"Una grandissima vittoria! Grazie ai membi del Likud per per la loro fiducia, il sostegno e l'amore", ha twittato il premier israeliano quando sono usciti i primi dati non definitivi
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Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si è dichiarato vincitore delle primarie del suo partito, il Likud, sconfiggendo il rivale Gideon Saar. Lo riferiscono i media israeliani. Il voto si è concluso alle ore 23 locali, le 22 in Italia. La percentuale di voto è stata del 49,3% degli oltre 100mila aventi diritto.
"Una grandissima vittoria! Grazie ai membi del Likud per per la loro fiducia, il sostegno e l'amore", ha twittato Netanyahu circa un'ora dopo la chiusura delle votazioni.
A poco più di due mesi dalle nuove elezioni, le terze in un anno, gli iscritti al partito di destra israeliano hanno dunque confermato alla loro guida Netanyahu, su cui gravano incriminazioni per corruzione, frode e abuso di ufficio. Saar, 53 anni, con alle spalle una carriera brillante di parlamentare ed ex ministro (Istruzione ed Interno), ha cercato invano di inserire il proprio nome nel Pantheon del Likud che in 40 anni di storia ha avuto solo quattro leader: Menachem Begin, Yitzhak Shamir, Ariel Sharon e lo stesso Netanyahu.
La campagna elettoraleIl confronto fra i due contendenti è stato ruvido, ricco di colpi sopra e sotto la cintura. Sposato con una celebre giornalista televisiva, Saar, lui stesso ex giornalista, ha beneficiato del sostegno di alcuni importanti media. Ma nel Likud, dove trova credito la tesi che proprio i media siano responsabili di parte delle traversie giudiziarie di Netanyahu, la cosa ha suscitato critiche e sospetti. Sul web Saar è stato così accusato di "collusione" con l'opposizione di centro-sinistra.
Sul piano ideologico, nelle due settimane di campagna elettorale Netanyahu e Saar hanno concentrato i propri interventi sul futuro degli insediamenti ebraici in Cisgiordania. Netanyahu ha assicurato che sta operando per garantire il sostegno degli Stati Uniti "al riconoscimento della sovranità israeliana nella valle del Giordano, nelle zone omogenee di insediamento ebraico in Cisgiordania e anche oltre". "Fatti, non parole", ha replicato Saar dal villaggio beduino di Khan al-Ahmar. In passato Netanyahu aveva promesso che lo avrebbe sgomberato, ma finora non è accaduto.