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L'assalitore soffrirebbe di problemi psichici e il suo sarebbe un gesto isolato
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A Lisbona in un attacco a un centro islamico si sono registrati due morti e diversi feriti. Lo riferisce la polizia portoghese che invita i cittadini a non avvicinarsi alla zona dell'incidente. A compiere gli omicidi è stato un cittadino afghano che ha agito usando un coltello. Lo ha fermato un agente di polizia che gli ha sparato a una gamba. L'assalitore è stato trasportato in ospedale. Il primo ministro Antonio Costa ha espresso solidarietà alle vittime.
L'aggressore, un rifugiato afghano di circa 40 anni, soffrirebbe di problemi psichici e il suo sarebbe un gesto isolato. L'uomo ha perso la moglie in un centro per rifugiati, prima di trasferirsi in Portogallo, circa un anno fa, dove frequentava saltuariamente il centro dove ha compiuto la strage.
Le vittime sono due donne portoghesi di circa 20 e 40 anni che lavoravano nel centro, che è la sede mondiale degli ismailiti, una corrente minoritaria dell'Islam sciita il cui leader è il principe Karim Aga Khan. Altre due donne sono ricoverate in condizioni gravi, ma fuori pericolo di morte, mentre un terzo ferito, un professore del centro, si sarebbe recato da solo in ospedale con ferite da arma da taglio alla gola.