IN EGITTO

Italiano ucciso da uno squalo tigre a Marsa Alam (Mar Rosso), la testimonianza: "Mio marito ha fatto di tutto per salvare il suo amico"

A parlare la moglie del cremonese rimasto ferito dopo essersi lanciato in acqua nel tentativo di mettere in salvo il sub 48enne. La donna poi aggiunge: "Stava nuotando in una zona balneabile"

30 Dic 2024 - 14:38
 © Facebook

© Facebook

Quella che sarebbe dovuta essere una tranquilla vacanza per celebrare il suo compleanno in un resort a Marsa Alam, nella natura incontaminata del Mar Rosso (Egitto), si è invece trasformata in un incubo per un sub romano 48enne, Gianluca Di Gioia, ucciso da uno squalo tigre. Con lui è rimasto ferito anche l'amico di Cremona, Giuseppe Fappani, che si è lanciato in acqua nel tentativo di mettere in salvo l'amico appena conosciuto in vacanza. Ad assistere all'aggressione, la moglie di Fappani, che racconta quei terribili istanti. "Mio marito ha fatto di tutto per salvare l'amico, che stava nuotando in acque balneabili".

L'attacco

 "Di Gioia stava facendo snorkeling quando, improvvisamente, è stato attaccato dallo squalo. Peppino - ha raccontato la coniuge del cremonese - si è gettato in acqua cercando di spaventare lo squalo per permettere all'amico di liberarsi". Ma non c'è stato nulla da fare e anche Fappani è stato azzannato. Fortunatamente, nonostante le ferite importanti alle braccia e alle gambe, non è in pericolo di vita e già in serata è stato sottoposto a un intervento chirurgico.

Il giallo sulle acque

 Le parole della donna sulle acque di balneazione contraddicono però la tesi della polizia egiziana. Per le autorità de Il Cairo, che hanno aperto un'inchiesta, l'attacco sarebbe infatti avvenuto "in acque profonde al di fuori della zona di balneazione". Per capire meglio cosa sia veramente successo bisognerà attendere indagini più approfondite. Gli eventuali scenari che si stagliano in questo momento sono tre: o il sub italiano stava nuotando in acque profonde, al di fuori della barriera che ogni resort deve obbligatoriamente costruire con boe e reti per evitare possibili attacchi da parte degli squali; o le reti in quel momento non c'erano; o terza, e meno verosimile, lo squalo è riuscito a penetrare la barriera salvavita del resort entrando nella piccola baia dove in quel momento Di Gioia stava nuotando.

Sub romano aggredito da uno squalo tigre

  Sarebbe stato uno squalo tigre lungo 2,5 metri la specie di squalo che ha attaccato il sub romano di 48 anni. Una specie che il ministero dell'Ambiente aveva posto sotto sorveglianza e tracciamento satellitare l'anno scorso dopo un incidente simile che ha riguardato un turista russo. Sotto sorveglianza erano stati messi tre tipi di squali del Mar Rosso: "il tigre, il mako e l'oceanico". Le indagini confermerebbro che i due turisti italiani erano entrati in acque profonde, in una zona in cui non è consentito nuotare.

Imprenditore egiziano: lo squalo ha attaccato per colpa della pesca commerciale

 Secondo l'imprenditore egiziano, Naguib Sawiris, uno degli uomini più ricchi d'Africa, a causare l'incidente sono state le barche da pesca commerciali che hanno scaricato i loro rifiuti in mare, attirando lo squalo. In un messaggio su X, Sawiris afferma che la pesca commerciale dovrebbe essere vietata in questa zona turistica e ha sottolineato che i ricavi del settore sono più importanti delle barche che distruggono la barriera corallina.

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri