Solo 130 deputati su 350 hanno votato a favore. Ma il leader socialista potrebbe ancora diventare premier se venerdì otterrà la maggioranza semplice
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La Spagna rimane ancora senza un governo. Dopo il fallimento di Mariano Rajoy arriva anche quello di Pedro Sanchez. Il Congresso ha infatti bocciato l'investitura, offerta dal re Felipe VI al leader socialista, come capo del nuovo esecutivo. Sanchez è finito sotto il fuoco incrociato dell'ex premier conservatore Rajoy e del leader di Podemos Pablo Iglesias, che non ha gradito l'alleanza dei socialisti di Psoe con i centristi di Ciudadanos.
Solo 130 deputati su 350 hanno votato a favore della fiducia al premier designato. I socialisti e i liberali di Ciudadanos hanno votato naturalmente a favore, mentre il Partito Popolare, Podemos, Izquierda Unida e altri quattro partiti regionali dai Paesi Baschi e dalla Catalogna hanno votato contro. I deputati delle Isole Canarie si sono invece astenuti.
Per Sanchez però ancora non tutto è perduto: il leader socialista potrebbe ancora diventare primo ministro se otterrà la maggioranza semplice nella seconda votazione di venerdì.