La giovane era detenuta da luglio. Il suo legale: prosciolta dalle accuse di traffico di droga
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"Amina Milo Kalelkyzy è stata prosciolta dalle accuse a suo carico. Amina è libera". Lo ha comunicato il suo legale Alibek Sekerov. "Mi sento bene ora, grazie a tutti per l'aiuto, non ci sto credendo", è stato il commento della 18enne, cittadina italiana residente a Lequile, in provincia di Lecce, che ha detto: "Momenti drammatici, adesso voglio tornare a casa". La giovane era detenuta in Kazakistan da luglio con l'accusa di traffico di droga.
"Ci sono stati momenti drammatici durante la mia prigionia - ha raccontato la giovane dopo essere stata liberata -. E adesso non vedo l'ora di tornare in Italia. Mi manca la mia famiglia, il mio migliore amico. E mi manca il mare. Questa mattina è successo tutto all'improvviso. Ad un certo punto mi hanno detto 'prendi le tue robe e vai via'. E per me è stata una gioia indescrivibile. Ora non so ancora quando potremo ripartire, dobbiamo completare altre cose".
Sul suo caso era intervenuto l'ambasciatore italiano in Kazakistan, come aveva spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, dicendo che "la nostra rappresentanza diplomatica è subito intervenuta" perché terminasse la detenzione per la ragazza.
La giovane era stata fermata ad Astana il 18 giugno, mentre era in compagnia di un coetaneo locale che aveva con sè della droga. Ma Amina, precisa il legale, non ne sapeva nulla. Dopo il fermo è stata portata in un appartamento dove sarebbe stata maltrattata, subendo anche tentativi di stupro. L'intervento dell'ambasciata italiana aveva poi portato al rilascio della ragazza che pochi giorni dopo, l'11 luglio, era stata nuovamente convocata dalla polizia e arrestata per traffico internazionale di droga.