Kiev, scontri tra polizia e antigovernativiMorti 5 dimostranti, accuse agli agenti
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Proseguono le proteste a Kiev, almeno 50 arresti e 300 feriti. Il ministero degli Interni difende le forze dell'ordine: "Non sono armate"
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Cinque manifestanti sono morti negli scontri tra manifestanti e polizia a Kiev, capitale dell'Ucraina. Trecento i feriti. Due di loro sono stati uccisi da colpi d'arma da fuoco e gli insorti accusano la polizia: "Spara sulla folla". Il ministero degli Interni difende gli agenti e respinge qualsiasi responsabilità: "Non sono armati". La tensione resta altissima, con 2mila persone ancora in piazza. Appello dell'Ue: "Stop immediato alle violenze".
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La Procura generale ucraina ha confermato che due persone sono rimaste uccise in seguito a ferite d'arma da fuoco. Il ministero dell'Interno ucraino ha escluso che la responsabilità sia delle forze dell'ordine, sostenendo che non hanno armi in via Grushenvki, il centro delle proteste poco lontano dai palazzi del potere.
Stando al racconto di alcuni testimoni, invece, tra i poliziotti vi sarebbe almeno un cecchino armato di fucile. Come prova, sono state consegnate alcune fotografie che ritraggono un proiettile metallico piatto.
Un terzo manifestante ha perso invece la vita cadendo dal colonnato dello stadio della Dynamo: sarebbe precipitato durante un inseguimento della polizia.
Almeno 50 dimostranti sono stati arrestati. Lo rende noto il ministero degli Interni. Di questi, 22 sono "sospettati di reati", mentre per una decina è già stata chiesta la custodia cautelare in carcere.
L'Ue: "Stop alle violenze" - L'Unione europea, per voce dell'Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza, Catherine Ashton, chiede all'Ucraina di porre immediatamente fine agli episodi di violenza che stanno causando vittime nel Paese.
Segue con attenzione quanto sta avvenendo a Kiev anche il presidente della commissione europea, Josè Manuel Barroso: "Stiamo valutando la possibilità di azioni che possano essere prese al livello Ue e le conseguenze che queste avrebbero sulle relazioni col paese". Barroso si definisce "scioccato per la morte dei manifestanti".
Kiev: "Occidente non interferisca" - La Duma, il ramo basso del parlamento russo, ha approvato una dichiarazione nella quale chiede all'Occidente di non interferire nella crisi politica a Kiev e sollecita l'opposizione a iniziare un dialogo con il governo. "La Duma chiede ai circoli politici occidentali, che stanno interferendo negli affari sovrani interni dell'Ucraina violando la legge internazionale, di cessare di promuovere l'escalation del conflitto", si legge nel testo.