Coronavirus, il messaggio luminoso sulle piramidi egizie: "State a casa"
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Il progetto è sostenuto dal presidente al-Sisi che vuole modernizzare le infrastrutture di collegamento a Il Cairo. Ma piovono critiche da parte di egittologi e ambientalisti
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L'Egitto sta costruendo due autostrade attraverso l'altopiano di Giza, appena fuori da Il Cairo, rilanciando ed espandendo un progetto sospeso negli anni '90 dopo una protesta internazionale. Immediate sono scattate nuove polemiche. Le Grandi Piramidi, la principale destinazione turistica dell'Egitto, sono le uniche sopravvissute delle sette meraviglie del mondo antico e l'altopiano è un patrimonio mondiale dell'Unesco.
Le autostrade fanno parte parte di una spinta infrastrutturale guidata dai potenti militari egiziani e sostenuta dal presidente, Abdel Fatah al-Sisi, che sta costruendo una nuova capitale per alleviare la pressione demografica a Il Cairo, che conta 20 milioni di persone.
L'autostrada settentrionale attraverserà il deserto a 1,6 miglia a sud delle Grandi Piramidi mentre quella meridionale passerà tra la piramide di Saqqara ( che è la più antica) e l'area di Dahshur, sede della "piramide piegata" (nota anche come "piramide romboidale) e della "piramide rossa".
La costruzione è iniziata più di un anno fa in aree desertiche ed è diventata più visibile intorno a marzo, indicano gli egittologi e le immagini di Google Earth (vedi foto sopra, ndr). I critici affermano che potrebbero causare danni irrevocabili a uno dei siti più importanti al mondo. Tuttavia le autorità affermano che saranno costruiti con cura e miglioreranno i trasporti, aggirando la congestione del centro de Il Cairo.
Resta il fatto che, secondo egittologi e ambientalisti, le autostrade interromperanno l'integrità dell'altopiano delle piramidi, genereranno inquinamento che potrebbe corrodere i monumenti, produrre rifiuti ed esporre al saccheggio aree chiuse piene di tesori archeologici nascosti.
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