A tre anni dal ritiro delle forze internazionali, un terzo dei 45 milioni di afghani sopravvive soltanto con pane e tè
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Dal loro ritorno al potere, il 15 agosto 2021, in Afghanistan i talebani hanno imposto l'apartheid di genere. Una situazione che tra le altre cose ha fatto aumentare i casi di depressione e suicidi femminili. La crisi umanitaria si è acuita e oggi un terzo dei 45 milioni di afghani sopravvive soltanto con pane e tè. Gli aiuti umanitari dalla comunità internazionale sono pochissimi rispetto al passato e il clima di paura è sempre più diffuso.
L'Afghanistan, a tre anni dal ritorno dei talebani e dal ritiro delle forze internazionali, sembra immerso in una crisi senza possibilità d'uscita. Secondo Save the Children, il 41% dei bambini sotto i 5 anni soffre di malnutrizione acuta e 23,7 milioni di persone, pari ai due terzi della popolazione afghana, hanno bisogno di assistenza umanitaria. Le sanzioni internazionali e il blocco del sistema bancario hanno peggiorato la già disastrata economia del Paese.
A subire le peggiori conseguenze sono le donne. I talebani hanno privato il genere femminile quasi di ogni diritto, portando il Paese indietro di almeno vent'anni. Molti dei divieti imposti nella vita pubblica colpiscono soprattutto le donne. Non possono camminare da sole per strada, nè lavorare tranne in un ristretto numero di casi stabiliti per legge. Alle bambine non è concesso studiare dopo gli 11 anni. Secondo l'Unesco, da quando i talebani sono tornati al potere le scuole sono state proibite a 1,4 milioni di ragazze. Molte studiano clandestinamente, correndo il rischio di essere perseguitate per questo. Anche l'accesso all'istruzione primaria è calato drasticamente, con 1,1 milioni di bambine e bambini in meno che frequentano la scuola. Secondo l’organizzazione Human Rights Watch, i talebani hanno creato la peggiore crisi dei diritti delle donne al mondo. Solo tra giugno 2023 e marzo 2024 sono stati emessi 52 editti che hanno ridotto ulteriormente le libertà del genere femminile. La segregazione nega loro diritti fondamentali, persino quello alla salute e alla giustizia.
L'Afghanistan è la quinta nazione al mondo maggiormente esposta al degrado ambientale e ai cambiamenti climatici. All'arretramento delle condizioni imposto dai talebani si aggiunge dunque quello causato da eventi atmosferici estremi. Nell'ultimo periodo, le alluvioni hanno fatto centinaia di vittime e migliaia di sfollati interni: almeno 38 mila dall’inizio dell’anno. Il 50% di questi sono bambini. Già nel 2023, a causa delle violenti calamità naturali, oltre 747 mila minorenni sono dovuti fuggire dalle proprie case.