Con un decreto del 7 settembre 2016, il Governo di Ankara decide di sposare le lancette a +3 rispetto al meridiano di Greenwich
Il 30 ottobre prossimo la Turchia non tornerà all'ora solare, ma terrà quella legale in maniera permanente. A deciderlo un decreto legge del 7 settembre che sancisce un nuovo fuso orario per tutto il Paese: tre ore in più rispetto al meridiano di Greenwich. In pratica, le lancette turche segneranno la stessa ora di Mosca, Baghdad, La Mecca e di tutti i paesi mediorientali limitrofi.
Il motivo di questa decisione è il risparmio energetico derivante dall'ora legale, che il Governo ha stimato in circa 500 milioni di dollari all'anno. Ma c'è già chi vede, dietro a questa scelta, un vero e proprio allineamento di Erdogan con il Medioriente. Il nuovo orario, infatti, favorirebbe la sincronizzazione dell’inizio, della fine e dello svolgimento delle festività islamiche, specialmente del Ramadan.
Ai turchi pare però interessi di più un'altra questione: quella degli orari delle competizioni calcistiche internazionali. Attualmente il calcio turco è perfettamente integrato con quello europeo, dove squadre come il Galatasaray e il Besiktas sono tutt’altro che sconosciute. Ma con il nuovo fuso potrebbero sorgere diversi problemi per i tifosi. L’Uefa fa iniziare le partite Champions League alle 21,45 e quelle Europa League alle 19 e alle 21,05. Dal 30 ottobre in poi in Turchia, con questo nuovo provvedimento, le partite inizieranno quindi alle 22,45, alle 21 e alle 23,05 ora locale: gli appassionati così si troveranno a seguire la loro squadra fino a notte inoltrata.