Secondo il New York Times nei quattro anni di mandato Hillary avrebbe scritto solo con un indirizzo di posta elettronica personale: questo costituisce una violazione della legge federale sulla trasparenza
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Per tutta la corrispondenza, ufficiale e non, nei quattro anni da segretario di Stato Hillary Clinton ha utilizzato un indirizzo di posta elettronica privato invece di uno ufficiale e questo ha impedito alle autorità federali statunitensi di acquisire i registri delle sue comunicazioni professionali, come vuole la prassi per chi ricopre incarichi pubblici. Secondo il New York Times questa è una violazione della legge in materia.
Il Federal Records Act, infatti, stabilisce che lettere e email inviate e ricevute dai funzionari del governo federali nell'ambito delle loro funzioni sono considerati documenti governativi e come tali conservati e archiviati, a disposizione dei supervisori del Congresso, degli storici e degli organi di comunicazione (escluse le eccezioni che riguardano i segreti di Stato e la sicurezza nazionale). Inoltre, l'uso di una casella di posta del governo – criptata, protetta, eccetera – garantisce la sicurezza delle comunicazioni meglio di una casella email personale. E invece il segretario di Stato non ha mai nemmeno avuto un indirizzo email governativo durante i quattro anni di mandato e i suoi assistenti e collaboratori non hanno fatto niente perché le sue email venissero conservate.
La faccenda sarebbe venuta fuori solo due mesi fa, durante una ricognizione del Dipartimento di Stato sui documenti da archiviare. Gli assistenti di Hillary Clinton hanno consegnato alle autorità federali 55.000 pagine di email selezionate dalla sua casella di posta personale, ma non è chiaro come abbiano fatto questa selezione né cosa ne sia rimasto escluso. Un simile uso della posta personale per faccende professionali non ha precedenti, secondo gli esperti sentiti dal New York Times.