Jonas: la costa Est sepolta dalla neve, ma a New York inizia il ritorno alla normalità
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Il divieto di circolazione nella Grande Mela è stato revocato. Si comincia a fare la conta dei danni, che potrebbero ammontare fino a 850 milioni di dollari
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La costa orientale degli Stati Uniti si è svegliata sepolta dalla neve, dopo il passaggio della tempesta Jonas. Il peggio sembra però essere passato a New York: nella città, una delle più colpite, è infatti spuntato il sole e il divieto di circolazione è stato revocato. Si comincia a fare la conta dei danni, che potrebbero ammontare fino a 850 milioni di dollari. Il bilancio delle vittime è di 28 morti, tre dei quali nella Grande Mela.
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A New York sono stati riaperti i ponti e i tunnel per accedere a Manhattan e, seppur con qualche disagio, la vita riprende quasi regolarmente. Non è così in gran parte della costa orientale letteralmente paralizzata dall'enorme quantità di neve caduta che ha provocato anche diversi blackout, con migliaia di famiglie ancora senza corrente elettrica.
Mareggiate più forti di quelle causate nel 2012 da Sandy - Oltre alla neve, i Paesi colpiti dal passaggio di Jonas, sono stati spazzati da forti venti che dal mare hanno soffiato verso la terraferma e hanno causato pericolose mareggiate che si sono abbattute lungo la costa orientale degli Usa: gli Stati più colpiti sono stati il Delaware e il New Jersey. In alcune località la marea ha raggiunto livelli da record, addirittura peggiori delle maree verificatesi al passaggio dell'uragano Sandy nell'ottobre del 2012.
Le vittime - Tra le 28 vittime che si contano fino a questo momento, la maggior parte è rimasta uccisa in incidenti stradali in Arkansas, Carolina del Nord, Kentucky, Ohio, Tennessee e Virginia. Una persona è morta nel Maryland e tre a New York City, mentre spalavano la neve. Altre due sono morte di ipotermia in Virginia.