"E' stato il peggior presidente di sempre. I repubblicani dovrebbero essere rimborsati per frode", afferma il tycoon. E lo speaker della Camera invoca le dimissioni
Kamala Harris sarà un'avversaria per la Casa Bianca "ancora più facile da sconfiggere di quanto lo sarebbe stato Joe Biden". Lo ha affermato Donald Trump, commentando telefonicamente con la Cnn il ritiro di Joe Biden e il suo endorsement per la vicepresidente americana Kamala Harris. "E' il peggiore presidente nella Storia del nostro Paese. Passerà alla Storia come il presidente di gran lunga peggiore", ha aggiunto il tycoon.
Pochi minuti dopo l'annuncio del ritiro del suo rivale nella corsa alla Casa Bianca, Donald Trump ha affidato la sua prima reazione a una telefonata alla Cnn, la tv americana a lui più ostile. Poi ha marcato il punto anche sul suo social Truth, sostenendo che tutti sapevano sin dall'inizio dell'inadeguatezza del leader dem a guidare il Paese: "Il disonesto Joe Biden non era idoneo a candidarsi alla presidenza, e certamente non è idoneo a servire - e non lo è mai stato! Ha raggiunto la posizione di presidente solo grazie a bugie, notizie false e senza lasciare il suo seminterrato. Tutti coloro che lo circondavano, compreso il suo medico e i media, sapevano che non era in grado di essere presidente, e non lo era".
Se Biden non è in grado di candidarsi "non può governare" gli Stati Uniti, ha scritto poi in un post sul suo social Truth. "Chi sta guidando il nostro Paese in questo momento? Non è Crooked Joe, lui non ha idea di dove si trovi. Se non è in grado di candidarsi, non può governare il nostro Paese!!!", ha sostenuto Trump.
Secondo Trump, "il partito repubblicano dovrebbe essere rimborsato delle spese sostenute finora nella campagna elettorale perché "ora" con il ritiro di Biden "dobbiamo ricominciare da capo. Non dovrebbe il partito repubblicano essere rimborsato per frode visto che tutti intorno a Joe, inclusi i medici e i fake media, sapevano che non era in grado di correre o essere presidente?".
Trump è poi partito subito all'attacco, mettendo nel mirino l'intero entourage di Biden, la stampa e il medico personale del commander in chief. Quindi un attacco su uno dei suoi cavalli di battaglia, l'invasione dei migranti alla frontiera col Messico: "E ora, guarda cosa ha fatto al nostro Paese, con milioni di persone che attraversano il nostro confine, totalmente incontrollate, molte provenienti da carceri, istituti psichiatrici e un numero record di terroristi. Soffriremo molto a causa della sua presidenza, ma rimedieremo molto rapidamente ai danni che ha causato. Facciamo l'America di nuovo grande".
Trump era in vantaggio su Biden non solo nei sondaggi, compresi gli Stati in bilico (7% in Michigan dove ha tenuto l'ultimo comizio), ma anche nei fondi elettorali, avendo raccolto 431,2 milioni di dollari fra aprile e giugno, 98,9 milioni in più dei gruppi pro-Biden fermi a 332,4 milioni. Ma ora deve rivedere la sua strategia, non dovendo affrontare più l'avversario che riteneva più debole ma con ogni probabilità Kamala Harris.
E' vero che la vicepresidente non è mai uscita dall'ombra di Biden e non ha mai bucato lo schermo, ma di recente ha recuperato terreno e immagine su alcuni temi, come quello chiave dell'aborto. E con i suoi 59 anni e la sua fermezza dietro un sorriso abbagliante - anche se volte eccessivo - potrebbe far apparire The Donald vecchio e iroso.
Trump cercherà di cavalcare l'accusa del "golpe" nel partito democratico, con gli elettori scippati del loro voto nelle primarie. E l'idea che Biden dovrebbe dimettersi anche da presidente, come insistono lo speaker della Camera Mike Johnson e lo stesso Vance. Ma nel frattempo ha già pronti i dossier per il killeraggio politico di Kamala o delle sue alternative.