Bagliori verdi e viola hanno illuminato la città a giorno
© da-video
Manifestazioni luminose che ricordano l'aurora boreale hanno fatto seguito alle violenti scosse che hanno fatto tremare il Messico. Si tratta di un fenomeno conosciuto ma del quale ancora non si comprendono le motivazioni. Nella comunità scientifica c'è grande dibattito su queste cause, poiché non essendo un fenomeno facilmente replicabile in laboratorio ci si può affidare solo alle conoscenze basilari di fisica e ed elettromagnetismo. Tante teorie prese in considerazione ma due quelle a spiccare per plausibilità. L'americano Friedmann Freund della Nasa ipotizza che alcune rocce, sottoposte a pressione o dilatazione, possano aver rilasciato delle cariche elettriche. Il russo Sergey Pulinets invece ha supposto un rilascio di gas, tuttavia si tratta di un modello che tenderebbe a verificarsi giorni prima del terremoto, agendo dunque come un segnale premonitore. Questo porta la teoria di Freund a essere più credibile, fermo restando che il tutto dipende dalla geologia e dal tipo di faglia. Delle luci telluriche si ha traccia fin dai tempi di Plinio il Vecchio, nell'89 a.C., che riferendosi a un terremoto vicino Modena scrisse di "fiamme e fumo che guizzavano al cielo".