Il presidente ucraino chiama l'esercito per cacciare gli insorti armati filo-russi. La Russia risponde: "E' vergognoso". Il segretario della Nato chiede a Mosca passi concreti per fermare l'escalation.
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Morti e feriti nell'est dell'Ucraina dopo "l'operazione antiterrorismo" lanciata dalle forze di governo pro-europee di Kiev contro gli insorti armati filo-russi. Il presidente ucraino ha annunciato "l'uso dell'esercito su larga scala" per rispondere alla Russia, che "sta conducendo una guerra contro di noi". Mosca ribatte che "è vergognoso" e invoca l'Onu e l'Ocse. L'ambasciatrice Usa, intanto, afferma: "Negli attacchi a est c'è la mano di Putin".
Nato: Mosca intervenga con passi concreti - "La Russia - avverte Ramussen - affronta una scelta: smettere di incolpare gli altri per le proprie azioni, ritirare le truppe, rimettersi in linea con gli obblighi internazionali e iniziare a ricostruire la fiducia. Altrimenti, affronterà solo un isolamento internazionale più profondo". Così il segretario della Nato chiede a Mosca "passi concreti" per una "de-escalation".
Intanto, su Facebook, il ministro Arsen Avakov sottolinea che "da parte nostra" si registra la morte di "un ufficiale dei servizi di sicurezza Sbu e almeno cinque feriti". Tra i separatisti, continua lo stesso Avakov, c'è un "numero non precisato di vittime".
Tra i feriti nelle file delle forze pro-europee ucraine anche il "capo del centro di terrorismo Sbu". Il ministro ha riferito anche di "separatisti che si nascondono dietro civili, usati come scudi umani".