Smentite le notizie diffuse nelle prime ore che attribuivano la responsabilità del bombardamento all'aviazione del comando generale dell'Lna. La Turchia invia le truppe a sostegno di al-Sarraj
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E' di 28 studenti morti e 23 feriti il bilancio di un raid aereo sul collegio militare a Tripoli. Il portavoce del generale Khalifa Haftar, Ahmed Al Mismari, ha smentito le notizie diffuse nelle prime ore che attribuivano la responsabilità del bombardamento all'aviazione del comando generale dell'Lna. Secondo Al Mismari, tutti gli elementi inducono a pensare ad un attentato terroristico contro i cadetti dell'Accademia.
L'attacco secondo il portavoce di Haftar, "è opera di terroristi, di Al Qaeda e Isis, che sono contrari a ogni organizzazione di forze armate riconosciute in Libia, e avevano già colpito l'accademia militare di Bengasi".
"L'operazione terroristica a Tripoli mira a provocare l'opinione pubblica contro l'esercito (Lna) a Tripoli", ha detto Al Mismari, riportato da Libyas Channel, "ma ciò ci renderà più determinati a liberare la capitale". Al Mismari ha anche detto che all'alba di oggi "un drone turco ha compiuto un raid contro le nostre forze, nella base di Al Wattiya, uccidendo 3 soldati e ferendone altri 6. Khaled Al-Mahjoob, ufficiale del sedicente esercito nazionale libico (Lna), facente capo al generale Khalifa Haftar che ha a sua volta bollato come "fake news" la rivendicazione da parte del Lna del raid contro l'Accademia, riportata stamane da alcuni media che lo presentavano come uno dei portavoci di Haftar.
Sulla pagina Facebook della Sala controllo dell'"Operazione dignità" ha scritto in un post che "è completamente falso ciò che viene riportato dai media secondo cui io avrei dichiarato che la nostra aviazione ha preso di mira l'Accademia militare. Si tratta di un fake e presenteremo tutti i dettagli in una conferenza stampa".
Ue preoccupata "Esprimiamo forte preoccupazione per l'attacco aereo contro l'Accademia militare a sud di Tripoli che ha provocato decine di morti e feriti. Gli attacchi violenti porteranno solo piu' violenza e sofferenza umana". Lo afferma il portavoce del servizio di azione esterna della Ue, l'ufficio dell'Alto rappresentante Josep Borrell. "I rischi di una ulteriore e pericolosa escalation contrastano con gli sforzi che mirano ad una soluzione politica per la crisi libica - aggiunge -. Non c'è una soluzione militare a questo conflitto".
Assemblea Onu, la Russia chiede una riunione a porte chiuse La Russia ha chiesto una riunione a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sulla Libia che si terrà lunedì. Lo si apprende da fonti diplomatiche.
Erdogan: invio di truppe per la tregua, non per la guerra In Libia "il nostro scopo è di far sopravvivere il governo legittimo" di Fayez al-Sarraj. "L'esercito turco è lì per garantire un cessate il fuoco, non per combattere", e per cercare di "evitare tragedie umanitarie". Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, annunciando in un'intervista tv l'invio "graduale" di truppe contro le forze di Khalifa Haftar.