe completamente diverso", ha detto.
L'aviazione israeliana ha colpito alcuni obbiettivi nel Libano meridionale, colpendo alcune postazioni delle milizie sciite di Hezbollah: è quanto riporta il Times of Israel, citando fonti militari dello Stato ebraico. In particolare sarebbero state colpite delle "infrastrutture militari" nel villaggio di Ramyeh, che secondo l'Idf viene usato come base per attacchi terroristici e la cui popolazione viene fatta servire come scudo umano.
Almeno 21.822 persone sono state uccise nelle operazioni israeliane nella Striscia di Gaza da quando è scoppiata la guerra il 7 ottobre: lo ha annunciato il ministero della Sanità di Hamas. Il nuovo bilancio include 150 morti nelle ultime 24 ore, si legge in un comunicato del ministero, secondo cui 56.451 persone sono rimaste ferite a Gaza dall'inizio della guerra.
Una delegazione dei servizi segreti egiziani si è recata giovedì a Tel Aviv per discutere un possibile accordo per uno scambio di prigionieri e una sospensione delle ostilità nella Striscia di Gaza, senza tuttavia che Israele abbia dato ancora una risposta: è quanto scrive la stampa egiziana, citando fonti governative de Il Cairo. In particolare, la delegazione voleva stabilire se Israele fosse disposto a ritirare le proprie truppe dalla Striscia di Gaza nel caso fosse stato possibile raggiungere un accordo globale.
Il governo israeliano dovrebbe riunirsi nelle prossime ore per discutere un possibile accordo con Hamas su uno scambio di prigionieri e una tregua temporanea nella Striscia di Gaza: è quanto riferisce la rete satellitare araba al-Jazeera, senza fornire ulteriori dettagli.
Uno dei fondatori dell'ala militare di Hamas, Abdel Fattah Ma'ali, è stato ucciso ieri in un bombardamento israeliano a Gaza. Ex braccio destro dell'ingegnere Yihia Ayash - il confezionatore di sofisticati ordigni che causarono numerose vittime israeliane nella intifada - Ma'ali aveva trascorso lunghi periodi in Siria, Yemen e Sudan perfezionando le proprie conoscenze militari. Nel 2006 era tornato a Gaza assumendo una posizione di rilievo nelle "Brigate Ezzedin al-Qassam', il braccio armato di Hamas.
Benjamin Netanyahu afferma che la guerra a Gaza "durerà mesi", ma anche che l'obiettivo di Israele è riprendere il controllo della zona di confine tra la Striscia di Gaza e l'Egitto. Il premier dello Stato ebraico ribadisce che senza il controllo del valico "non otterremmo la demilitarizzazione a cui puntiamo" e che l'intento dell'azione militare israeliana è "distruggere Hamas e salvare gli ostaggi. Noi garantiremo che Gaza non rappresenti più una minaccia".
L'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) ha affermato che almeno il 40% della popolazione della Striscia è a rischio di carestia. Il direttore Tom White ha condiviso un video in cui un folto gruppo di persone che a Gaza circonda un convoglio umanitario e salta sui camion di aiuti. "Sono necessari rifornimenti più regolari e un accesso umanitario sicuro e sostenibile ovunque, compreso il nord della Striscia".
Gli Stati Uniti hanno abbattuto due missili anti-nave lanciati nel sud del Mar Rosso dall'area controllata dagli Houthi nello Yemen. Lo afferma il Comando centrale statunitense (Centcom). I vettori sono stati abbattuti dal cacciatorpediniere Uss Gravely che, insieme allo Uss Laboon, stava rispondendo alla richiesta di assistenza della nave container Maersk Hangzhou colpita da un missile mentre transitava nel Mar Rosso. Si tratta del 23esimo attacco illegale da parte degli Houthi ai trasporti internazionali dal 19 novembre.
Il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef) ha dichiarato di aver consegnato venerdì almeno 600.000 dosi di vaccini nella Striscia di Gaza per proteggere i bambini dalle malattie. Sul suo account X dedicato alle operazioni in Palestina, l'Unicef ha affermato che circa di 16.855 bambini nell'enclave assediata da Israele "non hanno ricevuto uno o più vaccini di routine negli ultimi tre mesi".
L'emittente araba Al Jazeera afferma che almeno 12 persone sono morte ieri a causa di un bombardamento israeliano su un edificio residenziale di Zawaida, nel centro della Striscia di Gaza.
"Come primo ministro, ho respinto le pressioni internazionali per fermare i combattimenti" nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in conferenza stampa a Tel Aviv. Lo riporta Ynet. "Apprezzo il sostegno americano, che si è dimostrato nell'approvazione data dall'amministrazione Biden a ulteriori forniture di armi all'Idf (le Forze di sicurezza israeliane, ndr)", ha aggiunto.