Segnalati scontri a sud dello scalo internazionale chiuso dal 2014. Media: "Il vice di Sarraj sostiene Haftar"
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E' di almeno 32 morti il bilancio parziale dell'offensiva lanciata dall'esercito del generale Khalifa Haftar su Tripoli. Lo ha reso noto il ministro della Sanità del governo di accordo nazionale, Ahmed Omar, sottolineando come la maggior parte delle vittime siano civili. Intanto a Mitiga si è rischiata una strage di pellegrini: un aereo con a bordo 200 persone dirette a La Mecca è stato sfiorato da una bomba sganciata da un jet militare ancora non identificato.
Raid aereo sull'unico aeroporto operativo a Tripoli - Un aereo militare non identificato ha colpito in un raid l'aeroporto di Mitiga, l'unico funzionante a Tripoli, situato nella periferia orientale della città. In seguito al raid lo scalo è stato chiuso. Lo riferiscono fonti dell'aeroporto citate dai media internazionali. Il raid, che ha colpito una delle piste di atterraggio, non ha causato vittime e per ora non è stato rivendicato.
Fonti: "A Mitiga sfiorata strage di pellegrini" - "Il bombardamento dell'aeroporto civile di Mitiga a Tripoli è avvenuto mentre stava per decollare un aereo con circa 200 persone a bordo diretto in Arabia saudita per il pellegrinaggio alla Mecca. Si è dunque rischiata una strage". Lo ha denunciato all'agenzia Ansa un consigliere comunale di Tripoli, Ahmed Wali, contattato per telefono.
Scontri a sud dell'aeroporto internazionale - Vengono segnalati da una fonte anche scontri a sud dell'aeroporto internazionale di Tripoli, quello chiuso dal 2014 e situato 25 km a sud della capitale. "Le milizie di Haftar sono state cacciate dall'aeroporto e adesso gli scontri avvengono a sud dello scalo", spiega. La presa dello strategico aeroporto da parte della coalizione di milizie che appoggia al-Sarraj era stato ribadito domenica dal suo portavoce militare in contrasto con dichiarazioni analoghe di quello dell'Esercito nazionale libico di cui Khalifa Haftar è comandante generale.
Pompeo: Haftar fermi l'offensiva - Da Washington è arrivato un duro monito contro l'offensiva militare di Haftar. Il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, ha espresso la sua "profonda preoccupazione" per i combattimenti, sottolineando che gli "Stati Uniti hanno chiarito di opporsi all'offensiva militare lanciata dalle forze del generale". E ha aggiunto: "Le forze dovrebbe tornare alle loro posizioni precedenti. Tutte le parti coinvolte hanno la responsabilità di attuare con urgenza una de-escalation, come sottolineato dal Consiglio di sicurezza Onu e dai ministri del G7 il 5 aprile. Questa campagna militare unilaterale contro Tripoli sta mettendo in pericolo i civili e minando le prospettive di un futuro migliore per tutti i libici".
Media: il vicepremier si dimette e sostiene Haftar - Il vicepresidente del Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale, Ali Al-Qatrani, ha annunciato le sue dimissioni esprimendo il suo sostegno ad Haftar, secondo quanto rende noto il Asharq Al-Awsat riportando dichiarazioni dello stesso Qatrani secondo cui il premier Fayez al-Sarraj sarebbe "controllato" dalle milizie e tale azione "condurrà la Libia solo verso ulteriori sofferenze e divisioni". "Attraverso l'incoraggiamento di queste milizie - ha spiegato - Al Sarraj ha violato l'accordo politico sulla Libia abusando dei privilegi concessi a lui come capo del Consiglio presidenziale". Secondo Qatrani, la marcia della Lna su Tripoli ha invece lo scopo di liberarla dalle bande terroristiche e criminali.
Fonti: nessun ritiro dell'Italia dalla base di Misurata - Secondo fonti qualificate l'Italia non intende rimpatriare i suoi soldati dispiegati a Misurata. La notizia sta circolando sui social dopo che il comando per l'Africa aveva riferito dell'evacuazione di alcuni cittadini americani e personale di sicurezza da Tripoli. La missione italiano in Libia conta un impiego di 400 militari, 130 mezzi terrestri e mezzi navali e aerei e fornisce assistenza e supporto sanitario, oltre a formazione e addestramento alle forze di sicurezza e alle istituzioni governative libiche.
Parigi: "Haftar? Nessun piano segreto, sostegno a Sarraj" - La Francia non era in alcun modo al corrente delle intenzioni del generale Haftar di marciare verso Tripoli e assicura di non avere in merito nessun "piano segreto": è quanto assicura una fonte diplomatica francese, ribadendo il sostegno di Parigi al governo legittimo di Al Sarraj.