Avevano lavoro e casa poi una serie di disgrazie li ha ridotti senza nulla
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Una storia dei nostri tempi. Una di quelle che non t'aspetteresti mai. Troppo abituati come siamo a considerare il mondo in base ai luoghi comuni. Non è così quando all'aeroporto di Heathrow ti imbatti in Katrina Smith e Alan Lane. Inglesi, lei 62 anni, lui 71. Ben vestiti, modi affabili, tutta la pacatezza che solo una vita borghese ti permette. Una vita passata insieme, pensi, piena di bei ricordi, figli e nipotini. Chissà se li rivedremo mai.
Ma è qui a Heathrow che per Katrina e Alan comincia e finisce tutto, ogni mattina e ogni sera. Perché Katrina e Alan sono homeless, vivono qui, tra i gate, i bar, le strutture del grande hub londinese. Loro non vogliono dare nell'occhio, per questo sembra che siano perennemente in partenza o in arrivo con le loro valigie e trolley sempre al seguito. I biglietti - finti - che spuntano dal taschino della giacca.
Si definiscono provvisoriamente senza una casa. E non sono i soli, dicono. Una serie di traversie li ha costretti a vendere tutto, anche la loro ultima residenza. Poi alcuni investimenti errati, la sfortuna che si accanisce.
Mal consigliati e abbandonati da tutti non hanno avuto scelta. Una scelta di vita, che sperano, prima e poi finirà. Pochi i soldi che gli rimangono. Alan lavorava come esperto di comunicazione, Katrina come governante. Ora il loro tempo lo passano leggendo gli annunci economici. Una messa in scena, certamente la loro, ma che sembra rivelare una grande verità, perché in questo mondo siamo sempre in attesa di un volo, quello che ci porti alla nostra destinazione.