Il presidente della Camera accusa Erdogan di compiere un golpe civile sul proprio Paese: "Dobbiamo fermarlo"
"Aver trattato con la Turchia sui migranti è stato un errore dell'Ue perché quel Paese non garantisce neppure ai propri cittadini ciò che si sarebbe dovuto garantire ai profughi". Lo ha detto Laura Boldrini a una settimana dal fallito golpe. La presidente della Camera condanna poi la dura reazione del governo turco: "Quello che sta accadendo ora sembra quasi un golpe civile, Erdogan sta portando avanti un disegno politico stabilito prima".
"Fermare Erdogan, in atto golpe civile" - "Abbiamo fatto bene a condannare il golpe militare in Turchia ma quello che sta accadendo oggi sembra quasi un golpe civile", con Erdogan che "con il pretesto del golpe militare sta portando avanti un disegno politico stabilito prima. Tutti dobbiamo fare in modo che Erdogan non vada avanti su questa strada". Questo il duro giudizio della presidente della Camera Laura Boldrini. "Penso che l'Ue non debba fare compromessi al ribasso né accordi con paesi che non rispettano lo stato di diritto. Bisogna riportare l'Ue a riaffermare questi diritti".
"Con il pretesto del golpe militare" Erdogan "sembra che stia portando avanti un disegno politico stabilito prima". Prosegue Boldrini che sottolinea come ci si sarebbe dovuti accorgere da tempo della situazione. "Quello che sta accadendo in questi giorni infatti - prosegue - non è accaduto d'emblée", "avremmo dovuto capire" chi è Erdogan da come era stata "limitata la libertà di stampa" e da come erano state represse le manifestazioni di protesta.
"Azione collettiva Ue a difesa diritti" - "Ora serve un'azione collettiva della Ue a difesa dei diritti". Ha concluso la presidente della Camera a proposito della Turchia. "Non è possibile che si deroghi ai diritti e ai principi fondamentali, che fanno dell'Europa il continente dei diritti umani, per affrontare un'emergenza", ha aggiunto parlando del trattato sui migranti con la Turchia. "Se cediamo - ha osservato - loro hanno già vinto perché siamo stati noi a derogare ai nostri principi".