Un colloquio segreto tra il premier italiano e il presidente francese sembrava avesse appianato l'impasse. Ma da La Valletta arriva lo stop: "Daremo l'ok solo in caso di accordo Ue sulla redistribuzione"
© ansa
Sembrava uno stallo risolto. Un colloquio serale, super informale, tra il premier Giuseppe Conte e il presidente francese, Emmanuel Macron, pareva aver "sbloccato la situazione sui migranti". E, nel particolare, aver trovato una risposta, finalmente europea, al caso della nave Lifeline bloccata in mare da quattro giorni con 230 migranti a bordo. L'imbarcazione doveva attraccare a Malta. Ma in serata un tweet della Ong ha rimesso tutto in discussione.
"Alle 18 abbiamo ricevuto un messaggio che diceva che non ci è di permesso entrare nelle acque territoriali maltesi. Pertanto, non possiamo confermare ciò che è stato diffuso finora dai media", ha dichiarato dalla Lifeline. Ancora in mare quindi. Ancora in balia delle onde e del maltempo.
Lo stop è arrivato da La Valletta, dopo una prima apertura, confermata in una nota dello stesso premier Joseph Muscat, in cui si diceva di voler "evitare un'escalation della crisi umanitaria" a patto che altri sei Paesi europei avessero accolto i migranti. Secondo i giornali maltesi solo quattro Stati dell'Ue sui sei (Italia, Malta, Francia, Portogallo) hanno confermato la propria disponibilità. Manca il sì di Spagna, Paesi Bassi e, in particolare, Germania, con il ministro dell'Interno della Csu, Horst Seehofer, che ha lasciato intendere che "il governo Merkel non salterà per i migranti".
Inoltre, fonti maltesi hanno diramato una ricostruzione diversa della questione e hanno smentito che la situazione di impasse si sia sbloccata grazie all'incontro fra Conte e Macron, avvenuto alla Casina Valadier lunedì sera, prima della visita del capo di Stato francese al Papa. Secondo La Valletta il caso si sarebbe risolto grazie al confronto diretto fra Malta e le istituzioni europee. E, nella trattativa, sarebbe intervenuta anche Angela Merkel.
E' apparsa dunque per ora prematura la soddisfazione del ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini, che aveva twittato: "E due! Dopo la Ong Aquarius spedita in Spagna, ora tocca alla Lifeline che andrà a Malta, con questa nave fuorilegge che finalmente verrà sequestrata". Secondo le autorità italiane, d'accordo con quelle francesi e maltesi, la nave avrebbe ignorato le istruzioni di Roma date in accordo alle leggi internazionali", avendo allertato la guardia costiera italiana pur trovandosi in acque territoriali libiche.
Sul fronte dei soccorsi in mare, però, sono arrivate garanzie dalla stessa guardia costiera che ha ricordato che "sempre rispondiamo e sempre risponderemo a ciascuna chiamata" di aiuto.
Anche l'Ue è intervenuta per cercare di sedare le forti tensioni tra Italia e Francia sull'emergenza migranti. Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, in vista del vertice di giovedì, ha auspicato che "i leader dell'Unoine europea smettano di polemizzare tra loro e trovino una soluzione, soprattutto sul breve termine, per fermare i flussi migratori. Il corridoio libico va chiuso e l'attività delle Ong va regolamentata".