Parla al "Telegraph" la guida locale: "Palmer voleva una zanna d'avorio da 30 chili". Intanto presentate alla Casa Bianca oltre 100mila firme perché il bracconiere americano sia giudicato dallo Zimbabwe
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Non si accontentava di aver ucciso Cecil, il leone simbolo dello Zimbabwe. Il dentista Usa, Walter James Palmer, voleva aggiungere ai suoi trofei di caccia anche una zanna d'elefante da 30 chili. A rivelarlo al "Telegraph" è Theo Bronkhorst, il cacciatore locale che lo accompagnò alla battuta dello scorso primo luglio ai confini con il parco di Hwange. Intanto, Palmer ha lasciato la sua casa in Minnesota, trovando rifugio in una località segreta, rincorso dalle polemiche globali che il suo gesto ha provocato, e alla Casa Bianca è arrivata la petizione con oltre 100mila firme in cui si chiede la sua estradizione in Zimbabwe. Secondo il suo portavoce, Barack Obama "considererà la questione".
"Palmer voleva un elefante con una zanna di almeno 30 chili, qualcosa che solo un grande esemplare può avere. Gli ho risposto che non sarei stato in grado di soddisfare la sua richiesta e così il giorno successivo ha deciso di partire per Johannesburg", racconta Bronkhorst dalla sua casa di Bulawayo, cosciente che rischia fino a 15 anni di carcere per non avere impedito una caccia illegale, per la quale l'americano aveva offerto 50mila dollari.
La vicenda ha scatenato un'ondata di proteste in tutto il mondo e nella cittadina del Minnesota in cui vive il dentista; gli Usa stessi hanno aperto un'inchiesta, mentre lo Zimbabwe ha avviato la procedura per chiedere agli Stati Uniti la sua estradizione. E proprio a proposito di estradizione, una petizione con oltre 100mila firme è arrivata alla Casa Bianca. Il portavoce del presidente Barack Obama ha fatto sapere che la richiesta di affidare il dentista reo alla giustizia del Paese africano "verrà presa in considerazione".