L'Ucraina "batte" la Russia in cucina: il Borscht è patrimonio Unesco

Adesso è ufficiale: il Borscht è patrimonio dell'Unesco. La decisione è arrivata dopo una procedura d'urgenza dell'organizzazione culturale delle Nazioni Unite, non era mai successo che la commissione decidesse di anticipare una valutazione inizialmente prevista tra il 2023 e il 2024. La tipica zuppa ucraina a base di barbabietole è tra i beni da proteggere.

Per l'Ucraina, una sfida vinta con la Russia in ambito gastronomico. Da Mosca avevano rivendicato le origini del piatto, probabilmente un retaggio sovietico. Secondo molti storici, fu Stalin in persona a voler unificare le oltre cento culture ed etnie dell'Unione bolscevica anche in cucina.

Ma Kiev aveva avviato la candidatura nel 2019, criticata dal governo russo sui social: "Un classico senza tempo, il Borscht è uno dei più famosi e amati piatti russi e un simbolo della cucina tradizionale". Ora l'Unesco con la sua decisione ha risolto ogni dubbio. 

Sono sei gli esperti mondiali dell’organo di valutazione dell’Onu, presieduti per la prima volta dall’italiano Pier Luigi Petrillo, che hanno giudicato la necessità di salvaguardare la zuppa contesa. "La vittoria nella guerra del Borscht è nostra", ha scritto sui social il ministro della Cultura di Kiev Oleksandr Tkatchenko. "Condivideremo la ricetta di questa zuppa di barbabietole con tutti i Paesi civilizzati - ha aggiunto - e anche con quelli incivili (riferendosi alla Russia), affinché abbiano almeno qualcosa di leggero, gustoso e ucraino da mangiare". 

La ricetta -  La zuppa Borscht è caratterizzata dal tradizionale colore rosso. Un piatto perfetto quando le temperature iniziano a scendere. Si prepara in 15 minuti e cuoce in un'ora. L'ingrediente principale sono le barbabietole a cui si aggiungono carne di maiale, crauti, carote, pomodori, cipolle, aglio, olio e sale. Il brodo è composto da carcassa di pollo, carne di manzo, ancora cipolle, sedano, pomodoro e prezzemolo. Il tutto servito con una guarnizione di panna acida e aceto.