Nel 2000, a 6 anni, l'orfano sopravvissuto a una traversata di profughi verso Miami, fu conteso tra Usa e L'Avana. Tornato in patria, fu accolto come un eroe, ora, a 29 anni, il seggio da deputato
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A 6 anni era un esule conteso tra Usa e Cuba, tra la famiglia di rifugiati a Miami e il padre a L'Avana, dopo essere stato protagonista, suo malgrado, di un tragico naufragio durante la traversata verso gli Stati Uniti, in cui perse la madre e il di lei compagno. Il bimbo fu l'unico sopravvissuto, dopo giorni in mare aggrappato a un copertone. Al centro del suo caso diplomatico, il braccio di ferro tra Bill Clinton e Fidel Castro, fino all'irruzione delle forze speciali nell'appartamento dei parenti in Florida: il piccolo tornò a Cuba da eroe. Oggi, a 29 anni Elian Gonzalez, questo il nome dell'esule più famoso della storia cubana, diventa deputato proprio del parlamento cubano. "Fidel sarebbe fiero di me", il suo commento all'indomani del voto.
Durante una profonda crisi economica e migratoria (300.000 i migranti da L'Avana solo negli Stati Uniti negli ultimi mesi), i cubani domenica sono stati chiamati alle urne per eleggere l'Assemblea nazionale, il più alto potere di governo del Paese, perché approva le leggi e vota tra i suoi membri il presidente e i funzionari esecutivi per cinque anni di legislatura.
Con 470 candidati in corsa per i 470 seggi della legislatura e nessuno sfidante dell'opposizione, l'esito delle elezioni è scontato. La tornata elettorale, infatti, è tecnicamente apartitica, ma cade sotto il controllo indiretto del Partito Comunista al governo, l'unico partito politico consentito nella nazione insulare. Così metà dei 470 candidati proviene dalle assemblee comunali scelte nelle elezioni amministrative dello scorso novembre; l'altra metà è nominata da gruppi che rappresentano ampie fasce della società, come associazioni di donne e sindacati dei lavoratori.
E la nuova Assemblea nazionale, che dovrebbe riunirsi il 19 aprile, quando voterà la leadership, con l'attuale presidente Miguel Díaz-Canel che dovrebbe essere rieletto, vedrà operare al suo interno importanti leader cubani come Díaz-Canel, Raul Castro e il ministro dell'Economia Alejandro Gil, ma anche il musicista Eduardo Sosa, la rappresentante della comunità Lgbt Mariela Castro ed Elian Gonzalez, oggi 29enne ma che da bambino nel 2000 divenne noto perché finì al centro di una battaglia diplomatica tra Cuba e gli Stati Uniti per la sua custodia.
Il piccolo naufrago cubano fu salvato da un pescatore il 25 novembre del 1999, mentre galleggiava su uno pneumatico al largo di Miami, dopo che la zattera in alluminio sulla quale viaggiava con la madre e altri 13 migranti era affondata. Rimasto orfano di madre a 6 anni, una volta in salvo negli Stati Uniti, venne accolto a Miami dagli zii materni che, appoggiati dagli esuli anticastristi di Little Havana, ne fecero un simbolo anti-dittatura. Ma il padre, castrista, lo reclamava in patria, sollevando un grande movimento popolare e diplomatico.
Elian Gonzalez, così, diventò il simbolo della contesa tra Fidel Castro e Bill Clinton: il braccio di ferro andò avanti mesi e alla fine Washington cedette al suo rimpatrio. Era il 22 aprile 2000 quando, con un blitz delle forze speciali dell'ufficio immigrazione Usa nella casa in Florida, il bimbo fu strappato dalle braccia dei parenti (gli scatti di quel giorno divennero storici) per tornare a Cuba, dove fu accolto come un eroe da Fidel in persona e crebbe come figlio prediletto del regime.
Iscritto al Partito comunista e dopo il servizio militare, a 29 anni, Elian Gonzalez, attuale vicedirettore in una società d'importazione alimentare del ministero delle Forze Armate, ottiene il suo primo incarico parlamentare. Un grande onore per lui, soprattutto alla sua età: "Fidel sarebbe fiero di me", ripete e si ripete.