La comunità internazionale ha accolto con favore la decisione. Berlino: "Segnale importante". La Farnesina: "Italia in prima linea"
Il capo del Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale libico, Fayez Al Sarraj, ha annunciato un cessate il fuoco in tutto il Paese e ha chiesto la smilitarizzazione della contesa città di Sirte, controllata dalle forze rivali guidate dal generale Khalifa Haftar. Al Sarraj ha anche ha annunciato elezioni a marzo con "un'adeguata base costituzionale su cui le due parti concordano".
Dopo le dichiarazioni del governo di accordo nazionale libico, anche il portavoce della Camera dei rappresentanti rivale con sede a Est, Aguila Saleh, ha annunciato il cessate il fuoco. "Il nuovo stop taglia la strada a ogni ingerenza straniera e si conclude con l'uscita dei mercenari dal Paese e lo smantellamento delle milizie" ha detto Saleh. "Cerchiamo di voltare la pagina del conflitto e aspiriamo ad un futuro di pace e alla costruzione dello Stato attraverso un processo elettorale basato sulla Costituzione", ha aggiunto.
La comunità internazionale ha accolto con favore la tregua. Dalla Francia alla Germania, dall'Onu all'Italia, viene ribadita l'importanza di questo segnale verso un processo di pace.
"Non conosciamo i dettagli del patto, ma sarebbe un primo segnale importante per la pacificazione del conflitto", ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri tedesco, Maria Adebahr. "Berlino spera e si aspetta che tutti gli attori coinvolti vadano avanti su questo processo con spirito costruttivo", ha evidenziato.
Dal canto suo, la Farnesina ha ribadito: "L'Italia, che ha sostenuto in maniera costante e attiva gli sforzi dell'Onu nel quadro del processo di Berlino assieme ai principali partner Ue, accoglie con grande favore i comunicati emessi dal Consiglio presidenziale e dalla Camera in merito ad alcuni principi fondanti di un percorso condiviso per superare l'attuale stallo istituzionale nel Paese, a partire da una immediata cessazione delle ostilità e dalla riattivazione della produzione petrolifera".
Il presidente egiziano Fattah Al Sisi, il cui governo è stato uno dei principali sostenitori dell'amministrazione con base orientale dominata dal generale Khalifa Haftar, ha dichiarato che i due annunci sono un "passo importante" sulla strada per il ripristino della stabilità.