I media indiani riportano di due stranieri coinvolti. La Farnesina al lavoro; informato il ministro degli Esteri Tajani
Almeno 28 persone sono rimaste uccise in un attacco terroristico nel Kashmir indiano, nella zona di Pahalgam, dove uomini armati hanno aperto il fuoco contro un gruppo di turisti. Secondo alcune fonti giornalistiche indiane non ancora confermate, fra le vittime potrebbe esserci un italiano. Il ministero degli Affari Esteri e l'ambasciata d'Italia in India stanno monitorando la situazione e il ministro degli Esteri Antonio Tajani è stato "informato".
L'attacco è stato compiuto da un commando con almeno tre uomini abbigliati con uniformi militari alla periferia della nota località di Pahalgam, una cittadina dell'Himalaya spesso descritta come la "Svizzera dell'India". Un attacco terroristico in pieno stile, riferiscono i media locali, che ha causato, oltre ai 28 morti, decine di feriti.
Il massacro potrebbe aver coinvolto anche due stranieri: secondo i media indiani, sarebbero un emiratino e un nepalese. Inizialmente si era parlato di un italiano e un israeliano. Il ministero degli Affari Esteri e l'ambasciata d'Italia a Delhi stanno verificando. Per la polizia locale quanto accaduto è il "peggiore attacco ai civili negli ultimi anni".
A rivendicare l'azione violenta è stato il Fronte di resistenza (Trf), ritenuto un gruppo ombra della formazione armata indipendentista islamista kashmira Lashkar-e-Taiba, secondo quanto hanno riferito a News18 fonti dell'intelligence ad alto livello. I ribelli della regione contesa sono impegnati in un'insurrezione dal 1989: chiedono l'indipendenza o l'unione con il Pakistan. Il pascolo alpino, raggiungibile solo a piedi o a cavallo, è un luogo di picnic popolare tra la gente del posto e i visitatori provenienti da tutta l'India.
I sopravvissuti della strage, citati dai canali televisivi indiani, hanno raccontato che gli aggressori avevano preteso di conoscere la religione dei turisti prima di aprire il fuoco, sostenendo che alcuni non erano musulmani. Le forze della sicurezza sono intervenute poco dopo l'attacco e hanno lanciato una massiccia operazione antiterrorismo per dare la caccia agli aggressori. I video delle conseguenze dell'attacco mostravano persone immobili e insanguinate sedute a terra.
Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha condannato "fermamente" l'attacco. Il primo ministro del Jammu e Kashmir, Omar Abdullah, ha parlato di "abominio". Personalità di tutti i partiti politici si sono unite nel condannare l'atroce attacco terroristico. Il primo ministro indiano Narendra Modi ha telefonato al ministro degli Interni Amit Shah per fare il punto sulla situazione, mentre si trovava in Arabia Saudita per una visita, promettendo che "i responsabili di questo atto atroce saranno assicurati alla giustizia". Modi ha poi interrotto la sua missione per rientrare in patria.
L'attacco è avvenuto mentre il vicepresidente statunitense J.D. Vance, che ha espresso le sue condoglianze per le vittime, era in una visita di quattro giorni in India. Il presidente americano Donald Trump ha espresso la sua vicinanza a New Delhi e ha definito l'attacco "profondamente inquietante".
"Sono profondamente addolorata per l'attacco terroristico, che ha causato numerose vittime. L'Italia esprime vicinanza alle famiglie colpite, ai feriti, al governo e a tutto il popolo indiano", ha dichiarato il premier Giorgia Meloni. Anche il ministro della Difesa, Maurizio Crosetto, ha espresso "profondo dolore" per il "vile attentato terroristico che ha colpito l'India. Rivolgo le mie più sincere condoglianze alle famiglie delle vittime e la mia piena solidarietà ai feriti e al popolo indiano tutto".