L'Osservatorio TuttiMedia e la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea hanno organizzato un appuntamento dedicato al tema presso lo Spazio Europa a Roma, a cui a cui hanno partecipato i giovani dei Master di giornalismo LUMSA e LUISS
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Affidabilità delle fonti, tecnologia sinergicamente utile all'informazione di qualità, lotta alla disinformazione condivisa. Queste le parole chiave emerse dall'appuntamento "L'Europa alla sfida della disinformazione: #Giornalismo #IA #FakeNews" organizzato dall'Osservatorio TuttiMedia e la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, presso lo Spazio Europa a Roma a cui hanno partecipato i giovani dei Master di giornalismo LUMSA e LUISS.
Carlo Corazza (Direttore dell’ufficio del Parlamento EU in Italia) apre l’incontro ricordando che: "Siamo ad un anno dalle elezioni del parlamento europeo, cuore pulsante della democrazia e i cittadini vogliono che ciò avvenga in maniera corretta; infatti, l’88% vede le fake news come una minaccia. Contro la manipolazione dell’informazione serve un giornalismo robusto ed un'adeguata educazione. I giornalisti sono le prime sentinelle della democrazia liberale che mette al centro le libertà dell’uomo, ecco perché dobbiamo investire nella loro professionalità".
Antonio Parenti (Capo della Rappresentanza Commissione Europea in Italia) entra nel vivo delle fake news con l’esempio della farina di grillo: "La commissione Eu dice che la farina di grillo non è dannosa alla salute e obbliga l’indicazione nelle etichette". Rivolgendosi ai giovani in sala sottolinea: "Il vostro ruolo in quanto giornalisti è etico perché avete il compito di cercare le fonti attendibili che possono permettere una critica costruttiva alla politica. Siete i responsabili di un dibattito fondamentale per le nostre istituzioni. La bandiera europea è la bandiera dei diritti e conto che lo sia per sempre".
Il professor Derrick de Kerckhove (direttore scientifico TuttiMedia) parla della crisi epistemologica e antropologica in atto: "Gli esseri umani stanno per delegare alle macchine la loro caratteristica distintiva, cioè il pensiero. Nella tempesta attuale si cerca aiuto nell'IA che si presenta come una soluzione per il controllo sulla verifica dei fatti, per la traduzione linguistica, per il reporting automatizzato e per la personalizzazione. Le tecnologie però non sono ancora pronte o sufficientemente mature, perché non possono andare a sostituire la capacità e il senso critico del giornalista in quanto umano, come mi ha risposto anche lo stesso ChatGPT".
"Un Paese senza visione non ha futuro – dice in conclusione Maria Pia Rossignaud (vicepresidente dell’Osservatorio TuttiMedia) – oggi, invece abbiamo tracciato possibili percorsi che da idee possono trasformarsi in pratiche di successo per i giornalisti ed il mondo dei media".