Il ministro Luigi Di Maio in Libia per incontrare Al Serraj e Haftar
© Ansa-Centimetri
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Di ritorno dalla sua missione lampo in Libia, il ministro degli Esteri dice che sta lavorando a una seconda missione a guida europea e auspica una soluzione diplomatica: "L'escalation in atto deve finire"
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Luigi Di Maio riceverà nelle prossime settimane a Roma il comandante generale dell'esercito nazionale libico Khalifa Haftar. Ad annunciarlo è stato proprio il ministro degli Esteri al rientro dalla sua missione lampo in Libia. "Con Serraj - ha spiegato Di Maio - ci sentiremo o martedì sera o mercoledì mattina per aggiornarci sull'esito di tutta la missione. E con Haftar ci vedremo nelle prossime settimane a Roma, come ci siamo detti a Bengasi".
"L'Italia torni a pesare nei rapporti con la Libia" - Di ritorno a Ciampino dopo la missione lampo, Di Maio ha poi sostenuto che l'Italia deve tornare a pesare nei rapporti con il Paese nordafricano e ha spiegato: "Abbiamo perso terreno in Libia, non possiamo negarlo, ma è il momento in cui l'Italia deve riprendersi il ruolo naturale di principale interlocutore, da sempre amico del popolo libico". Il ministro degli Esteri ha poi illustrato la decisione, presa durante il vertice di governo, di istituire "un nostro inviato speciale per la Libia che risponderà direttamente alla Farnesina per poter avere un rapporto di alto livello politico continuo, intenso, con tutte le parti libiche".
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"Obiettivo una missione a guida europea" - Ha poi anticipato: "Vorrei lavorare a una seconda missione in Libia, magari a guida europea" con la presenza del nuovo Alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell. In vista di questo obiettivo, ha poi aggiunto di voler sentire gli altri ministri europei e ha scandito: "E' importante far sentire la presenza europea in quel Paese".
"Serve una soluzione diplomatica" - "A noi non interessano le foto opportunità e siamo stanchi, anche di quelle europee - ha chiarito Di Maio -. Esiste solo una soluzione diplomatica alla crisi libica e siamo pronti a lavorare il più possibile per la conferenza di Berlino ma anche direttamente come Italia per una soluzione diplomatica: non esiste una soluzione militare. L'escalation di violenza in atto ci preoccupa e deve finire".
"Missione importante, la Libia è vicina" - Di Maio ha inoltre sottolineato l'importanza della sua missione in Libia e ha affermato: "E' una giornata che agli italiani deve interessare tanto, perché la Libia è a poche centinaia di chilometri dai nostri confini, perché c'è un rischio terrorismo e una crisi umanitaria che può aggravarsi ulteriormente".