L'esercito italiano è pronto a intervenire militarmente ma l' Europa pensa a una missione di sostegno e cooperazione
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Se il governo italiano decidesse di intervenire in Libia, l'esercito è pronto. Lo ha affermato il neocapo di stato maggiore Danilo Errico al Corriere della Sera. Ma il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, concorda con la posizione dell' Europa, più propensa ad appoggiare un negoziato per creare un governo di unità nazionale, da sostenere attraverso operazioni di polizia e sicurezza.
Unione europea - Il Consiglio dei 28 ministri degli Esteri dell'Ue ha lanciato un ultimatum per convincere le fazioni contrapposte in Libia a cessare il fuoco e a varare rapidamente un governo di unità nazionale. A quel punto l'Unione europea potrebbe intervenire con una missione congiunta per affrontare l'emergenza sicurezza, emersa nel paese dopo la caduta del regime di Gheddafi.
Mogherini - L' Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Ue, Federica Mogherini, dovrà elaborare una ''strategia completa'', in stretto coordinamento con le Nazioni Unite e la Libia, entro il Consiglio degli Esteri del 20 aprile. La Mogherini ha proposto il diplomatico italiano Fernando Gentilini come ''inviato speciale dell'Ue sulle questioni del Medio Oriente''.
Risorse militari - Le nostre forze armate al momento schierano 160 carri armati, non tutti in efficienza, e 90mila uomini. Danilo Errico conferma che i mezzi saranno sufficienti per l'eventuale impegno militare. In futuro si prevedono meno soldati, ma più sicurezza per i singoli. I militari avranno in dotazione una tuta di sopravvivenza invisibile ai radar ed elmetti dotati di sofisticati apparecchi di visione diurna e notturna, oltre alla ''Forza Nec'', la capacità di operare in rete e di scambiare dati operativi sul campo con tutti gli eserciti Nato.