"La loro sicurezza non può più essere garantita" dopo il tragico bombardamento di Tagiura. Le forze di Haftar sono pronte a cooperare per il rilascio, che dovrebbe riguardare 6-7.000 persone
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Il governo libico del premier Fayez Al Sarraj sta valutando l'ipotesi di rilasciare "tutti i migranti nei centri di detenzione" dopo il massacro di Tagiura "perché la loro sicurezza non può più essere garantita". E' quanto ha dichiarato il ministro dell'Interno Fathi Bashagha, come riferisce The Libya Observer.
L'eventuale chiusura dei centri di detenzione dovrebbe riguardare 6-7.000 persone, di cui 3.000 a Tripoli. E' quanto emerge da fonti informate e da una recente stima fornita dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni.
E il sedicente esercito nazionale libico, di cui Khalifa Haftar è comandante generale, "è pronto a cooperare" per una "uscita immediata" dei migranti dai centri di detenzione. Lo afferma un post pubblicato sulla pagina Facebook del portavoce del comando generale dello stesso Lna, Ahmed Al Mismari, rinnovando l'accusa che le forze governative userebbero i migranti come "scudi umani".
"La crisi umanitaria è alle porte e già i numeri delle vittime, dei morti e degli sfollati sono molto rilevanti. Io continuerò a premere costantemente e con la massima determinazione presso la comunità internazionale perché possa recuperare l'unità e la determinazione di imporre agli attori libici il cessate il fuoco e la prospettiva di una soluzione politica". E' il commento del premier Giuseppe Conte durante la conferenza stampa con Vladimir Putin a Palazzo Chigi. "Io invito Al Sarraj ad assumersi la responsabilità perché la crisi umanitaria e le situazioni difficili non esplodano in tutta la loro ampiezza".
Intanto il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Enzo Moavero ha avuto una riunione con il vicepremier libico Ahmed Maitig per un aggiornamento sugli ultimi sviluppi dopo il gravissimo tragico bombardamento del centro migranti di Tagiura che ha causato morte e gravi ferite a moltissime persone inermi.
Il ministro Moavero ha confermato il convinto sostegno italiano all'azione dell'Onu in Libia al fine di conseguire, il prima possibile, una cessazione delle ostilità e fermare il loro continuo aggravarsi. Inoltre, Moavero ha ribadito la richiesta italiana di un'accurata inchiesta Onu su quanto è successo a Tagiura e ha ricordato di aver formalmente proposto all'Unione europea di adottare una posizione unitaria e ufficiale al riguardo.