"La scrittura di Boris Johnson scorre sul rigo di base in maniera agitata, movimentata, non armonica. E' il segnale di una certa instabilità emotiva", spiega
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La grafologa Candida Livatino ha analizzato la calligrafia di Boris Johnson. Ecco le sue considerazioni su una nota scritta dal primo ministro inglese: "La scrittura di Boris Johnson scorre sul rigo di base in maniera agitata, movimentata, non armonica. E' il segnale di una certa instabilità emotiva. Boris è imprevedibile nei comportamenti, a volte anche incoerente. Nel modo di esporre i fatti non è lineare, a tratti perde il filo logico, dicendo quello che gli passa per la mente, senza pensare alle conseguenze. Le lettere sono quasi tutte staccate tra loro: è la conferma che il pensiero logico e consequenziale non è una sua prerogativa".
"E' pignolo anche su questioni di poca importanza e di conseguenza può risultare anche pedante. Nelle due 'o' della parola 'London' non ha completato la chiusura in alto - aggiunge la grafologa - Anche nei rapporti affettivi e sentimentali è instabile, mai del tutto soddisfatto, sempre alla ricerca di nuovi stimoli, bisognoso di mettere alla prova la sua virilità. Sia nel testo sia nella firma non mantiene il rigo di base e la scrittura tende a salire verso la parte alta del foglio".
"Boris Johnson è ambizioso, non si accontenta mai e vuole arrivare sempre più in alto. Una grandissima ambizione che si porta dietro dall'infanzia (quella di diventare il 're del mondo') forse determinata dal desiderio di non soffrire, di non riprovare dolori come quelli vissuti nel passato, il divorzio dei genitori e la perdita della mamma. Vuole essere invincibile e questo lo rende egoista e a volte spietato nelle sue scelte. Nel finale del cognome ha tracciato una linea retta, quasi a voler metter una barra tra sé e gli altri, una distanza di sicurezza, con un atteggiamento aristocratico e selettivo", continua Livatino.
"Boris Johnson, un premier eccentrico e spaccone in realtà, è una persona con grandi fragilità, che cerca di mascherare con dei comportamenti poco consoni al ruolo che ha. Ne derivano discorsi confusi e improvvisati, come l'ultimo nel quale, davanti agli imprenditori britannici, ha citato il mondo di Peppa Pig come modello economico".