La Televisione Centrale Cinese lo ha definito "un leader eccezionale, un grande marxista, un grande rivoluzionario"
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E' morto a 96 anni Jiang Zemin, l'ex presidente cinese che, dopo la brutale repressione di Piazza Tienanmen, traghettò il Paese fuori dall'isolamento e spinse l'Impero di Mezzo a un boom economico senza precedenti. "Il nostro compagno Jiang Zemin è deceduto a causa della leucemia a Shanghai alle 12:13 del 30 novembre 2022, all'età di 96 anni", ha annunciato la Televisione Centrale Cinese, che lo ha definito "un leader eccezionale, un grande marxista, un grande rivoluzionario, uno statista, uno stratega militare, un diplomatico e un combattente comunista di lunga data".
Jiang Zemin fu eletto segretario generale del Pcc al quarto plenum del 1989, dopo la cacciata del suo predecessore, il riformista Zhao Ziyang che si schierò contro la legge marziale per fermare le proteste studentesche. "Durante i gravi disordini politici in Cina nella primavera e nell'estate del 1989, il compagno Jiang Zemin sostenne e attuò la corretta decisione del Comitato centrale del partito di difendere il potere dello stato socialista e salvaguardare gli interessi fondamentali del popolo", ha aggiunto la Cctv.
Quando Jiang sostituì Deng Xiaoping come leader nel 1989, la Cina era ancora alle prime fasi della modernizzazione economica: quando si ritirò dopo 10 anni nel 2003, il Paese era entrato nel Wto, Pechino si era assicurata le Olimpiadi del 2008 e recuperato la sovranità su Hong Kong da Londra nel 1997. Fece spazio a Hu Jintao nel 2003, nell'unico passaggio ordinato a capo di Pcc e Stato dai tempi di Mao Zedong, restando alla guida delle forze armate fino all'anno successivo.
Nato il 17 agosto 1926 a Yangzhou, ingegnere di formazione, Jiang accompagnò l'apertura economica con le riforme politiche, tenne un approccio duro con la ribelle Taiwan e cominciò ad ammodernare le forze armate. Amante della musica, istrionico e imprevedibile, fu protagonista di memorabili performance tra cui la direzione d'orchestra davanti al presidente Usa Bill Clinton e alla first lady Hillary; cantò col presidente filippino Fidel Ramos 'Love me tender' di Elvis Presley; ballò un valzer con la premiere dame Bernadette, moglie del presidente francese Jacques Chirac; e intonò 'O' sole mio' con Julio Iglesias e il presidente venezuelano Hugo Chavez.
Gli analisti hanno osservato che Jiang e la sua fazione, la cosiddetta 'cricca di Shanghai', hanno continuato ad avere un'influenza per molto tempo ancora, anche nella selezione di Xi Jinping come leader nel 2012. I timori per la sua salute si erano moltiplicati per la mancata presenza al XX Congresso che a ottobre ha assegnato proprio a Xi un inedito terzo mandato alla guida del Pcc. L'eredità di Jiang, invece, è costellata di luci e ombre. Tra le ultime le accuse di non aver risolto i problemi creati dal boom economico: corruzione e disuguaglianze, degrado ambientale e riforme del settore statale con licenziamenti di massa.
Oltre mezzo milione di commenti hanno inondato il post della Cctv su Weibo all'annuncio della morte, con molti che si riferivano al defunto leader come 'Nonno Jiang', prima che la censura cominciasse a falcidiare le reazioni nell'attuale fase di proteste contro la politica della tolleranza zero al Covid. Anche questa volta però la creatività' dei netizen ha avuto la meglio e alcuni utenti hanno usato la sua morte per sferrare colpi velati a Xi.
"Rospo (il nomignolo di Jiang legato soprattutto ai grandi occhiali, ndr), puoi portare via Winnie the Pooh?", ha scritto un internauta, usando il soprannome con cui è indicato Xi. Altri sulla app WeChat hanno fatto dei collegamenti a canzoni cinesi, tra cui la popolare 'Peccato che non sia tu' ('kexi bushi ni'), sempre riferito all'attuale leader. In un tweet Patricia Thornton dell’università di Oxford ha fatto riferimento alla morte di altri due ex leader del Pcc - il riformatore Hu Yaobang (avvenuta nel 1989) e il premier Zhou Enlai (nel 1976) - che si trasformarono in manifestazioni politiche studentesche: la scomparsa di Jiang "non può che suscitare riflessioni su alcune nette differenze tra il passato non così lontano e la realtà della vita nella Cina di Xi oggi".