Sembra imminente l'ingresso dell'Esercito nazionale libico nella capitale. Eni evacua il personale italiano in accordo con la Farnesina
© -afp
E' caos in Libia, dove si fronteggiano gli uomini del governo di Fayez al Sarraj, riconosciuto dalla comunità internazionale, e l'Esercito nazionale libico (Lna) guidato dal generale Khalifa Haftar. Gli scontri si stanno avvicinando alle porte di Tripoli. Le forze di Sarraj rivendicano la riconquista dell'aeroporto, ma la notizia viene smentita dall'esercito di Haftar, che, tramite il suo portavoce, annuncia: "Siamo pronti a entrare a Tripoli".
L'aeroporto internazionale di Tripoli, chiuso dal 2014, si trova a 25 chilometri dalla città. Nella giornata di venerdì, Lna aveva fatto sapere di essere riuscito a controllarlo. Sabato le forze di Sarraj ne hanno annunciato la riconquista. A stretto giro è però arrivata la smentita dell'Esercito nazionale libico: "Le forze armate in questo momento controllano l'insieme dell'aeroporto internazionale di Tripoli e lo mettono in sicurezza", ha infatti annunciato con un post su Facebook la "Divisione informazione militare" dello Lna.
Haftar: "Pronti a entrare a Tripoli, stranieri tutelati" - Intanto le truppe di Haftar avrebbe proseguito la propria avanzata. Già durante la giornata scontri erano stati segnalati a 12 km da Tripoli. Nella serata di sabato, l'ingresso in città, stando al portavoce dell'Esercito nazionale libico, Ahmed Mismari, sembra ormai imminente. "Le vie di Tripoli si preparano ad accogliere l'esercito libico", ha detto infatti, spiegando che "unità speciali saranno incaricate di garantire la sicurezza delle imprese straniere e locali, delle sedi diplomatiche e delle istituzioni economiche straniere" presenti nella capitale.
La no-fly zone - Nella parte ovest del Paese intanto le forze di Haftar hanno decretato una no-fly zone. "L'unità di crisi delle forze dell'aria annuncia che la regione occidentale è una zona militare dove l'aviazione è interdetta" e "qualsiasi aereo militare o drone" sarà considerato "un obiettivo nemico", ha fatto sapere Mismari.
Eni evacua il personale italiano in accordo con la Farnesina - Vista la situazione nel Paese, l'Eni ha deciso di evacuare il personale italiano, informando la Farnesina, che segue passo passo lo svilupparsi degli eventi.
Conte a Guterres: "Preoccupano sviluppi" - La situazione sempre più difficile nel Paese nordafricano fa salire i timori nel nostro governo. Il premier Giuseppe Conte, fa sapere Palazzo Chigi, "ha avuto una conversazione telefonica con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Il presidente Conte ha espresso la sua preoccupazione per gli ultimi sviluppi in Libia, preoccupazione fortemente condivisa da Guterres che ha da poco lasciato il Paese libico al termine di diversi incontri, tra cui quello con Haftar".
Moavero: "Ore drammatiche, cessino le operazioni" - Al termine dei lavori della ministeriale G7 di Dinard, in Bretagna, il ministro degli Esteri, Enzo Moravero Milanesi, ha spiegato che si è "parlato di Libia proprio durante gli sviluppi drammatici di queste ore", ma "è molto importante che cessino le operazioni militari che possono contribuire ad accrescere il livello di destabilizzazione". Moavero ha anche precisato che Italia e Francia, pur avendo "a volte uno sguardo diverso" sulla situazione in Libia, "in questi due giorni" si sono trovate "assolutamente d'accordo nel fare un appello concorde verso una soluzione che non preveda interventi militari che possano creare fatti compiuti e conflitti che non spingono verso una soluzione politica inclusiva". Roma e Parigi "sostengono entrambe gli sforzi dell'inviato speciale delle Nazioni Unite, Ghassan Salamé, e hanno a cuore una soluzione costruttiva in Libia".
Usa: "Stabilità della Libia priorità del dialogo con l'Italia" - Sulla situazione in Libia sono intervenuti anche gli Stati Uniti, sottolineando che "promuovere la stabilità nel nord Africa e nel Sahel, inclusa la Libia, è una priorità del dialogo strategico Usa-Italia". Un portavoce del dipartimento di Stato americano, in merito alla 'cabina di regia' concordata tra Usa e Italia, ha riconfermato l'impegno Usa a "lavorare con la Libia, l'Onu e i nostri partner internazionali, compresi i nostri alleati italiani, per contribuire a far avanzare una riconciliazione politica, sconfiggere il terrorismo e promuovere un futuro più stabile per il popolo libico".
Mosca: "Siamo per una soluzione pacifica" - Ha ribadito di essere per una soluzione pacifica alla crisi libica il viceministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov, che ha parlato al telefono con Haftar secondo quanto riferisce il ministero degli Esteri russo. Secondo il dicastero, il generale libico "ha condiviso informazioni" su quella che lui definisce come lotta contro i terroristi in Libia.
© -afp
© -afp